sabato 16 marzo 2024

LUTTO A MONTEMURLO. LORENZO VOTINO MUORE A 32 ANNI DI LEUCEMIA

Aveva subito il trapianto di midollo osseo donato dalla sorella. I funerali lunedì 18 marzo nella chiesa parrocchiale di Oste

Lorenzo Votino

MONTEMURLO.  [a.b.] Ieri sera dopo una lunga malattia (una leucemia) a 32 anni è morto Lorenzo Votino. Un "coraggioso guerriero", da tempo malato . A nulla è valso neppure il trapianto del midollo osseo donato dalla sorella Martina a cui era stato sottoposto poco tempo fa. Per otto anni volontario attivo della Misericordia di Oste e di Montemurlo era figlio di Nicola, insegnante di canto e di Daniela Agrumi. "Finalmente - ha scritto il padre Nicola - mio coraggioso guerriero, puoi riposarti. La guerra è finita... Come tutto il nostro mondo. Riposa in pace". Molti, in queste ore, gli attestati di condoglianze alla famiglia, molto conosciuta sul territorio per essere proprietaria di una nota tipografia.. 
Tra questi quelli del consiglio direttivo della Misericordia di Montemurlo e della associazione nazionale Carabinieri, sezione di Montemurlo.
 Un dolore di tutta la comunità per un concittadino che è scomparso prematuramente. 
"Dal 2006 al 2013 Lorenzo - ricordano dalla Misericordia di Oste - è stato un confratello attivo. Difficile dimenticare i momenti trascorsi insieme. Tutta la fratellanza e i commissari sono vicini a Nicola, Daniela e Martina in questo triste momento di dolore". Tra le passioni di Lorenzo la palestra e il beach volley.
I funerali di Lorenzo Votino, che sarà esposto da questo pomeriggio nelle cappelle del Commiato della Misericordia di Oste, si terranno lunedì 18 marzo nella chiesa parrocchiale di Oste. 
Per coloro che vorranno lasciare un ricordo  di Lorenzo è possibile collegarsi al link e memorycode di Lorenzo Votino
http://memorycode.it/annuncio/lorenzo-votino/

venerdì 15 marzo 2024

A VAIANO APRE CASA EZIO, COMUNITA' DI ACCOGLIENZA PER MINORI

Sabato 16 marzo alle 10.30 l’inaugurazione in via Caduti di Nassyria. La struttura ospita anche un percorso espositivo dedicato a Ezio Palombo

VAIANO. Una comunità di pronta accoglienza residenziale per 10 minori dai 12 ai 18 anni in situazione di abbandono o bisognosi di accoglimento e protezione. Dedicata a Ezio Palombo la struttura, di proprietà del Comune di Vaiano, si chiama Casa Ezio e sarà inaugurata in via Caduti di Nassyria, sabato 16 marzo alle 10.30.

Casa Ezio nasce nell’edificio dell’ex mulino della Badia di Vaiano, la cui prima notizia risale al 1226, ristrutturato, grazie al sostegno della Regione Toscana, dall’Edilizia Pubblica Pratese. 

All’apertura della struttura è collegata anche l’inaugurazione del percorso espositivo permanente dedicato alla figura di Ezio Palombo e curato dalla Fondazione CDSE nell’ambito dell’iniziativa del Consiglio regionale della Toscana “I care, la Toscana dei valori umani e della lotta alle disuguaglianze a 100 anni dalla nascita di don Milani” per la Festa della Toscana 2023.

Alla cerimonia di apertura sabato partecipano il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore al Welfare e Coesione Sociale della Regione Serena Spinelli, la consigliera Ilaria Bugetti, il sindaco del Comune di Vaiano Primo Bosi, l’assessore ai Servizi Sociali di Vaiano Giulio Bellini, il presidente della Società della Salute Area Pratese Simone Faggi e la presidente dell’EPP Marzia De Marzi.

La locandina
Per la gestione della comunità di accoglienza si è chiuso da pochi giorni l’avviso della Società della Salute pratese per individuare un ente del terzo settore da coinvolgere nella coprogettazione degli interventi, in modo da rendere maggiormente efficaci e appropriate le risposte fornite ai bisogni delle persone e di promuovere reti per lo sviluppo qualitativo degli interventi. 

