mercoledì 28 dicembre 2011

L'opinione dei lettori/ Verso le elezioni amministrative 2012: la "disillusione" di un ex Ds; la "visione politica" di un ex capogruppo di maggioranza. L'appello ai candidati ad esprimersi sulla "sostanza delle questioni".


QUARRATA_ A commento del nostro post sull' annuncio della candidatura di Giovanni Dalì e Marco Mazzanti alle Primarie del Pd in programma nel gennaio prossimo (http://andreaballi.blogspot.com/2011/12/mazzanti-e-dali-candidati-del-pd-alle.html) stanno sopraggiungendo molte riflessioni: alcune anonime, altre firmate. Quelle finora pervenute possono essere lette accedendo al link sovrastante.

Per chi non l’avesse ancora letto vogliamoperò riportare le parti salienti di un intervento di Domenico Alferi, ex consigliere comunale, che nella prima legislatura di Sabrina Sergio Gori ha fatto parte del partito di maggioranza (oggi Pd, allora Ds).

E’ un intervento dove bene si legge la disillusione su un clima palpabile a Quarrata e dove Alferi intende lanciare  alla cittadinanza ma anche ai suoi ex colleghi di partito e ai rappresentanti delle opposizioni alcuni spunti che vadano al di là delle “lamentazioni” fini  a se stesse da parte di “persone che poi si allineano e non proferiscono verbo”. 

Alferi mostra anche  stuporedi fronte al silenzio “di parte di quella cosidetta opposizione  (riferendosi a SeL, Idv, lista civica CittàPerTe, Udc) che potrebbe dire la sua e non lo fa, che potrebbero fare da cassa di risonanza ad una analisi comunque informata di un sistema di cui ha fatto parte in passato.

Tutto è partito da una “citazione” riportata dallo stesso Alferi “indicata soprattutto per il Pd nazionale e buona anche per il Pd di Quarrata” vale a dire “ex nihilo nihil fit” (nulla viene dal nulla- Lucrezio) a cui è seguito un botta-risposta con un lettore anonimo che aveva “apostrofatoDomenico Alferi come un “intellettuale”, capace di “parlare con idee di altre persone senza portare niente di proprio”. Nell’annunciare che “non voterà Marco Mazzanti alle prossime elezioni di Quarrata”, Domenico Alferi scrive:

“Premetto che non ho alcuna volontà di tornare a fare politica: spero che questo possa sgombrare il campo da retropensieri, e possa permettere a chi legge di cogliere solo la parte critica e costruttiva di quanto scriverò.

Per la gioia del nostro Anonimo, e per far sì che non si sbagli più su chi ha veramente le responsabilità dello stato politicamente ed economicamente pietoso di Quarrata, specchio del livello nazionale, dirò che sono stato consigliere comunale di Quarrata con la Sabrina, ma solo per brevissimo tempo.
Pensavo ai tempi che essere di sinistra comportasse una “superiorità morale”, e su questo mi sbagliavo. Ed in ogni caso, al governo c’era Berlusconi, e non credo ci sia mai stato livello più basso nella politica italiana del dopo guerra: anche un cane avrebbe amministrato e ci avrebbe rappresentato meglio.
Mi permetto quindi e adesso di confutare uno dei punti espressi dall’Anonimo Quarratino: no, io non ho contribuito a portare Quarrata al punto (bassissimo) in cui oggi è.
Dopo alcuni mesi di politica, infatti, mi sono reso conto che il mio partito, i DS, non sempre effettuavano scelte che andavano incontro alle esigenze della collettività; spessissimo questo avveniva su indicazioni provenienti “dall’alto”.
Potrei citare l’inceneritore, o la politica dell’acqua, delle casse d’espansione, dei lavori pubblici, senza considerare le questioni etiche.
Inoltre, a seguito della scelta di creare il PD, ho deciso di abbandonare, per ragioni anche e soprattutto legate a che tipo di idea e di idealità per il futuro si prefiggeva questo nuovo partito. Non coincidendo le idee del PD con le mie, mi sono dimesso… da tutto.
Oggi lavoro, e ne sono felice (specie di questi tempi): se avessi accettato di restare nel PD, probabilmente avrei conseguito anche qualche utilità personale, e comunque avrei continuano, seppur lentamente, a “salire” nella scala gerarchica del partito, in ragione del basso (ancora una volta bassissimo) livello esistente.
Credo si possa dire che questa scelta rappresenti una singolarità ed un’eccezione. Di questa scelta comunque sono personalmente orgoglioso.
Andiamo al punto: il problema non è essere o meno “intellettuali”, la qual cosa almeno nel mio caso ed a confronto con i miei “colleghi” di allora non è in discussione.
Non starò qui a spiegare la differenza tra erudizione e cultura: chi mi conosce, sa cosa penso, che idee ho (e se le ho), e cosa avrei voluto per la mia città.
Non ho mai smesso di studiare, di approfondire: ma questa è una “maledizione privata”, e poco importa con la nostra discussione. In ogni modo, su questo tema sono disponibile sempre al confronto, senza timori e anche con una certa dose di gratificazione personale.
Non voglio però che si possa usare la scusa dell’arroganza, o dell’inutile modestia: si tratta solamente di dati di fatto. Occorre smettere di dire di chi critica che è (solo) presuntuoso o poco umile: di fronte al fallimento, forse sarebbe meglio cambiare verso scelte di maggiore qualità.
E questo ci porta al punto: non si può continuare a pensare che si possa scegliere “delle brave persone” per cambiare la realtà… No, questo non basta. Non solo perché se devo farmi operare voglio un chirurgo, e non un liutaio o un operaio metalmeccanico. E non per disprezzo verso il chirurgo o l’operaio, ma semplicemente perché voglio salva la vita.

