giovedì 24 marzo 2011

L'ordine degli ingegneri della provincia di Pistoia critico sulla "Variante n. 2" del Regolamento Urbanistico. "Norme numerose e prescrittive"


QUARRATA_ In relazione alla “Variante n. 2 del vigente Regolamento Urbanistico Comunale sulla disciplina delle distribuzioni e localizzazione delle funzioni" (redatta dall’architetto Riccardo Breschi di Pistoia in collaborazione con l’architetto Caterina Biagiotti),adottata dal consiglio comunale nella seduta del 20 dicembre scorso (una variante di particolare rilievo in quanto riguarda la ridefinizione della disciplina transitoria inserita nel Regolamento Urbanistico che costituisce uno degli elementi tipici per la gestione degli insediamenti esistenti) il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pistoia - in questi giorni - ha trasmesso al Comune di Quarrata le proprie osservazioni “nel superiore interesse pubblico”.
L’amministrazione quarratina dovrà in questa fase infatti provvedere all’esame ed alle controdeduzioni alle osservazioni pervenute, prima della approvazione definitiva della disciplina che andrà a modificare le norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico.
Dalla lettura del documento degli ingegneri pistoiesi emerge la conferma delle critiche già sollevate in sede di approvazione del Regolamento Edilizio.
Secondo l’Ordine pistoiese infatti l’amministrazione comunale quarratina “tende ad approvare norme eccessivamente numerose ed eccessivamente prescrittive”.
Dalle 8 tipologie originarie di destinazioni/funzioni infatti si passerà a 41.
“Una maggiore liberalità ed un migliore affidamento al buon senso – si legge – non avrebbe certamente guastato”.
“Siamo sicuri peraltro che tutte le funzioni siano state catalogate? Cosa succederà per quelle non definite? E per quelle che magari non fanno ancora parte del nostro bagaglio tecnico-culturale?”.
“Oggi – continua in premessa l’osservazione di carattere culturale generale del consiglio degli ingegneri pistoiesi – si lavora molto con i computer anche di fuori dai tradizionali luoghi di lavoro. Se qualcuno dovesse utilizzare il computer all’interno della propria abitazione dovrà chiedere per questo la modifica di destinazione d’uso? Dovrà per questo pagare gli oneri di urbanizzazione?”.
“Con un po’ di provocazione si riesce a percepire che non tutto si può catalogare e disciplinare. Occorrerebbe invece un diverso approccio culturale che norme, in controtendenza rispetto alla imperante “superproduzione” potrebbero contribuire a sviluppare sia nei cittadini che negli operatori”.
Il consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Pistoia entra poi nel dettaglio delle singole norme con sei specifiche osservazioni:
n. 1) riguardo all’articolo 13 delle adottate Norme tecniche di attuazione (NTA) del Regolamento Urbanistico che definisce la “destinazione d’uso produttiva” e che ricoprende la destinazione d’uso “b.2.artigianale complementare alla residenza” gli ingegneri chiedono che tale destinazione venga resa compatibile anche con la “destinazione d’uso commerciale” di cui all’articolo 14 delle adottate N.T.A.;
n.2) in riferimento alla “destinazione d’uso servizi all’infanzia” vengono osservate alcune limitazioni nelle zone TC1, AR1 e AR2 ai soli “asilo nido” e nelle zone AC3 limitazioni ai soli “nidi aziendali”.
Secondo l’Ordine “tali limitazioni sono ritenute molto restrittive”. Vengono d’altra parte proposte che per le zone AC3, AR1, AR2 e TC1 siano ammesse le attività di servizio all’infanzia nella loro interezza.
n. 3) Altro aspetto preso in esame riguarda il comma 2, punto “3” dell’articolo 27delle NTA. Secondo gli ingegneri nel mutamento di destinazione d’uso verso il residenziale limitare gli interventi solo ai fabbricati che fronteggiano via Montalbano non tiene conto della effettiva situazione di fatto esistente che necessita invece un diverso approccio. Vi sono infatti a Quarrata fabbricati ad uso non residenziale spesso sedi di attività artigianali e/o di piccole industrie ubicati subito all’interno di via Montalbano e strettamente interconnessi con fabbricati per civile abitazione, serviti da infrastrutture viarie assolutamente inidonee e spesso a fondo cieco per i quali invece sarebbe auspicabile una conversione degli stessi a destinazione residenziale e/o per piccole attività complementari alla residenza.
L’ordine degli ingegneri chiede in particolare di eliminare la limitazione presente al comma secondo del punto 3 dell’articolo 27- Ambito Quarrata 8 e che tale comma venga modificato secondo questa dicitura: “Il mutamento di destinazione d’uso verso il residenziale è consentito solo nell’ambito di progetti complessivi di ristrutturazione edilizia, di ristrutturazione urbanistica di interi fabbricati ad esclusiva o prevalente destinazione commerciale e/o artigianale”.
