venerdì 17 settembre 2010

Uno spazio per la sepoltura degli islamici: il messaggio distensivo del Vescovo di Pistoia mons. Mansueto Bianchi


PISTOIA_ Sulla vicenda del via libera da parte del consiglio comunale di Pistoia alla realizzazione di uno spazio riservato alle sepolture islamiche nel camposanto principale della città registriamo l'intervento del Vescovo di Pistoia monsignor Mansueto Bianchi.
Il presule pistoiese, che in Conferenza Episcopale Italiana presiede la Commissione fra i vescovi italiani che si occupa proprio di ecumenismo e di dialogo interreligioso, ieri ha rilasciato – alla cronaca pistoiese quotidiano “La Nazione” che gliel’aveva chiesta - una dichiarazione, definendo “legittima” la richiesta della comunità islamica.

“Premetto – afferma Bianchi – che il criterio giusto di accoglienza e integrazione degli stranieri non è certo quello del livellamento, ma è sempre quello che attiene il rispetto delle diversità. Circa la vicenda che sta occupando le cronache pistoiesi sulla possibilità di riservare agli islamici non certo un loro cimitero, ma una parte loro riservata di un più grande cimitero pubblico – aggiunge mons. Bianchi – ritengo del tutto legittima la richiesta della comunità islamica. Rispondere in termini positivi si inserisce, infatti, in un contesto di rispetto per le identità e le fedi altrui. Legittima, dunque, quella richiesta e perfettamente accoglibile. Com’è evidente, lo spazio per le sepolture con rito islamico dovrà, peraltro, essere proporzionato alla effettiva necessità e dunque calcolato in base all’effettiva presenza, in città, della popolazione di quel rito”.
Mons. Mansueto Bianchi aggiunge un’ultima considerazione. “Fa parte della antica tradizione cattolica – precisa - che una zona dei cimiteri fosse riservata a sepolture di persone non cattoliche, proprio per garantire il necessario rispetto a ogni singola persona. Era del tutto normale, anche quando i “campi santi” venivano regolarmente benedetti dal vescovo o da un suo delegato, che una loro zona fosse sottratta alla benedizione cattolica e riservata alle persone di altre fedi o di nessuna fede”.

fonte: Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Pistoia

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