Ebbene, in questi anni ho conosciuto la Sabrina Sergio Gori, e non credo che abbia fatto bene. Ed ho conosciuto Marco Mazzanti (o Giovanni Dalì), e non credo che abbiano fatto bene, visto che entrambi hanno avallato tutte le scelte della Sabrina.
Si può discutere sulla mia opinione, ma non sul fatto che Quarrata sia messa male.  Oggi, uno degli aspetti più tristi della vicenda politica quarratina è proprio questo: sino a quando speravano di succedere l’uno all’altro, Marco, Giovanni e la Sabrina andavano d’amore e d’accordo, senza sollevare il minimo dubbio, e soprattutto senza discutere con la collettività le loro scelte. 
Appena l’una ha provato a fregare l’altro, ecco che si è scatenata la critica, e la contrapposizione.
Era un argomento che avevo già sollevato dopo le critiche di Claudio Bonfanti alla Sabrina: ebbene, come segretario dei DS Claudio non aveva detto una parola, per disciplina di partito come si diceva una volta, per contrastare l’involuzione in cui ci si stavano cacciando i DS creando il PD.
Oggi, la cosa più ridicola è che i candidati del PD richiamino il concetto di partecipazione, quando proprio questa è mancata nei DS e poi nel PD.

Veniamo all’ultimo punto: in questa epoca di “passioni tristi” (già, basterebbe leggere e studiare un po’, e si scoprirebbe che le cose sono state già tutte trattate, proprio da quegli intellettuali che oggi vogliamo far passare per “estrosi stronzi arroganti inutili”), come si può pensare che persone prive di fantasia, e di coraggio nel rischiare di innovare, e senza altra capacità che la buona volontà ed un minimo di conoscenza della macchina amministrativa, possano essere in grado di invertire la tendenza al fallimento ed alla passività che la nostra città sta riscontrando da lungo tempo?
Chi non rischia viene premiato, in questa società oscena, e chi obbedisce sale, anche se il prezzo è il mantenimento delle lobbies e dello stato di fatto che ci hanno condotto a questa incresciosa situazione.

Questa è stata la tragedia del PCI da Berlinguer in poi: una macchina infernale di mediocri burocrati che hanno scelto allievi ancor più mediocri per non essere messi in ombra. Ebbene, questo si deve combattere.

E non meglio stanno alcune forze che nell’attuale maggioranza si riconoscono o si sono riconosciute. C’è bisogno di “gente nuova”, dotata di competenza e passioni vere. Un mediocre può essere comunque una buona persona ed un buon amico, ma non certo un leader cui affidare il miglioramento di una collettività emotivamente affranta e economicamente allo stremo.
Inviterei quindi anche il nostro ospite, Andrea Balli, a sottolineare con i suoi articoli il fatto che probabilmente, nel dibattito attuale, si eccede nel gossip e nell’attacco personale, ma non si dice nulla sulle sostanza delle questioni: quali sono le proposte dei politici, e come pensano di attuarle con i pochi mezzi che hanno a disposizione?  Io aspetto, come cittadino e ancor più come uomo: e non voterò mai più “turandomi” il naso".

