QUARRATA_
Ecco il documento integrale elaborato dall’assemblea delle Aziende di
Confartigianato di Quarrata distribuito ai cinque candidati sindaco al Comune
di Quarrata. Su questa base si sono confrontati ieri sera alla “Civetta” Tommaso
Pieragnoli (CittàPerTe), Flavio Berini (Pdl), Alessandro Cialdi (Udc-Fli), Marco Mazzanti (Centrosinistra) e
Giancarlo Noci (Lega Nord).
Il documento è stato letto all'inizio della serata da Marco Nannini di Confartigianato Pistoia. "Ci siamo permessi di elaborare- ha detto il segretario generale Patrizio Zini - alcune idee. La nostra associazione considera infatti il Comune in proprio interlocutore privilegato".
All’attenzione dei candidati alla carica di Sindaco del
Comune di Quarrata
L’era della globalizzazione ha ridisegnato
completamente gli scenari ai quali, dal dopoguerra ad oggi, ci eravamo
abituati: un sistema di imprese che, in buona sostanza “faceva da sé”, che poco
chiedeva e poco otteneva, in un clima di tolleranza e, più in generale, di
indifferenza.
L’apertura globale dei mercati ha scatenato
la concorrenza, non tanto fra singole imprese, quanto fra intere aree geografiche
assegnando per questo, un ruolo nuovo alla politica locale che dovrà impegnarsi
sempre di più nella creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo delle
piccole imprese e della crescita del territorio.
Occuparsi di economia locale implica un
rapporto stringente e costruttivo con il sistema delle imprese, un approccio
diverso dal recente passato, fortemente condizionato da influenze ideologiche
che hanno prodotto solo inerzia e inefficacia dell’azione politica.
Interagire con il sistema di imprese, vuol
dire anche creare con loro un dialogo vero e profondo, strutturare un coinvolgimento
costante anche attraverso uno spazio dedicato al confronto permanente.
C’è bisogno di favorire un’idea positiva del
fare impresa, promuovere il valore e le finalità sociali dell’intraprendere, anche e
soprattutto nelle giovani generazioni, in modo che possa continuare ed evolversi la straordinaria
tradizione di saperi antichi e moderni, che hanno fatto la fortuna delle nostre
società locali.
Questa azione di comprensione e di
promozione della cultura d’impresa deve essere fatta con sistematicità, in
occasioni che vedano insieme le imprese, le istituzioni pubbliche, il mondo della
scuola, in modo da favorire la conoscenza del nostro territorio, anche dal
punto di vista economico.
L’amministrazione locale dovrebbe, inoltre,
impegnarsi nell’elaborazione di un sistema premiante per quelle aziende che si
distinguono per la conduzione della propria impresa nei vari settori: l’innovazione,
la capacità di esportazione, le risorse umane, la gestione ambientale e della sicurezza, indicandole
quali modelli positivi di riferimento. Ciò contribuirebbe notevolmente al
radicamento delle imprese sul territorio e nel contesto sociale avvicinandole,
inoltre, alle Istituzioni.
Occuparsi quindi delle aziende locali come
ci si occupa di un bene che appartiene alla collettività, non soltanto, nei momenti
critici quando si verificano gravi incidenti o si perdono posti di lavoro, ma
anche quando quei posti vengono creati e le aziende si impegnano nella sicurezza
e nel rispetto delle regole.
Per anni abbiamo detto “un ruolo
fondamentale, l’amministrazione locale, deve averlo nella semplificazione
amministrativa e nell’efficienza della burocrazia, renderla “leggera” e non invasiva”.
Quanto è stato fatto? - Purtroppo troppo poco.
Alle imprese, in questi anni di crisi
profonda, è stato chiesto di resistere, di riconvertirsi, di perseguire innovazione e ricerca. Almeno
altrettanto chiediamo alla Pubblica Amministrazione, che, a parte alcuni
isolati segnali, ci pare ancora in ritardo e poco disponibile ad avviare il necessario,
urgente, processo di modernizzazione.
Uno sforzo deve essere compiuto nell’armonizzazione
e nell’uniformità delle normative e dei regolamenti sui vari tributi locali
almeno a livello provinciale e, in questo, il comune può svolgere un ruolo decisivo.
La “burocrazia” non deve essere “contro le
imprese” ma “partner delle imprese legali”.
C’è poi il grande tema delle
infrastrutture,materiali e immateriali.
