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dopo una giornata di “riflessione”, per “raffreddare gli animi per l’ennesima provocazione lanciata” Daniele Manetti – come riporta anche il blog “Quarrata-news” – e l’email inviata “a tutti gli amici di Quarrata” dall’attivo componente della Commissione per la Partecipazione del Comune di Quarrata nonché portavoce del comitato di Olmi-Vignole e di Legambiente locale, ci ha mandato una lunga lettera.
La decisione “a sorpresa” del sindaco è arrivata tra l’altro contestualmente alla convocazione della stessa commissione per il prossimo 3 gennaio con all’ordine del giorno per l’appunto “il nuovo percorso partecipativo”. Una riunione che come sempre arriva a “decisione presa”.
Ecco il testo della lettera:
Partecipazione. Cittadini estratti a sorte
"Cittadini estratti a sorte? La Partecipazione non è una lotteria. Democrazia partecipata all’arrovescio, dall’alto verso il basso e non dal basso verso l’alto. In pochi all’alto decidono ed in molti al basso subiscono. E mi spiego: la Commissione per la partecipazione già da tempo aveva lanciato l’idea, che si è poi concretizzata nell’ultima riunione del 13/12/2010, di iniziare un percorso per un bilancio partecipativo nel nostro Comune di Quarrata.
Il Sindaco Sabrina Sergio Gori e l’Assessore al Bilancio Antonella Giovannetti hanno deciso senza nessun confronto e/o chiarimento con la commissione per la partecipazione di sorteggiare 1.200 cittadini di Quarrata e di iniziare un percorso per un bilancio partecipativo nell’anno 2011, invitandoli tutti alla Magia.
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La Commissione per la partecipazione è stata avvertita di tutto questo a cose già fatte con una mail il 29 Dicembre 2010.
La Commissione per la partecipazione sarà convocata dal Sindaco per prendere atto delle decisioni già prese ed operative il 3 Gennaio 2011 alle ore 16,30.
Per quella data, oltre a fare tutte le osservazioni su questo modo di operare, il sottoscritto vorrebbe sapere:
1. Chi è il responsabile e gli esecutori di tale sorteggio
2. Che metodo è stato usato per il sorteggio (per esempio: quanti pensionati, quanti lavoratori, quanti imprenditori, ecc.)
3. Se c’è una società esterna che dirige tutto questo nuovo percorso partecipativo
In Democrazia Partecipata niente deve essere demandato alla sorte, i cittadini non sono numeri da estrarre come al lotto o al superenalotto.
Il percorso partecipativo non deve essere imposto dall’amministrazione, inoltre il dividere i cittadini sorteggiati in piccoli gruppi magari “aiutati” da qualche facilitatore con domande forse già preconfezionate può disorientare i partecipanti e fargli prendere delle decisioni sbagliate su priorità ed interventi da fare nel prossimo futuro.
Le vere problematiche del territorio le conoscono soltanto i cittadini residenti nelle zone disastrate e prive di servizi essenziali: se vengono esclusi dal sorteggio, nessuno porterà avanti le loro istanze.
Il perno principale della partecipazione sono le assemblee in tutte le frazioni, le uniche che non possono essere manipolate e dove tutti i cittadini possono esprimere liberamente le loro idee.
Nelle assemblee vengono fatte le proposte e stabilite le priorità sia per gli interventi pubblici locali, sia per interventi di carattere generale riguardanti l’intero Comune.
L’Amministrazione Comunale, dopo tali assemblee, s’impegna a rispettare rigorosamente le scelte fatte dai cittadini.
La Democrazia partecipata, eseguita rispettando queste regole, non costa assolutamente niente alle casse comunali e ricrea fiducia nei cittadini(Il Comune di Grottammare insegna).
Purtroppo la nostra amministrazione le sue scelte le ha già fatte con il PIUSS, impegnandoci molti denari propri oltre a quelli regionali; contemporaneamente, data la crisi e per scelte politiche nazionali, il governo centrale ha tagliato ulteriori risorse ed il nostro Comune arranca e si rivolge ai cittadini dicendo che non ci sono soldi per le opere pubbliche da fare nelle frazioni e a livello generale.
Se non riusciamo, con la partecipazione, a togliere dei soldi dal PIUSS e destinarli ad altre opere pubbliche di maggiore priorità e che riguardano la salute e la sicurezza di molti cittadini, il bilancio partecipativo servirà solamente, come scritto nella lettera inviata ai 1.200 cittadini, a dare una mano all’amministrazione a ridimensionare servizi e a rimandare a tempi lontanissimi opere pubbliche essenziali (acquedotto, metanodotto, argini, casse d’espansione, fogne, rifacimento strade, ecc. ecc.).
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Gli elenchi di queste opere pubbliche essenziali sono già stati presentati innumerevoli volte con petizioni, calendari (Legambiente) e tramite le prime richieste dei percorsi partecipativi.
Per un motivo o per un altro, durante le riunioni della Commissione per la partecipazione, tutte le richieste sopraelencate sono state accantonate, sia per l’articolo 4 comma 4 del nostro regolamento sulla partecipazione che impone la percentuale del 10% , circa 2.500 firme, per portare avanti un percorso partecipativo (e quindi va modificato immediatamente); sia perché, ad oggi, non esiste all’interno del Comune un sistema organizzato per interfacciarsi e dialogare con i cittadini per raccogliere i loro problemi e per invitarli e convincerli a partecipare alle assemblee.
La Democrazia partecipativa è nata, tramite il contatto con i cittadini, per cambiare continuamente ed in meglio le regole del gioco politico; niente quando si parla di partecipazione deve essere fisso ed immutabile.
Ad oggi gli unici processi partecipativi che vanno avanti sono quelli proposti dal Sindaco e dai suoi assessori, vedi il percorso partecipativo, seppur lodevole, contro le barriere architettoniche, proposto dal nostro Sindaco e dall’Assessore Nannini, vedi il sorteggio dei cittadini per il bilancio partecipato, mentre tutte le altre richieste formulate e firmate da comunissimi cittadini rimangono al palo.
Il sottoscritto continuerà, rimanendo fedele alle promesse fatte ai cittadini prima di entrare nella Commissione per la partecipazione e con i quali sono continuamente in contatto, oltre ad allargare continuamente la platea di nuovi arrivati, a portare avanti le richieste dei percorsi partecipativi già iniziati e quelli futuri di prossima uscita".
Daniele Manetti
Componente della Commissione per la Partecipazione del Comune di Quarrata
01.01.2011
Se non fosse che per arrivare a questo si sia speso tempo e risorse, illuso tanti bravi cittadini che potesse esserci un modo diverso di partecipare alla vita politica e amministrativa di Quarrata, mortificato chi è stato eletto democraticamente dai cittadini (e quindi mortificato pure i cittadini)direi che siamo nel ridicolo.
RispondiEliminaInvece non è manco uno scivolone: è tragico e sgomenta. Immagino Manetti, che ci mette impegno e convinzione.
Ma non stupisce. Nessuna voce da parte della maggioranza che governa Quarrata per dire a chiara voce, e seriamente che "il re(?) è nudo"?
No. Nessuno parla. Perché i democratici sono tutti dei lacchè.
RispondiEliminaA cominciare da quelli che hanno sostituito il vecchio coordinamento.
Il baccalà si cuoce nelle teglie: la Sabrina fa gli uomini e poi se li sceglie...