Al testo di Alferi ha risposto tra gli altri Roberto Guazzini che  nel congratularsi con lui (“che dice senza veli come stanno e come sono state le cose a Quarrata) tra l’altro scrive: “Vorrei vedere una classe politica coraggiosa che chiaramente si esprima su problematiche importanti (acqua, rifiuti, piani regolatori, ecc..). Voglio umanamente bene ai candidati (Dalì e Mazzanti, ndr) ma per me le posizioni politiche sono cosa seria… quella serietà che anche nello scontro più cruento fatto comunque di idee deve riemergere altrimenti la melmosa palude non farà mai crescere nessuno”.

Per molti aspetti interessante anche il contributo portato da Renata Fabbri (che ricordiamo in passato ha fatto parte della maggioranza avendo ricoperto il ruolo di capogruppo della Margherita ai tempi in cui Alferi sedeva sui banchi dei Ds, ndr).

“ Domenico, ci conosciamo da diversi anni e benché le nostre idee non collimino su tanti temi,  - scrive Renata Fabbri - è sempre piacevole, arricchente e stimolante il confronto e lo scambio d'opinione. Soprattutto quando pone interrogativi, tenta un'analisi della situazione che non sia solo il “mi garba/non mi garba”, “lui mi è più simpatico”, oppure se non riduce le valutazioni a “è un amico”, “grazie a lui ho ricevuto”. 
Mi rammarico che dinanzi a delle argomentazioni le risposte siano beffarde, oppure un assordante silenzio: non s'ha capacità di argomentare oppure si pensa che continuino ad essere sufficienti soluzioni facili per non dire semplicistiche, demagogiche o populiste?
Che piaccia o no, in politica come altrove, credo non ci sia bisogno di improvvisazione o di navigazione a vista, di coltivare solo il piccolo, casomai a scapito di una visione che, nel caso di Quarrata, includa un progetto di respiro maggiore a quello che abbiamo vissuto negli ultimi decenni.

Si, la crisi non è solo di Quarrata, non è solo del sistema Toscana, va oltre e riguarda soprattutto come porsi dinanzi ad un mondo che non bussa più alle nostre porte ma vi è entrato di prepotenza, scardinando i già fragili equilibri, e senza chiederci il permesso.
Il Comune deve star dietro al suo “piccolo” mondo, ascoltare la gente che ha bisogno dell'istituzione, deve necessariamente avere i piedi piantati per terra per dare risposte, soprattutto quando le risorse diventano scarse.
Ma la testa deve essere in grado di comprendere come gira il mondo, se vogliamo tentare di levarne le gambe, e - come scrivi – non è sufficiente “scegliere delle brave persone per cambiare la realtà”. Occorrerebbero delle brave persone brave.
Una volta erano i partiti che seriamente si ponevano la questione. Poi ha preso il sopravvento altro. E questi sono i risultati di uno scadimento al quale non si è riusciti (o non si è voluto) porre argine. Ma tant'è, trasversalmente, e non solo in politica.
Chi ha voglia di conoscere sa: già Platone metteva in guardia dalle conseguenze dei comportamenti demagogici legati all'acquisizione del consenso. La politica affidata all'emozione, casomai “prêt-à-porter”, s'illude di non avere bisogno... con tutto ciò che comporta”.

“ Ribadisco- ha risposto Domenico Alferi - comunque, e senza alcun tono polemico, che pare evidente che l'amministrazione di Quarrata, in questi anni, non si sia rivelata all'altezza del suo compito. Quel che mi domando è perchè dobbiamo continuare a votare sempre i soliti volti, anche a livello nazionale, quelle stesse persone che non sono riuscite nel loro compito di migliorare le condizioni di una collettività.  Mi domando perchè si deve continuare a giustificare la mediocrità, quando non addirittura l'incapacità, solo perchè si tratta di "brave persone". Mi domando perchè dire la verità deve essere confuso con l'avere un atteggiamento arrogante o beffardo.  Ecco quel che mi (e vi) chiedo: considerando in che stato si trova l'Italia (e Quarrata non ne è che una minima speculare parte) non mi sembrano interrogativi fuori luogo”.

A.B.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

credo si possa dire che il silenzio è la riprova di quel che intendevo dimostrare...

i politici oramai si limitano a parlare in ambienti asettici, circondati dai loro sodali...

al massimo, nell'ultimo mese di campagna vanno a farsi sputare in faccia da qualli che hanno fregato per anni (penso alla breda)...

il resto è responsabilità di chi li vota...

Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Strane primarie quelle del PD a Quarrata, non sono quarratino ma sono curioso, scrivono e dicono negli incontri con la gente che Quarrata và fatta risalire, Quarrata attende delle risposte, ecc. ecc. ma questi candidati non sono uno o due sconosciuti che arrivano lì la prima volta ma sono amministratori uscenti, quindi se veramente Quarrata è in condizioni precarie piena di problemi irrisolti, invece di amministrare e risolvere i problemi cosa facevano questi candidati nella giunta e cosa propongono di serio? Possono solo significare una ibrida continuità della linea programmatica seguita finora e dimostratasi perdente per Quarrata. Credo che per il bene di Quarrata ci sia una vera svolta politica alle prossime elezioni comunali, gli spazi ci sono.

Pierluigi Beneforti (da Facebook)

Anonimo ha detto...

i due candidati sono un ex ds e un ex margherita... segno che le cose non sono poi tanto cambiate, dalla creazione del pd in poi.

entrambi i candidati hanno approvato le scelte del sindaco su come investire i soldi dell'amministrazione...

ebbene dovrebbero rendere conto di quel che manca ai quarratini dopo dieci anni di decisioni condivise: penso al rischio idrogeologico, ma anche ai servizi essenziali nelle frazioni, alla discutibile gestione di publiacqua, alla sicurezza nel territorio...

e cosa dire del lavoro: gli amministratori facevano parte di quegli organismi che valutarono con favore le norme sulla cosiddetta "flessibilità sul lavoro", assecondando le opinioni che venivano "dall'alto del partito"...

eppure, oggi si può ben dire che non di flessibilità, ma di precariato si trattava: quelle stesse scelte (penso al pacchetto treu) si sono rivelate sbagliate o comunque incomplete anche per le aziende, perchè se un lavoratore non ha lavoro non ha soldi, e se non ha soldi non può comprare gli stessi beni prodotti dalle aziende...

o si pensava ad un sistema di economia centralizzata, alla "sovietica"?! ;D

ci sarebbero molte altre cose da dire... e sarebbe bello che fossero anche altri a dirle, perchè il silenzio più assordante in questa vicenda non è quello di mazzanti o di dalì, che difficilmente potrebbero contro-argomentare, ma quello dell'idv, o di sel, o della lista civica, o dell'udc...

quanto a me, auguro di cuore buon anno a tutti, ma soprattutto ai curiosi e a chi ha voglia di osare: certamente per loro le cose sono meno facili, ma la loro vita si eleva, rispetto a chi subisce passivamente le vicissitudini che gli anni ci costringono ad affrontare, rendendo più degna tutta la loro esistenza.

Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Da chi dovrebbe essere composto nella sua maggioranza nell'anno 2011 il partito democratico se non da ex pd ed ex margherita ?????? Datemi una risposta sensata altrimenti astenetevi da commentare grazie.

Luciano Niccolai (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Azzardato...? no no, io direi "opportuno"... In caso contrario, non potrei dire di aver effettuato il "giusto distacco" da quell'esperienza sbagliata e ipocrita... oggi mi sento abbastanza libero e maturo da poter dire quel che allora non seppi bene neppure pensare... quanto al partito democratico, chi non vede che il governo monti oggi ha completamente privato di prospettiva quel progetto, non ha compreso molto della politica di questi mesi...: basti vedere le opinioni dissonanti di fassina e ichino, rispetto alle scelte, sostanzialmente di destra di un esecutivo pur necessario... e comunque, io non mi astengo da un bel niente... occorre avere maggiore rispetto per le opinioni altrui, visto che il fascismo è finito da un pezzo.

Domenico Alferi (da Facebook)

Alessandro Cialdi ha detto...