Nella struttura i minori arriveranno per un provvedimento o intervento disposto dall’Autorità Giudiziaria, dalle Forze dell’Ordine o dal Servizio Sociale professionale del territorio della provincia di Prato e potranno rimanervi per un periodo massimo di 6 mesi. I locali, già completi di arredo, e i beni mobili in esso collocati sono di proprietà del Comune di Vaiano che li mette a disposizione.

Oltre al centro di accoglienza la struttura comprende anche due sale polivalenti, che vengono messe a disposizione dell’associazionismo locale. In una delle sale è allestito il percorso espositivo dedicato alla vita di Ezio Palombo e alla sua amicizia con don Milani, con sei pannelli interni più uno che sarà allestito all’esterno con la storia dell’edificio.

I documenti archivistici e le carte del monastero documentano infatti la storia dell’ex mulino della Badia di Vaiano, dall’opificio idraulico alla gualchiera, dalla fonderia di rame alla fabbrica tessile. Fino 1951, quando quello che era ormai conosciuto anche come il “Mulino di Sopra” cessa l’attività. Nel 2013 l’amministrazione comunale di Vaiano acquista l’antico edificio e ne avvia la ristrutturazione per destinarlo a funzioni sociali e aprirlo alla collettività.

[comune di vaiano]


IL DISTRETTO VIVAISTICO DI PISTOIA INTENSIFICA I RAPPORTI CON L'ISTITUTO DE'FRANCESCHI PUNTANDO SULLA «FORMAZIONE DI ALTA QUALITA'»

All’assemblea distrettuale del 13 marzo i vertici dell’Istituto Professionale de’ Franceschi-Pacinotti e della Fondazione Barone de’ Franceschi hanno illustrato gli obiettivi della collaborazione con il settore vivaistico, che ha bisogno di più manodopera qualificata.

L'assemblea distrettuale

PISTOIA. «Questa collaborazione rappresenta un’opportunità preziosa per il Distretto e per l’Istituto de’ Franceschi-Pacinotti di accedere a una formazione di alta qualità, contribuendo così al continuo sviluppo e alla crescita sostenibile del settore vivaistico».
È quanto dichiarato dal presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini dopo la conclusione dell’assemblea distrettuale di ieri presso GEA, nella quale sono intervenuti, oltre al presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) Alessandro Michelucci e all’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia, il vice preside dell’Istituto Professionale de’ Franceschi-Pacinotti Edoardo Baroncelli e il neo presidente della Fondazione Agraria Barone de’ Franceschi Fabio Fondatori per illustrare le prospettive di collaborazione fra questo importante istituto scolastico pistoiese e il mondo del vivaismo, così centrale nell’economia del territorio e così bisognoso di manodopera qualificata.
«Il livello di attrattività del nostro Istituto – ha detto il presidente della Fondazione de’ Franceschi Fabio Fondatori – non è in questo momento quello che dovrebbe essere in una città con un’identità così legata al vivaismo e all’agricoltura. Ringrazio il Distretto e AVI per il sostegno perché davvero è responsabilità di tutti rilanciare questo Istituto, per l’importanza che avrà in futuro anche in relazione all’accordo con l’Università di Firenze» (con la quale è in corso un’interlocuzione riguardo a un progetto che prevede l’attivazione di alcuni corsi di laurea a Pistoia e la costituzione di strutture di eccellenza). «I ragazzi che escono dal nostro Istituto – ha aggiunto Fondatori – trovano lavoro, ma non sono pronti per aziende vivaistiche moderne come quelle del Distretto di Pistoia. Potremmo predisporre percorsi sempre più specifici e anche attività sperimentali insieme ai vivaisti, all’interno di una progettualità didattica, nel podere della Fondazione».

Come precisato nel suo intervento dal vice preside dell’Istituto de’ Franceschi – Pacinotti Edoardo Baroncelli, tre sono i punti di impegno dell’Istituto per intensificare i rapporti col mondo del vivaismo: definire entro ottobre 2024 dei progetti didattici ad hoc; identificare le aziende dove effettuare i “Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento” (Pcto), cioè gli ex percorsi di alternanza scuola lavoro; e organizzare visite nelle aziende vivaistiche per le III, IV e V classi, nell’ambito delle 30 ore previste per l’orientamento.

Ferrini insieme a Michelucci

«Il Distretto – ha dichiarato il presidente Francesco Ferrini - ha l’intenzione di coinvolgere attivamente i suoi associati nei processi di formazione proposti in collaborazione con l'Istituto Barone de' Franceschi. Questi processi di formazione saranno progettati per migliorare le competenze degli studenti, per promuovere l'innovazione e la sostenibilità nel settore e per preparare gli studenti verso il mondo lavorativo. Al fine di migliorare continuamente l'offerta formativa e assicurare che risponda pienamente alle esigenze e alle aspettative del settore vivaistico di Pistoia, il Distretto si impegnerà a fornire suggerimenti per quanto riguarda sia i docenti, sia gli argomenti che saranno trattati».

Un pieno sostegno a queste iniziative sul fronte scolastico è arrivato, nel corso dell’assemblea distrettuale, anche dal vicepresidente della Provincia di Pistoia Gabriele Giacomelli, intervenuto in sostituzione del presidente Luca Marmo. Giacomelli, che ha la delega all’edilizia scolastica, ha sottolineato in particolare che «il mondo del lavoro può dare un grande contributo al mondo della scuola».

Nella sua comunicazione all’assemblea distrettuale, che ha approvato come da obblighi statutari la relazione di Distretto 2023 con l’illustrazione di tutte le iniziative svolte l’anno scorso, il presidente Ferrini si è soffermato innanzi tutto sulla centralità del concetto di economia circolare nelle politiche del Distretto affermando che «siamo impegnati attivamente nella creazione di un modello economico circolare che riduca al minimo gli scarti di qualsiasi tipo e che ne massimizzi il riutilizzo» e che «lavoriamo incessantemente per ridurre le nostre emissioni di carbonio e per adottare pratiche agricole e produttive il meno impattanti possibili sull’ambiente: dall’uso responsabile delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti e all’implementazione di energie rinnovabili nelle nostre strutture». «Il nostro obiettivo ultimo – ha sottolineato – è diventare un punto di riferimento nel settore per la sostenibilità ambientale».
Fra i vari esempi e argomenti affrontati dal presidente Ferrini, il progetto di “Acquedotto verde” per portare le acque reflue depurate di San Colombano nel territorio distrettuale pistoiese e utilizzarle nell’irrigazione delle piante ornamentali a cui si sta lavorando da mesi. Il percorso progettuale, ha spiegato Ferrini, ha subito un rallentamento presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per la difficoltà di reperire le risorse necessarie al progetto di fattibilità, che è costoso vista la complessità dell’opera, ma Ferrini ha ricevuto segnali incoraggianti dal MASE e nel suo intervento di ieri all’assemblea distrettuale l’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia si è detto disponibile a interagire lui stesso con il MASE per tentare di velocizzare l’iter.
Con riferimento alle esigenze del Comune di Pistoia per il verde pubblico, Alessandro Michelucci, presidente di AVI, che è soggetto referente del Distretto Vivaistico, ha manifestato la volontà dei vivaisti di dare il proprio contributo: «siamo disponibili – ha affermato - ad adottare aree verdi per migliorare l’immagine di Pistoia come città del verde».
Un altro tema significativo emerso nel corso dell’assemblea distrettuale, sia nella comunicazione del presidente Ferrini che in un intervento del presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini, è il problema degli ungulati, che ormai impatta pesantemente anche sul vivaismo pistoiese. «Non si tratta solo dei cinghiali – ha spiegato Ferrini - ma anche dei cervi che danneggiano i vivai: mangiano anche gli oleandri, che dovrebbero essere velenosi, ma probabilmente non lo sono allo stato di germoglio». Per Orlandini quello degli ungulati «è forse il problema principale lamentato dagli agricoltori nelle nostre sedi [Cia, ndr]» e ormai il fenomeno è talmente grande da essere paragonabile a «un allevamento a cielo aperto».
[sandiford - distretto vivaistico pistoiae]
 

ITALIA VIVA MONTAGNA PISTOIESE, VESPESIANI ENTRA NELLA SQUADRA

Ex amministratore comunale a Piteglio rientra nella politica locale

SAN MARCELLO-PITEGLIO- Italia Viva Montagna Pistoiese si presenta con un importante ingresso nella squadra. Si tratta dell’ex vicesindaco di Piteglio e già consigliere comunale con deleghe specifiche Riccardo Vespesiani, volto noto della politica territoriale, che dopo qualche anno di pausa per motivi personali, rientra con entusiasmo nella politica locale scegliendo Italia Viva quale partito con cui schierarsi. 

Durante l’incontro con la stampa di mercoledì 13 marzo i rappresentanti locali composti da Federico Sisi presidente, Marco Poli Vicepresidente e componente della cabina di regia provinciale, Riccardo Vespesiani, con la partecipazione del Presidente Provinciale Francesco Romano Natali, hanno illustrato la visione del partito riguardo il territorio, approfondendo tre proposte fattive in materia sociale, turismo e viabilità. 

Il partito vuole inoltre essere presente in tutte le consultazioni elettorali a cominciare dalle prossime amministrative del Comune di Abetone Cutigliano.


Italia Viva Montagna Pistoiese


poggio. FONDI DI COESIONE: NESSUNA TRACCIA DI PONTE ALLA NAVE. IL GRUPPO POGGIO INSIEME ALL'ATTACCO DEL SINDACO

"Un progetto cantierabile e un'occasione storica di finanziamento. Una grave occasione persa per Palandri e il suo Governo."

POGGIO A CAIANO. Si è svolto ieri l'altro - mercoledì 13 Marzo - a Firenze, l'importante firma dell'accordo tra Governo e Regione Toscana per il prossimo ciclo di finanziamento legato ai Fondi di Coesione. 531 milioni di opere che arriveranno in Toscana e che il presidente Giani ha salutato affermando “Opere per tutti i territori, è la Toscana diffusa”.

In effetti andando a vedere il dettaglio si trovano anche oltre 20 milioni di euro destinati ad importanti interventi sulle strade dell’area della Piana fiorentino-pratese (Strada di circonvallazione, 1° lotto, III° stralcio - da via Santelli al parcheggio scambiatore Rfi, comune di Signa, finanziamento Fsc 4 milioni; Adeguamento della viabilità locale e integrazione della viabilità regionale-Lastra a Signa- lotto II, comune di Lastra a Signa, finanziamento Fsc 6,5 milioni; Realizzazione prolungamento della circonvallazione sud da via Barberinese alla rotatoria di Capalle, comune di Campi Bisenzio, finanziamento Fsc 12,5 milioni), oltre 100 milioni di euro per la tramvia.

Soltanto pochi spiccioli arrivati a Poggio a Caiano, 148mila euro, per un progetto - quello della forestazione urbana - che risale alla precedente amministrazione e che è, di fatto, già stato realizzato.

Nessun riferimento, invece, ad un altro progetto strategico che - al pari delle altre infrastrutture viarie della piana - avrebbe avuto la piena dignità di essere inserito nell'accordo cogliendo l'opportunità storica di essere finanziato attraverso il Fondo di Coesione.

"Il progetto del Ponte alla Nave è un'opera fondamentale per il nostro territorio. Negli scorsi anni eravamo riusciti a trasformare una straordinaria ipotesi progettuale in un progetto cantierabile vero e proprio mettendo intorno allo stesso tavolo quattro Comuni (Poggio, Carmignano, Signa e Campi), due province (Prato e Firenze) e la Regione Toscana. Il Sindaco Palandri ha raccolto in eredità un accordo - siglato lo scorso 8 Maggio 2023 in Regione - che di fatto concludeva la fase di progettazione di fattibilità, finanziava la progettazione definitiva e ribadiva la volontà di tutti gli enti a reperire le risorse necessarie per arrivare a realizzare l'opera."


A partire dalla grave assenza alla riunione dello scorso 11 Settembre svolta in Regione alla quale erano stati convocati tutti i Sindaci della Piana per condividere un piano strategico per la realizzazione delle "Infrastrutture, gli interventi nell’area Fi-Po-Pt" e alla quale Palandri non si presentò, al di là dei proclami, più nulla ha fatto l'attuale Giunta per realizzare le opere strategiche utili al nostro territorio. In particolare, a differenza dell'accelerata impressa negli ultimi anni all'opera, da Maggio in poi non si è mossa più una foglia riguardo il Ponte alla Nave.

"Non solo campioni nel perdere risorse già ottenute (l'ovvio riferimento è ai 930 mila euro PNRR persi per la messa in sicurezza del rio Montiloni), ma anche nel perdere i treni che passano. Il Fondo di Coesione sarebbe stata un'occasione storica, probabilmente unica per finanziare il Ponte alla Nave. L'iter di questa opera, era in uno stato talmente avanzato - praticamente cantierabile - che era un'opera perfetta per essere candidata in questa occasione. Invece le assenze ai tavoli che contano della Giunta Palandri, però, le pagano i Poggesi. Tutte occasioni mancate che pesano come macigni sul futuro del nostro territorio"

"Nel momento in cui emergono enormi criticità sui ponti del territorio - vedasi quello che sta succedendo sul Ponte alla Furba e che presto riguarderà anche Ponte all'Asse, è fondamentale lavorare con serietà a delle alternative. Ponte alla Nave è la più importante. Non solo come alternativa ai ponti più vecchi che subiranno limitazioni sempre più pesanti ma anche come soluzione definitiva al traffico di attraversamento di Poggio a Caiano. Invece che perdere mesi su mesi a bloccare i lavori della piazza, perché il Sindaco non si è impegnato con il suo Governo a far finanziare quest'opera? Aveva tutte le carte in regola per bussare alla porta. Aver perso questo treno, è una colpa grave di Palandri che pagheranno generazioni di Poggesi."

[poggio insieme]

domenica 10 dicembre 2023

quarrata. A QUANDO LA RIAPERTURA DI VIA DI LUCCIANO?

Domani sera in consiglio comunale sarà in discussione la mozione presentata da Lega e Fdi

Il tratto di via di Lucciano franato
QUARRATA.  Riaprire via Lucciano al più presto utilizzando per i lavori necessari al ripristino della strada fondi del Comune di Quarrata senza attendere i tempi lunghi per le risorse provenienti dallo Stato. Questa in breve sintesi lo scopo della mozione di Fdi e Lega Nord che sarà presentata domani sera nel corso del consiglio comunale. Ma andiamo con ordine.

A causa degli eventi atmosferici del 2 novembre nel corso della violenta piena del Rio di Lucciano, che per un tratto scorre adiacente alla via, una parte dell'argine del torrente è stato fagogitato dalla furia delle acque portando con sè nella frana anche la strada che correva parallela. La strada non è più è transitabile e in parte non è più esistente ed è stata chiusa alla circolazione costringendo i residenti a fare un lungo giro per recarsi presso le loro abitazioni seguendo un percorso alternativo costituito da strade strette collinari, poco illuminate e interessate da movimenti franosi dopo i recenti eventi atmosferici.

"Ricordiamo che in quel tratto la strada da anni tendeva a franare verso il letto del torrente che già da tempo aveva eroso gli argini su ambedue i lati, stante che la parte più vicina al fiume era chiusa da transenne metalliche e segnalata da un cartello di pericolo strettoia" ricordano Stefano Nigi e Irene Gori, firmatari della mozione. 


"Nell'incontro di sabato 2 dicembre fra una delegazione di residenti di via di Lucciano insieme ai consiglieri dei gruppi proponenti con il sindaco Gabriele Romiti - aggiungono Gori (Fdi) e Nigi (Lega) - il sindaco dichiarava che i lavori di ripristino e riapertura della strada non erano da potersi considerare in quelli di somma urgenza a cui poter provvedere subito perchè comunque esiste una strada alternativa ma in quelli da presentare successivamente al Commissario per l'emergenza Eugenio Giani. Comunque prima della ricostruzione e riapertura del tratto di strada deve essere fatto un serio lavoro di ricostruzione e consolidamento degli argini e ripulitura del letto del torrente da parte del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno". 

La mozione intende impegnare il sindaco e la giunta ad attivarsi da subito col Consorzio di Bonifica Medio Valdarno affinchè provveda in tempi rapidi ai lavori di sua pertinenza quali la ricostruzione e il consolidamento degli argini del torrente, la ripulitura e messa in sicurezza del tratto a monte della frana. Inoltre si chiede al Comune di provvedere al rifacimento e consecutiva riapertura del tratto di strada interessato in tempi brevi, utilizzando nel caso anche fondi del bilancio comunale.


quarrata. FIUMI TOMBATI. LA LEGA: UNA MINACCIA PER IL TERRITORIO

Domani sera con una interrogazione il gruppo consiliare presieduto da Stefano Nigi chiederà di conoscerne la mappa e le decisioni dell'amministrazione comunale dopo la recente alluvione

Nigi e Noci

QUARRATA. Domani sera in consiglio comunale si parlerà della recente alluvione. Il gruppo consiliare della Lega ha presentato tra i vari punti in discussione una interrogazione in merito ai torrenti del reticolo minore tombati nel corso degli anni richiamando tra l'altro all'attenzione del sindaco, della giunta e dei gruppi di maggioranza una precedente interrogazione sul tema  risalente al 5 gennaio 2022. In quella occasione emerse che l'allagamento avvenuto nella zona di Campriana che aveva interessato le vie Machiavelli, don Flori, Guicciardini e Ariosto sarebbe avvenuto perchè l'acqua proveniente dalla collina del Montalbano finiva in varie tombature in ingresso e in uscita (la prima dietro alla struttura dell'Emmaus) che ne rallentavano il normale deflusso. 

"Dopo il sopralluogo che facemmo all'indomani dell'evento - spiega il capogruppo Stefano Nigi - portammo la questione in consiglio comunale chiedendo quali interventi il Comune avesse intenzione di adottare per evitare in futuro il verificarsi di eventi del genere o anche peggiori. La risposta alla menzionata interrogazione sta nei fatti avvenuti il 2 novembre ultimo scorso: non è stato fatto niente". "Abbiamo constatato - aggiunge Nigi - che come purtroppo è noto quella non è l'unica zona dove sono stati tombati corsi d'acqua, prassi assai diffusa negli scorsi anni, dato che sul nostro territorio esistono torrenti in parte tombati di portata d'acqua assai maggiore di quella presa in esame, uno su tutti il rio del Falchero in più punti coperto. La prassi purtroppo non ha riguardato solo il centro cittadino o le zone più densamente abitate ma anche periferiche e collinari".

"E' vero che l'evento atmosferico dei primi di novembre era imprevedibile - ha aggiunto il consigliere Giancarlo Noci - ma il vezzo fortunatamente ormai desueto di tombare fossi e torrenti è riconosciuto dagli esperti causa di allagamenti e rischio idrogeologico. 

Per questo nella nostra interrogazione chiederemo alla amministrazione comunale l'elenco dei tratti di rii, fossi e comunque di corsi di acqua totalmente o parzialmente tombati o incanalati dentro tubazioni; quali interventi ha intenzione di adottare il Comune per evitare in futuro possano verificarsi eventi del genere o anche peggiori sui corsi d'acqua tombati; se al momento ci sono situazioni riguardo alla materia già sanate o in corso di sanatoria con la rimozione della copertura e il ripristino dell'alveo naturale del corso d'acqua".

Andrea Balli





sabato 9 dicembre 2023

serravalle. INFILTRAZIONI D’ACQUA AL CIMITERO DI CASALGUIDI: NONOSTANTE LE PRECEDENTI SEGNALAZIONI, NIENTE È STATO RISOLTO


Serravalle Civica-Movimento Indipendenza chiede un immediato intervento da parte dell'amministrazione comunale

SERRAVALLE. Da due anni a questa parte la situazione in cui versa il cimitero comunale di Casalguidi non è cambiata. Un cittadino ci ha inviato alcune foto che attestano evidentissime e pericolose infiltrazioni d’acqua alle pareti e sul soffitto della struttura, e pavimento e scale costantemente bagnati in caso di pioggia, con la formazione di vere e proprie pozze d’acqua.

 Chiediamo un immediato intervento dell’amministrazione comunale: oltre ad una questione di decoro, l’importante infiltrazione d’acqua potrebbe rappresentare per prima cosa un serio problema  per la sanità pubblica se l’acqua raggiungesse i loculi, e in secondo luogo una grave criticità per la sicurezza dei cittadini, in quanto le pozze d’acqua e il pavimento bagnato, con le temperature rigide di questi ultimi giorni, potrebbero trasformarsi in pericolanti lastre di ghiaccio.

In un incontro pubblico l’assessore Ilaria Gargini ebbe a dire, giustamente, che le visite al cimitero a Casalguidi sono molto frequenti in quanto la popolazione è molto sensibile al culto dei defunti. La giunta di comporti allora di conseguenza, rendendo decorosi e  adeguatamente accessibili  tali luoghi, soprattutto per le persone anziane, che sono le più assidue frequentatrici.

Serravalle Civica-Movimento Indipendenza

agliana. LUTTO, E' MORTO ROBERTO BONACCHI, IL "CINATTA"

Con la moglie Anna Maria Breschi ha gestito la macelleria di via della Libertà. Il sindaco Benesperi: "Un altro pezzo di Agliana che se ne va"

Roberto Bonacchi (da Noidiqua]

AGLIANA. [a.b.[ E' scomparso Roberto Bonacchi. Con la moglie Anna Maria Breschi e i figli Simone e Sara gestiva a San Piero Agliana l'omonima macelleria di via della Libertà, un esercizio commerciale con alle spalle ben sessant'anni di attività. Una vera e propria istituzione.  Roberto in passato aveva ricevuto l'attestato di "Maestro del commercio" e la sua macelleria-salumeria iscritta alla Camera di Commercio era stata premiata tra l'altro dall'amministrazione comunale nel 2015 per gli oltre 50 anni di attività.

Cordoglio per la scomparsa di Roberto Bonacchi, il “Cinatta”, titolare della macelleria Bonacchi, bottega storica del Comune è stata espressa dal sindaco Luca Benesperi.

"Un altro pezzo di Agliana che se ne va".

 Per un approfondimento: https://www.noidiqua.it/Agliana/storica-macelleria-bonacchi-roberto-una-delle-ultime-di-agliana/


serravalle. DISCARICA DEL CASSERO: CONTINUA IL CONFRONTO FRA COMUNE DI SERRAVALLE, REGIONE E ATO

Spetterà alla Regione Toscana la decisione del prolungamento della vita del sito fino al 2033 oltre all'aumento della capacità di accoglienza dei rifiuti fino a 3.392.500 metri cubi. Il Comune ha però ribadito la propria contrarietà chiedendo alla Regione di mantenere ferma la quantità di rifiuti indicata nella Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore

SERRAVALLE. Continua il confronto tra Comune di Serravalle, Regione e ATO Toscana Centro (l'Ambito territoriale per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti di cui fa parte anche Serravalle Pistoiese) sul futuro della discarica di Fosso del Cassero.

Due i temi che in questi giorni sono stati analizzati sui tavoli di confronto: il ricalcolo volumetrico richiesto dal gestore dell'impianto, Hera Ambiente, e la possibilità di smaltire in discarica anche i rifiuti di origine urbana, oltre a quelli "speciali" di origine industriale, così come immaginato dalla Regione Toscana.

Nei giorni scorsi si è tenuta la Conferenza dei Servizi, organizzata dalla Regione, per valutare la richiesta pervenuta da Hera Ambiente sulla necessità di ricalcolo volumetrico che nascerebbe da un errore fatto nel 2007, al momento in cui la capacità della discarica venne raddoppiata dall'amministrazione comunale guidata dal Renzo Mochi.

In quella sede i vari soggetti presenti (Regione, Asl, Arpat, Vigili del Fuoco, Autorità di Bacino) hanno dato un sostanziale via libera alla pratica che ora verrà analizzata e votata dalla Giunta regionale che avrà quindi il compito di decidere se la discarica potrà accogliere fino a 3.392.500 metri cubi, prolungando la propria vita fino al 2033.

Il Comune di Serravalle era presente alla riunione con il vicesindaco Federico Gorbi che ha ribadito la contrarietà dell'amministrazione ed ha chiesto alla Regione di mantenere ferma la quantità di rifiuti indicata nell'Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore.

Non solo, secondo il parere del vicesindaco, l'ultima parola sulla vicenda dovrebbe essere lasciata al Comune e quindi ha richiesto che la Regione non decida da sola nella valutazione delle istanze di Hera Ambiente.

"Il Comune, attraverso gli strumenti urbanistici, ha vincolato i terreni intorno alla discarica proprio per impedire futuri ampliamenti - ha sottolineato Gorbi - e questo fa ben comprendere quale è la posizione dell'amministrazione comunale che vuole mettere al più presto la parola fine a questo impianto dopo decenni di presenza sul territorio".

Proprio per questo l'intero Consiglio comunale ha sostenuto con forza che non sia la Regione da sola a decidere ma che il dialogo sia attento e rispettoso della comunità locale.

Negli stessi giorni si è anche aperto un confronto sulla possibilità, ipotizzata dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti, di inserire il Cassero tra gli impianti idonei ad accogliere i rifiuti di origine urbana, oltre a quelli industriali che da sempre vengono conferiti alla discarica di via Gabbellini.

Il Consiglio regionale ha votato l'adozione del piano che potrà essere definitivamente approvato dopo l'analisi delle osservazioni giunte.

Proprio per questo, giovedì scorso si è riunita l'assemblea dell'ATO Toscana Centro, l'organismo che gestisce il servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti nella zona di Firenze, Prato e Pistoia.

In quella sede il Comune di Serravalle, sempre per bocca del vicesindaco, ha espresso tutte le perplessità legate ad un'operazione che sembra un antidoto un po' arrangiato per riparare alla grave mancanza di impianti idonei allo smaltimento dei rifiuti.

"La Regione, per Gorbi, da anni non vuole o non riesce a realizzare nuovi impianti per cui esportiamo in altre regioni tantissimi rifiuti, operazione che fa aumentare ogni anno i costi a carico dei cittadini che giustamente lamentano i continui balzelli della Tari".

Ora, il nuovo piano, proposto dall'assessore regionale all'ambiente Monia Monni, prevede di convertire in parte le discariche per rifiuti speciali, come quella del Cassero, in impianti idonei ad accogliere anche i rifiuti di origine urbana.

"Un errore gravissimo - ha dichiarato nel corso dell'assemblea ATO Gorbi - perché le discariche per rifiuti speciali sono gestite in modo diverso da quelle per urbani e perché si va a ridurre la capacità di smaltimento dei rifiuti speciali".

Nella sede dell'ATO il vicesindaco ha richiesto di redigere un'osservazione contraria all'indirizzo della Regione ma gli altri comuni presenti, con l'esclusione di Agliana e Chiesina Uzzanese, non hanno accolto la proposta.

"E' un peccato - ha commentato Gorbi - perché ha prevalso l'interesse particolare rispetto a quello generale, senza che gli altri si siano resi conto degli enormi problemi che comporterebbe lo smaltimento di rifiuti urbani, sia per i cattivi odori che per la presenza di animali, come topi e gabbiani".

La battaglia comunque continua: "la nostra l'amministrazione ha già presentato un'osservazione al Consiglio regionale per scongiurare questa ipotesi ed ora - ha concluso Federico Gorbi - vedremo se la Regione ha realmente intenzione di dialogare con il nostro comune o se vorrà imporre la sua volontà senza alcuna voglia di dialogo con noi".

[fioretti - comune di serravalle]