sabato 15 gennaio 2011

Noi e gli immigrati: una sola famiglia. La Diocesi di Pistoia celebra la giornata mondiale delle migrazioni. Il programma di sabato 15 e domenica 16


PISTOIA. “Nessuno dovrà più essere respinto nei luoghi di guerra o di fame da cui è fuggito: nessuno dovrà sentirsi né straniero né ospite ma tutti, da mille provenienze diverse, sperimenteremo la dimensione dell'essere figli di Dio Padre e fratelli in Cristo”.
Così, riferendosi all'obiettivo centrale della Giornata (“costruire una vera sola famiglia umana”), la responsabile dell'associazione pistoiese “San Martino de Porres”, Paola Bellandi, illustra le caratteristiche della “Giornata 2011” che la Chiesa Cattolica dedica, in tutto il mondo, alle migrazioni.
Nella diocesi di Pistoia l'appuntamento viene celebrato su iniziativa congiunta di Caritas e San Martino de Porres nel fine settimana presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro.
Alle ore 11 di domenica 16 gennaio il vescovo Mansueto Bianchi - che in Conferenza Episcopale presiede la commissione dedicata all'ecumenismo e al dialogo interreligioso – celebra la Santa Messa.
Nel pomeriggio (inizio ore 16) don Umberto Guidotti e Guido Benedetti si confronteranno sul tema della Giornata (“Una sola famiglia umana”).
Il pistoiese don Guidotti è da molti anni missionario diocesano in Brasile e in Mozambico mentre il medico Benedetti è membro di una associazione (“Medici per i diritti umani) fortemente impegnata a difesa degli immigrati.
Parlerà, Guido Benedetti, anche di una sua recente visita al CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Roma.
La “Giornata” pistoiese delle migrazioni avrà un'anteprima mediatica: sempre nei locali della parrocchia di Vicofaro, stasera sabato 15 gennaio ore 21, sarà proiettato il documentario “Come un uomo sulla terra” del regista etiope Dagmawi Yimer che, con il collega italiano Andrea Segre, racconta storie tragiche di chi, partito da vari Paesi africani per giungere sulle coste italiane, ha affrontato condizioni di disumanità e spesso di morte restando sepolto senza nome e senza rispetto nel mar mediterraneo.
Il pomeriggio di domenica 16 sarà completato con testimonianze di immigrati che vivono a Pistoia e un mix fra musiche africane e convivialità.
Paola Bellandi, sottolineato l'impegno che per i vescovi italiani l'intera comunità deve avere verso le tematiche migratorie, evidenzia come l'inizio di un “vero percorso di dialogo” debba partire “anche dall'uso di un linguaggio veramente educativo: non un parlare degli immigrati – scrive – sempre in negativo e con qualunquistiche generalizzazioni, ma ricorrere a un linguaggio documentato nei fatti e sempre rispettoso della persona umana che giunge fra noi”.

Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia

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