Aumentare la possibilità di accesso alle
reti, riordinare il traffico nelle zone industriali, spesso edificate e poi
abbandonate a se stesse in un inevitabile degrado, aumentare la qualità delle infrastrutture
viarie esistenti, significa intervenire sul territorio che è lo spazio vitale
per le relazioni imprenditoriali. Noi non abbiamo grandi imprese, ma un sistema
fittissimo di piccole realtà produttive, che hanno nel territorio il luogo
naturale per lo svolgimento delle attività e degli scambi. E’ in loro funzione
che dobbiamo pensare agli interventi infrastrutturali, per migliorare e
facilitare il sistema produttivo locale.
Le Istituzioni locali possono svolgere un
ruolo importante anche su un versante delicatissimo: la lotta alla concorrenza
sleale che proviene dalle imprese illegali e dal lavoro nero. Oggi le condizioni
di mercato sono “stabilite” da chi opera slealmente perché non rispettando le norme,
ad esempio, sulla sicurezza, sulla salute e sull’ambiente in genere possono
offrire condizioni economiche più vantaggiose delle imprese legali.
L’occasione delle elezioni è importante sia
per chi si candida alla guida di un governo,sia per chi viene ascoltato nell’illustrazione
dei propri problemi.
La “politica locale” deve comprendere che la
globalizzazione non è un fenomeno che riguarda solo le imprese ma anch’essa. Si
deve, cioè, sentire in concorrenza con gli altri sistemi, sfidata da altri
competitor uscire quindi dalla logica del “monopolista”. Questo spingerebbe a giocare
al rialzo, in attacco, ad accettare le sfide anziché ragionare in termini di
difesa della situazione.
Da diversi anni affermiamo la necessità di uno
stretto coordinamento tra i comuni di Montale, Agliana e Quarrata sulla questione “aree
per insediamenti produttivi”.
La crisi economica mondiale, culmine di un periodo
che ha visto il progressivo impoverimento della comunità economica, ha
aggravato il problema. Al bisogno di alcune imprese (per adesso poche) di
ampliamenti dei propri locali potrebbe rispondere l’attuale disponibilità di
molti laboratori resi inattivi dalla crisi, spostando il problema dal bisogno
di nuovi capannoni al riuso degli edifici esistenti.
A nostro avviso ci sono tutte le condizioni
affinché sia attivato uno strumento dedicato al recupero produttivo degli insediamenti
artigianali ed industriali disponibili. In particolare per il comune di Quarrata ci riferiamo all’area
di viale Montalbano ormai in disuso sia per attività commerciali che
artigianali e allo steso tempo un accesso al centro storico di vitale importanza.
La nuova Amministrazione dovrebbe valutare
la possibilità di favorire il “riutilizzo” di molti capannoni sfitti tramite
condizioni incentivanti e premianti .
Proprio in questa ottica proponiamo ai
candidati a Sindaco la possibilità di sviluppare una politica di qualità degli immobili sia
civili sia industriali, prevedendo agevolazioni laddove nella costruzione o ristrutturazione di
edifici siano utilizzati prodotti e tecniche innovative ed ecologiche dette “Green
economy” in modo da far divenire il territorio quarratino un centro di sperimentazione
di bioarchitettura.
Il perdurare della crisi economica che
riduce la propensione dei privati ad effettuare investimenti in costruzione/manutenzione di
immobili, unita alla probabile impossibilità a procedere alla realizzazione di opere
pubbliche potrebbe causare la chiusura di diverse aziende con la conseguente perdita di posti
di lavoro.
Dal nuovo Sindaco e dal prossimo Consiglio
dovranno essere gettate le basi per un rilancio del comparto edile. Riteniamo che sia un
impegno politico importante per la futura amministrazione riuscire creare un
meccanismo per cui si possa lasciare il lavoro sia per la manutenzione ordinaria che per quella
straordinaria sul territorio e nel caso di appalti pubblici il comune dovrà mettere in
condizione le tante piccole medie imprese del territorio di poter partecipare.
A questo proposito facendo riferimento ad
alcuni appalti assegnati nei mesi scorsi la “scelta del prezzo più basso” ha dimostrato che si
apre la strada a forme di concorrenza sleale e alla prova reale di scarsa affidabilità delle
imprese appaltatrici con fallimenti continui ed opere mai terminate.
· Infrastrutture materiali e immateriali
e servizi alle imprese
La dotazione di infrastrutture materiali fa
appetibile un territorio ma se ad esse non si aggiungono anche ottime infrastrutture
immateriali tale tesoro di depaupera velocemente.
Quarrata soffre molto di DIGITAL DIVIDE.
Ancora troppe parti del territorio comunale non usufruiscono della connessione alla banda
larga di ultima generazione. Ci risulta infatti che anche laddove si pubblicizza il suo “arrivo”
forse qualche cosa non funziona come dovrebbe.
