domenica 9 dicembre 2012

Continua la strage di animali uccisi dai bocconi avvelenati. "La nostra piccola Viola se ne è andata dopo sei ore di straziante agonia per aver mangiato qualcosa di avvelenato trovato in giardino". Nel 2011 segnalati in provincia di Pistoia 34 casi. L'appello: "Uccidere animali selvatici o domestici è un reato punito dalla legge".

PISTOIA- QUARRATA_ Torna d’attualità l’increscioso fenomeno dei “bocconi avvelenati”. Da giorni sta girando sull’web un appello dove si denuncia la presenza di un individuo nella zona di Pistoia-Agliana che “dissemina bocconi avvelenati ai cani anche dentro i giardini delle abitazioni”.
A detta della polizia provinciale che sta indagando su tali fenomeni i bocconi sarebbero accompagnati da pezzi di pizza avvelenati lasciati nell’erba. Tale individuo- secondo l’appello-rilanciato dalle associazioni animaliste della zona- si avvicinerebbe anche ai giardini delle abitazioni agendo "attraverso le sbarre”. In questo periodo sono già morti quattro cani.
Sempre in provincia di Pistoia – questa volta nella zona collinare che porta da Montecatini a Marliana – nei giorni scorsi presso una casa isolata si è verificato un altro caso.
A parlarcene è Roberta Di Vincenzo Mantellassi, quarratina d’origine,  titolare con il marito della nota azienda  Mantellassi 1926”.
"Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre- ci scrive- uno dei nostri due boxer, la piccola Viola, se ne è andata dopo sei ore di straziante agonia per avere mangiato qualcosa di avvelenato trovato in giardino”. “ Il nostro dolore- ha spiegato -  è immenso come la rabbia per la consapevolezza che certi criminali si aggirano ancora impuniti fra le nostre case. Compiere certi gesti crudeli e insensati non è da esseri umani. Certi soggetti andrebbero abbattuti come si fa con le bestie selvagge che comunque hanno l'attenuante di agire d'istinto. Loro agiscono solo per pura crudeltà e per divertimento. Vorrei chiedere loro quanto si sentano soddisfatti per aver ucciso una cagnolina straordinaria, amata e coccolata. Docile e dolcissima”.


“Magari -continua - l'avranno chiamata e lei ignara, si sarà pure avvicinata fiduciosa e scodinzolante. Povera Piccola. Per lei ci sono persone che piangono e si disperano per averla persa, per loro solo disprezzo e odio e speranza che molto presto possano ripagare di persona la loro immensa cattiveria nel peggiore dei modi”.
La "piccola" Viola
Secondo Roberta Mantellassitali individui ucciderebbero i cani anche allo scopo di toglierseli  per poi far visita alle abitazioni in modo indisturbato. Se il motivo fosse questo comunico che la nostra casa è già stata svaligiata un paio di mesi fa e non c’è più niente da rubare”.
“Credo - conclude - che dobbiamo reagire per non lasciare vita facile a questi delinquenti”.
L’appello che lanciamo attraverso il blog a tutti in difesa degli animali domestici è quello di tenere gli "occhi ben aperti”.
Nel 2011 al Comando della Polizia Provinciale di Pistoia sono stati segnalati, in base alla Legge Regionale Toscana n° 39 del 16.8.2001 "Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate", 34 casi di presunto avvelenamento di animali (domestici e/o selvatici) o rinvenimento di esche avvelenate, così suddivisi per comune:

- Pistoia: 14 casi
- Quarrata: 5 casi;
- Montecatini Terme: 2 casi
- Pieve a Nievole: 2 casi
- Serravalle P.se: 2 casi
- Agliana:1 caso
- Lamporecchio :1 caso
- Pescia :1 caso
- Marliana:1 caso
- Monsummano Terme:1 caso
- Buggiano:1 caso
- Sambuca:1 caso
- Massa e Cozzale:1 caso
- S.Marcello P.se:1 caso

Su tali episodi il Corpo di Polizia Provinciale di Pistoia ha effettuato sopralluoghi e indagini, per risalire agli autori dei fatti.
E’ bene ricordare che uccidere animali selvatici o domestici, quali cani o gatti, attraverso l'uso di esche avvelenate è considerato un reato  punito dall’articolo 544/Ter del Codice Penale e pertanto  la denuncia contro i responsabili, sospetti tali o ignoti consente di migliorare il monitoraggio ed i controlli sul territorio per prevenire i rischi per le persone, gli animali e l’ambiente”. Anche collocare esche o bocconi avvelenati è un reato punito dalla Legge 157/92
 
La Regione Toscana, è stata la prima in Italia ad approvare una legge specifica sul problema degli avvelenamenti: la L.R. 39 del 16 agosto 2001, ’Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate’, che prevede il divieto di utilizzo, dell'abbandono, della preparazione e della detenzione di esche o bocconi avvelenati”.
La normativa stabilisce l'obbligo per il medico veterinario di segnalare (tramite apposita scheda) entro 24 ore alla polizia provinciale e al Comune di competenza casi di avvelenamento sicuro o anche solo sospetto, giunti alla sua visione.
Questo permetterà di dare avvio, da parte delle istituzioni competenti, alle azioni di competenza per un più accurato monitoraggio del fenomeno. Il 17 gennaio 2009 è entrata in vigore un'ordinanza del Ministero della Salute, che, tra i vari aspetti, dispone obbligatoriamente l'esecuzione dell'autopsia da parte degli istituti zooprofilattici ogni qual volta il medico veterinario riscontri anche solo il sospetto che l'animale possa essere stato vittima di un avvelenamento.
Viene inoltre introdotto l'obbligo per il proprietario dell'animale di sporgere denuncia alle autorità. Cosa fare dunque quando si trova un animale selvatico o di affezione morto con sospetto di avvelenamento? Prima di tutto occorre portare l'animale da un veterinario. Questi, se riterrà confermato il sospetto di avvelenamento, dovrà inviare la carcassa dell'animale o liquidi e sostanze recuperate, all'Istituto Zooprofilattico, per consentire l'autopsia dell'animale e le analisi dei campioni. Qualora si rinvenga un esca o boccone, non manipolarlo mai a mani nude, introdurlo in sacchetto di plastica e recapitarlo alla polizia provinciale - è molto importante - mantenere i campioni a bassa temperatura per non deteriorarsi.
Andrea Balli

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una cosa che mi strazia il cuore...ci vorrebbero pene più severe..

Giorgio Santisi (da Facebook)