"ci sarebbero molte altre cose da dire... e sarebbe bello che fossero anche altri a dirle, perchè il silenzio più assordante in questa vicenda non è quello di mazzanti o di dalì, che difficilmente potrebbero contro-argomentare, ma quello dell'idv, o di sel, o della lista civica, o dell'udc..."
No, no, caro Domenico, come diceva un ex Presidente che non ho molto amato (Scalfaro): Io non ci sto.
Quale silenzio! sto leggendo i tuoi post e in larga parte li condivido. Per il fatto che non commento, sto in silenzio? Ti sembra sia stato in silenzio, in questi anni, all'opposizione? Cosa deve fare un consigliere di opposizione che, il più delle volte, non si vede riportati, se non in questo blog, neppure quanto detto in Consiglio Comunale? Mi do fuoco come Ian Palach? No, più di ripropormi di nuovo, cosa devo fare?
Ho sparato sul Regolamento Urbanistico, (ed ora i nodi verranno al pettine, credimi) e leggo che Mazzanti dice che bisogna incentivare il recupero.....e le aree APD dappertutto chi le ha messe, io?
Ho sparato sui PIUSS che sono prevalentemente opere di facciata decise senza ascoltare nessuno, sulle fontane di Buren spacciate per regali, su assessori che dichiarano una cosa nelle conferenze a cui partecipano e in Consiglio affermano l'esatto opposto.......lo chiami silenzio, questo?
Tu forse non sai quanto ti stimi, e, anche per questo mi è sempre stato difficile capire perchè te ne sei stato in silenzio, tu sì, quando potevi far sentire la tua voce.
Parlo di quand'eri consigliere.
Non ricordo tante tue prese di posizione difformi dal capo.
Ricordo, questo sì, l'astensione di Massimiliano Meoni sul bilancio, argomentato dal fatto che quell'amministrazione (1° Gori) nulla aveva fatto per i giovani....
Mi sarei aspettato qualcosa da te, ma tant'è.....sei ancora in tempo, spero.
Metti a disposizione la tua esperienza e la tua voglia di politica (si vede che c'è, si vede....) per questa città....io ne sarei felice.

Buon anno a tutti!

Alessandro Cialdi

Anonimo ha detto...

era l'ora, caro alessandro: se si deve dire qualcosa, questo è il momento!

so bene quel che hai detto e fatto, nel passato, ma mi aspetto che la tua voce critica si senta anche in questi giorni...

ed in effetti, in quanto al silenzio, mi riferivo al tuo mancato commento su questo spazio...

a questo punto, vediamo se qualcun'altro ha intenzione di dire la sua. ne mancano, di voci ben note...

bene... sul tema dell'amministrazione inadeguata di quarrata, ho considerato importanti i documenti e gli atti condivisi in consiglio "dall'opposizione riunita" sotto l'unico intento di migliorare le scelte per la città...

in quanto alla mia permanenza nei ds, hai ragione: potevo parlare (e votare) di più e meglio... ma ero all'inizio, e avevo poca esperienza e forse qualche ingenuità di troppo: quando ho parlato di "errori" mi sono riferito ad alcune mie valutazioni, certo, ma anche ad alcuni miei comportamenti...: ho cercato di essere membro "fedele" della maggioranza sino a quando le cose non sono diventate intollerabili, e poi me ne sono andato... come ho già detto, potevo restare... e comunque, alla fine e su qualcosa di molto importante per la maggioranza, come sai bene, ho fatto sentire la mia voce dissonante... tanto dissonante che con qualcuno non parlo da allora...

ma poco importa...

quel che importa è che il mio contributo, netto e pulito, lo voglio dare da cittadino... e non da politico: quel tempo è andato...

ma anche il cittadino deve compiere il suo dovere civico, e la rappresentanza, il voto, non può e non deve mai essere "delega in bianco"...

da cittadino, rivolgo le mie riflessioni, critiche e proposte ai politici che mi dovranno rappresentare...

ecco, io ho fatto la mia parte, come dovere civico...

e tu fai la tua... come rappresentante...: hai ribadito quanto di buono fatto finora...

mancano le proposte, precise, con cui convincere noi cittadini a prestarvi fiducia...

ma almeno stasera, come quarratino, mi sento rinfrancato...

Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Quando si è parte di un gruppo governa il territori da 10 anni con i risultati discutibili, è difficile pensare ad un miglioramneto rispetto al presente.
Come cittadino mi ritengo insoddisfatto di di quanto fatto dalla giunta ed il sindaco:
la città è sporca, le strade sono dissestate (il pave/sanpietrino sul montalbano non l'ha scelto Berluscono, tanto per togliere alibi); opere d'arte discutibili posizionate, senza coinvolgere la cittadinanza, in aree da proteggere; economia locale ai minimi storici e una bella Coop nuova di zecca che niente ha a che vedere con il centro commerciale naturale che continuiamo pubblicizzare.
Ma dite la verità...serviva la Coop per qualificare il centro commerciale naturale.
Altre attività ed interventi improvvisati rincorendo il conseenso e una palese e già avviata campagna acquisti di voti a suon di: "ci penso io....".
In comune è aumentato il tasso protagonismo...piuttosto mi domando... Ci libereremo del Sindaco o verrà ricollocato in qualche ente come il precedente?
Per favore tornate ai vostri lavori e fate subentrare qualcuno di nuovo. Belle primarie comunque.
Saluti
Lenny