La Regione Toscana ha varato il piano per
colmare il Digital Divide entro il 2015. Quindi l’operazione di abbattimento del digital
divide è iniziata ma la ADSL c'è?solo per citare alcuni esempi di frazioni come Catena e
Caserana dove navigare in internet è molto difficile.
Per quanto riguarda la viabilità – pur
riconoscendo gli importanti passi in avanti sul versante dell’area pratese grazie all’accordo
sottoscritto tra le Province di Pistoia e Prato ed i Comuni interessati - la situazione è ancora in
stallo dato che ancora permangono forti difficoltà a raggiungere Pistoia e Prato dove ormai viale
Montalbano non riesce più a sopportare un afflusso di veicoli divenuto sempre più
massiccio negli ultimi anni.
Inoltre è ancora assente un piano per la
mobilità interna all’area che crei sia alternative all’uso dell’auto propria sia collegamenti
efficienti ed efficaci con la stazione di Montale Agliana, in vista della metropolitana di superficie: in
merito riteniamo che un comune importante come Quarrata visto il crescente aumento del
turismo degli ultimi anni , debba dotarsi di licenze comunali di Taxi e di noleggio con
conducente almeno fino a 9 posti.
· Sostenere le imprese
La grave crisi economica deve essere
affrontata adottando ogni iniziativa possibile da parte dell’Amministrazione Comunale: a tal
proposito di richiede l’emanazione – ogni qual volta possibile – di bandi che favoriscano l’accesso
delle imprese locali alla realizzazione di interventi pubblici. Confartigianato, da
parte sua, si impegna a coordinare le imprese affinché creino aggregazioni tali da poter concorrere
adeguatamente all’assegnazione dei lavori comunali.
Al futuro nuovo Sindaco proponiamo di
valutare :
1) L'esenzione fiscale (decrescente) per i primi tre
anni di attività delle imprese di nuova costituzione;
2) la Costituzione di un polo espositivo permanente
all'interno del'”Abitare l'Arte” come riconoscimento di un distretto produttivo.
Inoltre il lavoro svolto per la creazione
del Tavolo Tecnico negli ultimi due anni è stato apprezzato ma ad oggi mancano tante risposte
alle necessità che le imprese avevamo manifestato ovvero:
far conoscere la realtà
produttiva del territorio e le sue potenzialità;
formare giovani in grado di
analizzare e sintetizzare la realtà produttiva al fine di portare innovazione, sia alla struttura
delle aziende che al loro prodotto;
valorizzare la Scuola d’Arte
nelle varie iniziative, utilizzandola come laboratorio di idee del territorio
organizzare eventi
promozionali, formativi e culturali su tematiche dell’arredamento e non solo, al fine di creare momenti di
incontro e di attrazione
individuare un tema “ecologico”
che sia linea direttrice ed ispiratrice del processo innovativo e strumento di promozione del
territorio;
avviare un percorso
finalizzato alla creazione di un centro formativo stabile destinato ai giovani, per metterli in grado di
realizzare prodotti che uniscano tradizione e innovazione, ed alle imprese, per
aggiornamenti continui su tematiche di interesse (marketing, comunicazione, programmazione,
ecc.);
realizzare uno spazio
espositivo ubicato in Quarrata, che comunichi il “Quarrata Life Style” in cui si valorizzi il territorio, il
sistema produttivo in senso lato e diventi un polo di attrazione, sull’esempio di quanto
già realizzato da altre realtà toscane (IPlace);
stimolare l’innovazione
formale di prodotto, l’innalzamento della qualità e la creazione di marchi che la attestino
Il “Comune”, a nostro avviso, può favorire l’avvio
di una nuova fase anche nei rapporti industriali tra i vari attori economici,
specie tra committenti e terzisti che oggi (anche per la concorrenza illegale sopra richiamata) è a
livelli così bassi come mai era accaduto, con forte rischio di ricadute negative sull’ordine
sociale.
Altro ambito di azione attiene gli istituti
di credito operanti sul territorio: essi devono “essere” pienamente coinvolti in un processo di nuova
industrializzazione anziché limitarsi a semplici uffici di raccolta del risparmio che poi
sarà impiegato altrove.
· Aspetti attinenti all’area sociale
L'artigiano, il commerciante, il lavoratore
autonomo ed il piccolo imprenditore in genere hanno in comune la caratteristica di
"abitare il territorio nel quale operano”, divenendo soggetti sociali attivi di quella parte del
comune nel quale vivono e lavorano.
Indispensabile, inoltre, risulta il
rafforzamento del corpo dei Vigili Urbani dei tre comuni della Piana nonché uno stretto coordinamento
tra loro e le altre forze di polizia, tale da consentire, tra l’altro, un servizio di
pattugliamento notturno ed un maggior controllo sull’affitto e sull’uso dei laboratori
artigianali e industriali (spesso “abitati” e usati anche di notte da imprese illegali).
I cittadini/imprenditori richiedono al nuovo
Sindaco di porre ancor più attenzione ai problemi delle frazioni, che troppo spesso avvertono
la sensazione di essere abbandonate al loro destino; di migliorare la manutenzione
ordinaria di strade, giardini, fiumi e dei diversi punti luce (specie nelle zone
artigianali/industriali)
Per Confartigianato Imprese la casa comunale
deve essere la casa i tutti i quarratini: imprenditori, operai, lavoratori autonomi o
dipendenti, pensionati, casalinghe e quanti altri abitano e risiedono nel Comune. La nuova
Amministrazione deve essere ancor più trasparente ed aperta al dialogo, un
principio che gli imprenditori quarratini – a torto o a ragione – negli ultimi anni hanno avuto la
sensazione non fosse nelle corde degli amministratori e per questo suggeriamo ai
futuri amministratori di fare proprio lo slogan “ciò che va bene alla piccola impresa va bene al
territorio”.
· Smaltimento rifiuti e tariffe
La nostra posizione su questa materia è
stata da sempre caratterizzata da un approccio “laico”:
non siamo né a favore né contro l’inceneritore
in sé. Siamo per qualsiasi sistema che consenta uno smaltimento dei rifiuti in modo
sicuro e duraturo, rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini, senza gravare in
maniera eccessiva sui già magri bilanci delle famiglie e delle imprese.
Non abbiamo gradito la politica del CIS, che
negli ultimi anni ha scaricato sulle aziende e sui cittadini i maggiori costi dovuti a scelte
sbagliate, così come non abbiamo apprezzato la scarsa trasparenza nelle cosiddette
comunicazioni sociali (leggasi informazioni sui bilanci e piani industriali).
Non abbiamo mai compreso (e lo abbiamo più
volte denunciato) perché in altre aree d’Italia e d’Europa dallo smaltimento dei rifiuti si
ottengano ricavi (ed anche energia elettrica) che si traducono in minore pressione fiscale sugli
utenti, mentre per Montale questo non avviene.
Siamo stati favorevoli - ed abbiamo dato la
massima collaborazione quando richiesto - alla sperimentazione di una diversa modalità di
raccolta dei rifiuti direttamente all’interno delle aziende perché finalizzata ad una riduzione
dei costi: ma tutto questo è stato un ulteriore inutile sforzo richiesto alle imprese.
Il sistema sperimentale “Porta a Porta”
andrebbe sicuramente aumentato ed allargato ed esteso a tutto il territorio comunale per spingere
verso una raccolta differenziata spinta che permetterebbe un incremento dell'utilizzo
dell'inceneritore e quindi un maggiore utilizzo e maggiori introiti dello stesso potrebbero
derivare anche attraverso azioni sinergiche con Publiambiente.
Giudichiamo l’operato dell’Amministrazione
uscente non sufficiente, per scelte sostenute in merito alla Tariffa Igene ambientale (TIA) e
pertanto chiediamo al nuovo Sindaco
1) abbattimento della tariffa per le imprese di nuova
costituzione di imprenditoria femminile e giovanile
2) nessun aumento per il 2012, diversamente dalle
decisioni assunte da Agliana e e Montale
· Concorrenza illegale, immigrazione,
lavoro a nero ecc.
Il tema della concorrenza sleale sta
divenendo sempre più prioritario. Dal comparto manifatturiero, il problema si è esteso –
seppur con aspetti diversi – all’autoriparazione, all’installazione di impianti ed all’edilizia
dove la “piaga dell’abusivismo” (dalla concorrenza sleale all’esercizio dell’attività a nero)
sta mettendo in ginocchio le piccole imprese del settore. Conseguenza indiretta di tale
situazione è il “peggioramento” – in termine di statistiche – del rispetto delle norme
ambientali, di sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche della sicurezza stradale dei veicoli.
Ribadiamo la necessità di una forte azione
di controllo da parte degli organi preposti affinché sia recuperata la normalità “perduta”.
Controlli che devono essere concentrati sulle attività non censite perché è semplice controllare
chi “ha la targa” più difficile trovare chi non ce l’ha: ma è su questi che si deve lavorare.
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