QUARRATA-CALENZANO_ "Un viaggio lungo un mondo. Racconto sulla vita e le opere di Don Lorenzo Milani" (Settegiorni Editore, 2011) è il titolo del nuovo libro di Claudia Cappellini.
Laureata in lettere con una tesi sulla storia del teatro, funzionario alla cultura e sport del Comune di Quarrata, dal 1997 responsabile della programmazione del Teatro Nazionale di Quarrata Claudia Cappellini è anche autrice di testi teatrali tra cui ricordiamo “Set-monologo da viaggio” (1998); “Voce bambina” (1998); “Soli” (1999), questi ultimi rappresentati a Castel dei Gironi (Quarrata) e al Teatro Fabbricone (Prato).

Dal racconto degli allievi è nato anche uno spettacolo teatrale (di e con Gionni Voltan) che è andato in scena tra l'altro nel luglio scorso a San Donato ed è stato riproposto di recente.
Lo spettacolo è visibile al seguente link:
La rappresentazione teatrale così come il libro si sviluppa in forma narrata come un racconto che tocca un aspetto biografico di don Milani ed uno più “poetico”.
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Claudia Cappellini |
E’ il racconto di un’Italia all’inizio del boom economico che maturava un profondo bisogno di giustizia sociale.
Il libro è stato presentato nei giorni scorsi nella nuova sala conferenza del Comune di Calenzano alla presenza tra gli altri del vicepresidente del Senato Vannino Chiti (esperto dei rapporti tra le istituzioni, i cattolici e le altre religioni) e di Gionni Voltan, regista e attore dello spettacolo tratto dal libro di Cappellini.
All’incontro ,insieme all'autrice, hanno preso parte il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli, il presidente dell’associazione Anziani Giampaolo Nibbi e il presidente del Gruppo Don Lorenzo Milani Maresco Ballini.
“ Don Milani- si legge in una nota - fondò tutto il suo lavoro sull’importanza del possesso della parola perché possedere le paroleavrebbe voluto dire avere autonomia intellettuale, libertà dalla schiavitù dell’ignoranza. Prima che il tempoinghiotta le parole, è necessario dare la voce e prestare l’orecchio, a coloro che hanno potuto conoscereun’esperienza unica in Italia, perché la scuola di Don Milani non era una tecnica, non riguardava solol’alfabetizzazione o la competenza, ma la coscienza. Per questo si scelse la centralità della parola asvantaggio delle discipline, scrive don Milani: “Dovevo insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia.Come egli ha la libertà di parola e di stampa. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto”. Una scuola anticlassista che si prendeva cura di tutto perché tutto riguarda tutti”.
a.b.
bravo vannino, tanto lui prende digià 360mila euro il mese tra lui e la sua moglie! e a don milani gli va in quel posto
RispondiEliminail mese?!Mi sembra un po' troppo, eh...
RispondiEliminano, l'anno. ma è una vergogna uguale, compagno!
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