n. 4) Nella quarta osservazione riguardante l’articolo 168-ambiti di connotazione urbana (ACU) che recita: “Fino all’approvazione del Piano Complesso d’Intervento valgono le disposizioni transitorie di cui all’articolo 27, commi 2 e 3, con le seguenti ulteriori limitazioni: non sono ammessi interventi sul patrimonio edilizio esistente eccedenti la sostituzione edilizia; gli interventi edilizi non possono portare alla realizzazione di edifici di altezza superiore a 14 metri” l'Ordine degli Ingegneri nota ancora una volta una limitazione restrittiva considerando il contesto in cui si opera: territorio ad alta densità di edificazione con spazi operativi estremamente limitati.
“In questi casi- si legge – operare con interventi di sostituzione edilizia diventa molto complicato e limitativo se non c’è la possibilità di sviluppare il progetto anche in altezza. Si propone pertanto di aumentare il limite di altezza almeno fino a 19,50 metri lineari".
n. 5) La quinta osservazione riguarda una segnalazione da parte di più iscritti all’Ordine sulla drastica riduzione delle domande di costruzione di edifici per attività produttive e sulla richiesta di una maggiore flessibilità sulle destinazioni d’uso. Tale riduzione di domande sarebbe dovuta alla perdurante crisi economica che anche Quarrata sta attraversando da tempo.
Come si legge nel documento redatto dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pistoia occorrerebbe “poter insediare all’interno di aree produttive ma anche in altre aree non prettamente “commerciali”, medie strutture di vendita con esse compatibili sia per funzioni che per dimensioni purchè ben servite da infrastrutture”.
Viene rivolto l’invito all’Amministrazione comunale di Quarrata di valutare in particolare “se sia il caso di prendere in considerazione anche questa possibilità”.
n. 6) Nell’ultima osservazione si legge infine: “La capillare suddivisione della destinazione artigianale e la contemporanea limitazione nelle aree TC1 di consentire le sole “attività artigianali compatibili con la residenza” di fatto mettono “fuori legge” quelle attività che gli strumenti urbanistici avevano autorizzato fino a pochi anni fa. In questo modo si pongono queste stesse attività in serie difficoltà che, forse, non sono state attentamente valutate. Di fronte all’esigenza di regolarizzare anche una commistione artigianato/residenza non sempre universalmente accettata, è sicuramente opportuno impedirne l’estensione ex novo, ma nel medesimo tempo potrebbero essere salvaguardate quelle già insediate. Del resto le normative vigenti in materia di sicurezza e di inquinamento ambientale garantiscono di per sé la corretta “convivenza” e non sono certo queste piccole attività diffuse nel territorio che incidono sull’assetto urbano complessivo. Pertanto proponiamo di inserire nelle aree TC1 una norma che consenta il mantenimento delle attività artigiane esistenti”.
La seconda variante normativa al Regolamento Urbanistico come noto è una norma che anticipa i contenuti del Piano Complesso relativo all’Ambito di connotazione urbana che permetterà- secondo l’assessorato all’urbanistica del Comune di Quarrata – significativi interventi sugli edifici inutilizzati o sottoutilizzati di via Montalbano, incentivando gli interventi di ristrutturazione e soprattutto quelli di sostituzione edilizia con cambi di destinazione verso la residenza.
Secondo l’assessorato “tutto ciò potrà costituire un’occasione importante di investimento privato sul territorio grazie al quale ottenere anche il miglioramento estetico della principale via di accesso a Quarrata e l’arricchimento della dotazione di servizi a vantaggio delle attività commerciali esistenti e future”.
Le controdeduzioni saranno redatte dagli uffici comunali con il supporto del servizio Edilizia privata del Comune (guidato dal geometra Franco Fabbri) sulla disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso il quale dovrà stabilire e verificare in sede di osservazioni alle norme tecniche adottate le categorie e sub categorie che potranno “transitare” dall’una all’altra destinazione delle categorie indicate dalla legge Regionale 1/2005: residenziale, industriale artigianale, commerciale, turistico ricettiva, direzionale, di servizio, commerciale all’ingrosso e depositi, agricola.
Ricordiamo che attualmente resta in vigore il “regime di salvaguardia” (art. 61 del Regolamento Urbanistico) e quindi tale servizio dovrà valutare ed eventualmente proporre una osservazione d’Ufficio in ordine a tutti gli articoli oggetto di modifica della seconda variante al Regolamento Urbanistico e verificare le varie osservazioni dei singoli cittadini ed associazioni.
a.b.

Per ulteriori approfondimenti sulla Variante è possibile leggere anche il post all'indirizzo: http://andreaballi.blogspot.com/2010/12/in-approvazione-laggiornamento-della.html.

Nessun commento: