lunedì 30 novembre 2009

Consiglio Comunale in difesa dell'istituto "Capitini" di Agliana


QUARRATA_ Il consiglio comunale di Quarrata (con i voti contrari di An- Pdl, Fi-Pdl e Udc) ha approvato nei giorni scorsi la mozione presentata dal Pd e da La Sinistra “sulle conseguenze della Riforma e il dimensionamento delle scuole medie superiori nella provincia di Pistoia”. Una mozione che - riferendosi nello specifico al futuro dell’Istituto Tecnico “Capitini” di Agliana tra l’altro frequentato da numerosi studenti quarratini - sarebbe stata votata ad unanimità nel caso fosse stato tolto dal corpo del documento la dicitura dove si faceva un preciso riferimento ai contenuti della Riforma Gelmini. Con la mozione anche da Quarrata si è voluto far sentire la “viva preoccupazione” per l’esito dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola secondaria di 2° grado che porrebbe l’istituto aglianese nella condizione di dover chiudere o accorparsi “poiché rimarrebbe soltanto l’indirizzo di tecnico di amministrazione, finanza e marketing (ovvero il corso attualmente denominato Igea) che, quasi sicuramente- come ha evidenziato il Collegio Docenti dell’istituto Tecnico Commerciale Capitini di Agliana – non permetterebbe di raggiungere il numero di iscritti tale da garantire l’autonomia dell’istituto all’interno degli attuali indirizzi riguardanti il dimensionamento”. Con la mozione il consiglio comunale di Quarrata invita il ministro e le competenti istituzioni regionali e provinciali ad aprire una seria riflessione sulle conseguenze dei provvedimenti sul piano organizzativo e un confronto aperto con gli operatori della scuola in merito alle conseguenze e ad eventuali alternative sul piano della didattica e della formazione. La delibera è stata inviata a tutte le istituzioni competenti: Ministro dell’Istruzione, assessore regionale, assessore provinciale, Ufficio Scolastico Regionale. L’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Paolo Magnanensi ha intanto assicurato che “i tre indirizzi di studio dell’istituto tecnico Capitini (Igea-Erica e Mercurio) dovrebbero confluire sotto l’unica voce di Amministrazione, finanza e marketing”. In un comunicato stampa precisa: “ Gli schemi di regolamento sulla revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, non ancora approvati, prevedono nella tabella di confluenza che gli indirizzi dell’istituto tecnico Capitini (quindi Igea, Erica e Mercurio) confluiscano nell’indirizzo del nuovo ordinamento sotto la voce amministrazione finanza e marketing. In relazione a quanto detto pare che nei suddetti schemi via siano le condizioni perché l’istituto rimanga attivo con gli indirizzi adesso esistenti, ovviamente rimodulati in relazione ai nuovi schemi regolamentari. Si tratta di una prima analisi perciò la provincia, con l’assessorato all’istruzione, monitorerà attentamente questa fase di incertezza”. “La scuola superiore –continua riferendosi alla Riforma Gelmini – avrebbe bisogno di una riforma complessiva e organica di tutto il suo assetto ordinamentale. In prima battuta l’obiettivo prioritario doveva essere quello di realizzare un biennio unitario obbligatorio e orientativo a forte e definita area comune, con al centro non l’insegnamento ma l’apprendimento. In realtà si è fatto la scelta di mantenere l’impianto esistente impoverito culturalmente per la riduzione di ore e di insegnanti. Non si può dunque parlare di riforma, perché ci troviamo di fronte a cambiamenti che hanno come esclusivo obiettivo il classico risparmio di spesa. Inoltre le scelte sono state fatte al buio senza verificare le numerosissime esperienze che le scuole superiori hanno condotto in questi anni, senza coinvolgere i docenti, senza nessun confronto parlamentare e senza nessun dibattito nel paese”.
A.B.

sabato 28 novembre 2009

Crocifisso nelle scuole pubbliche: approvata dal consiglio comunale la mozione Udc


QUARRATA_ Con 13 voti a favore, tre contrari (Sauleo, Musumeci, Pratesi) e due astenuti (Migliorini e Galigani)è stata approvata dal consiglio comunale di Quarrata la mozione presentata dal Gruppo Udc in merito alla sentenza della Corte per i diritti dell’uomo sulla presenza del segno del crocifisso nelle scuole pubbliche. In base alla mozione – illustrata da Alessandro Cialdi – il consiglio comunale di Quarrata chiederà al Governo di “fare ricorso contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo affinchè sia consentito il mantenimento del crocifisso nei luoghi pubblici, rappresentando esso come indicò il Consiglio di Stato uno dei valori laici della Costituzione Italiana e un valore della vita civile”. Durante il dibattito sono intervenuti oltre a Cialdi, i consiglieri Bianchi (An), Pratesi (CittàPerTe), Musumeci (La Sinistra), Romiti (Pd), il sindaco Gori, l’assessore alla Pubblica Istruzione Milaneschi, Niccolai (Fi-Pdl) e Sauleo (in qualità di consigliere comunale). “Come principio – ha ribadito Gabriele Romiti (Pd) – la decisione per l’autonomia di mettere i crocifissi deve essere lasciata alle singole istituzioni e non deve essere oggetto né di una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo – che si deve occupare d’altro – né oggetto di specifiche leggi dello Stato. Quindi non siamo per l’imposizione ma per l’autonomia delle Istituzioni”. Di parere diverso Gabriele Pratesi (CittàPerTe) intervenuto a titolo personale. “In una scuola pubblica, in uno stato laico – ha detto – forse è meglio che non ci siano simboli religiosi appesi al muro”. “Anche la scelta di avere un simbolo religioso in una istituzione pubblica – ha ricordato parlando da consigliere il presidente del consiglio Massimo Sauleo – fa parte del diritto umano. Non ritengo che tale sentenza possa portare alla dissoluzione della storia passata. Ritengo che lo Stato debba essere laico riconoscendo le libertà complete nel rispetto delle culture”. "Affermare il ruolo del cristianesimo in Italia non significa negare la laicità dello Stato - ha detto Massimo Bianchi (An) - perchè lo Stato è laico". "Il crocifisso è un simbolo identitario e culturale ancora prima che religioso e va difeso in quanto tale". L'esponente di centrodestra ha anche detto che "non deve essere un motivo di affermazione di superiorità tra l'una o l'altra religione" e che "promuovere il pluralismo non significa annientare la nostra identità". Alessandro Cialdi (Udc) ha motivato la presentazione della mozione con un intervento che riportiamo di seguito in modo integrale:

Gesù è stato giudicato – duemila anni fa – dalle varie magistrature del suo tempo.
E sappiamo cosa decise la “giustizia” di allora. Oggi la Corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza secondo cui lasciare esposta nelle scuole la raffigurazione di quell’Innocente massacrato dalla “giustizia umana” viola la libertà religiosa. E’ stato notato che semmai il crocifisso ricorda a tutti che cosa è la giustizia umana e cosa è il potere ed è quindi un grande simbolo di laicità (sì, proprio laicità) e di libertà (viene da chiedersi se gli antichi giudici di Gesù sarebbero contenti o scontenti che una sentenza di oggi cancelli l’immagine di quel loro “errore giudiziario” o meglio di quella loro orrenda ingiustizia). Ma discutiamo pacatamente le ragioni della sentenza di oggi: il crocifisso nelle aule, dicono i giudici, costituisce “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. Per quanto riguarda la prima ragione obietto che quel diritto dei genitori è piuttosto leso da legislazioni stataliste che non riconoscono la libertà di educazione e che magari usano la scuola pubblica per indottrinamenti ideologici.
La seconda ragione è ancor più assurda.
Il crocifisso sul muro non impone niente a nessuno, ma è il simbolo della nostra storia.
Una sentenza simile va bocciata anzitutto per mancanza di senso storico, cioè di consapevolezza culturale, questione dirimente visto che si parla di scuole. Pare ignara di cosa sia la storia e la cultura del nostro popolo. Per coerenza i giudici dovrebbero far cancellare anche le feste scolastiche di Natale (due settimane) e di Pasqua (una settimana), perché violerebbero la libertà religiosa. Stando a questa sentenza, l’esistenza stessa della nostra tradizione bimillenaria e la fede del nostro popolo (che al 90 per cento sceglie volontariamente l’ora di religione cattolica) sono di per sé un “attentato” alla libertà altrui. I giudici di Strasburgo dovrebbero esigere la cancellazione dai programmi scolastici di gran parte della storia dell’arte e dell’architettura, di fondamenti della letteratura come Dante (su cui peraltro si basa la lingua italiana: cancellata anche questa?) o Manzoni, di gran parte del programma di storia, di interi repertori di musica classica e di tanta parte del programma di filosofia. Infatti tutta la nostra cultura è così intrisa di cristianesimo che doverla studiare a scuola dovrebbe essere considerato – stando a quei giudici – un attentato alla libertà religiosa. In lingua ebraica le lettere della parola “italia” significano “isola della rugiada divina”: vogliamo cancellare anche il nome della nostra patria per non offendere gli atei? E l’Inno nazionale che richiama a Dio?
Perfino lo stradario della nostra città (Piazza Giovanni XXIII, via San Lorenzo, ecc.) va stravolto? Ma non solo, ma se un crocifisso in un’aula di scuola è causa di turbamento e di discriminazione, ancora di più il Duomo che ‘incombe’ su Milano o la Santa Casa di Loreto, che tutti vedono dall’autostrada Bologna-Taranto: la Corte europea dei diritti dell’uomo disporrà l’abbattimento di entrambi? Per questi giudici, si deve disporre un vasto piano di demolizioni, di cui peraltro dovrebbero far parte pure gli ospedali e le università (a cominciare da quella di Oxford) perlopiù nati proprio dal seno della Chiesa? Infine si dovrebbero demolire pure la democrazia e gli stessi diritti dell’uomo (a cominciare dalla Corte di Strasburgo) letteralmente partoriti e legittimati (con il diritto internazionale) dal pensiero teologico cattolico e dalla storia cristiana?
La stessa Costituzione italiana – fondata sulle nozioni di “persona umana” e di “corpi intermedi” (le comunità che stanno fra individui e Stato) – è intrisa di pensiero cattolico. Cancelliamo anche quella come un attentato alla libertà di chi non è cattolico?
E l’Europa?
L’esistenza stessa dell’Europa si deve alla storia cristiana, se non altro perché senza il Papa e i re cristiani prima sui Pirenei, poi a Lepanto e a Vienna, l’Europa sarebbe stata spazzata via diventando un califfato islamico.
Direte che esagero a legare al crocifisso tutto questo.
Ma c’è una controprova storica. Infatti sono stati i due mostri del Novecento – nazismo e comunismo – a tentare anzitutto di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea. Odiavano l’innocente Figlio di Dio massacrato sulla croce, furono sanguinari persecutori della Chiesa e del popolo ebraico (i due popoli di Gesù) che martirizzarono in ogni modo e furono nemici assoluti (e devastatori) della democrazia e dei diritti dell’uomo (oltreché della cultura cristiana dell’Europa e della civiltà).Il nazismo appena salito al potere scatenò la cosiddetta “guerra dei crocefissi” con la quale tentò di far togliere dalle mura delle scuole germaniche l’immagine di Gesù crocifisso. Non sopportavano quell’ebreo, e volevano soppiantare la croce del Figlio di Dio, con quella uncinata, il simbolo esoterico dei loro dèi del sangue e della forza. Lo stesso fece il comunismo che tentò di sradicare Cristo dalla storia stessa. Se le moderne istituzioni democratiche europee si fondano sulla sconfitta dei totalitarismi del Novecento, non spetterebbe anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo considerare che la tragedia del Novecento è stata provocata da ideologie che odiavano il crocifisso (e tentarono di sradicarlo) e che i loro milioni di vittime si ritrovano significate proprio dal Crocifisso?
Non a caso è stata una scrittrice ebrea, Natalia Ginzburg, a prendere le difese del crocifisso quando – negli anni Ottanta – vi fu un altro tentativo di cancellarlo dalle aule: “Non togliete quel crocifisso” fu il titolo del suo articolo.
Scriveva:
il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? (…) Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano”.
La Ginzburg proseguiva:
Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”.
Con tutto il rispetto auspichiamo che pure i giudici lo apprendano. “Il crocifisso fa parte della storia del mondo”, scrive la Ginzburg. Per questo potranno cancellarlo dai muri e alla fine – come accade in Arabia Saudita – potranno proibirci anche di portarne il simbolo al collo, ma nessuno può impedirci di portarlo nel cuore.
E questa è la scelta intima di ognuno.
La più importante.

A.B.

venerdì 27 novembre 2009

Lo sportello CIS a Quarrata rimarrà chiuso fino a gennaio


QUARRATA_ Lo sportello CIS attivo presso l’URP del Comune di Quarrata, in via Corrado da Montemagno, rimarrà chiuso fino al 22 gennaio 2010. Per svolgere le pratiche relative alla T.I.A (Tariffa di Igiene Ambientale) e alle lampade votive è possibile rivolgersi agli uffici CIS di Montale, in via W.Tobagi 16, in località Stazione. Il servizio è aperto il martedì e il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30, il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.30.
La modulistica relativa agli adempimenti per la T.I.A e lampade votive, quali cessazioni, variazioni e nuove iscrizioni, può essere reperita sul sito internet del Cis, all’indirizzo www.cis.pt.it, ed inoltrata via fax, e-mail o per posta ordinaria.
Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0573-4431.

fonte: ufficio stampa Comune di Quarrata

giovedì 26 novembre 2009

Un approfondimento dell'Udc di Quarrata sulla mozione "Acqua bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica"


QUARRATA_ Come ricevuto pubblichiamo l'intervento di Alessandro Cialdi (Udc) sulla mozione "Acqua bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica" presentata dal Pd-La Sinistra e CittàPerTe in consiglio comunale ed approvata anche dall'Udc


MOZIONE PD, SINISTRA E CITTAPERTE – ACQUA

Intervento UDC

Questione molto complicata.
In tutta la faccenda legata alla gestione dell’acqua ho una sola certezza. Così come è gestita ora, da un consorzio di Comuni, è un poltronificio e serve solo ad ingrassare dirigenti di partito trombati o a fine carriera.
Una sorta di privatizzazione in regime di monopolio. E’ quindi necessario cambiare strada.
Le alternative sono: quella scelta dal Governo, ossia privatizzare davvero la modalità di affidamento della gestione del servizio, fermo restando la proprietà delle reti, che resta pubblica, oppure ripubblicizzare tutta la materia riportando ai singoli Comuni la gestione diretta del servizio idrico integrato.
In tutta onestà, vedo il bene e il male in entrambe le soluzioni.
Il servizio idrico costa, è delicato per le implicazioni sanitarie, richiede investimenti importanti per mantenere e sviluppare le reti; oggi gran parte dell’acqua che passa dagli acquedotti viene dispersa per carenze di rete.
Per attuare questo servizio servono responsabilità ed efficienza, e il sistema delle gare, ma di vere gare, sarebbe finalizzato a questo obiettivo.
Rendendo contendibile il mercato, si obbligano le Imprese ad offrire un servizio migliore; se invece, si assegna il monopolio eterno, SENZA CONTROLLI, ad una società pubblica, difficilmente ci saranno investimenti ma piuttosto assunzioni facili e dissesti finanziari (si pensi a GAIA Spa, società per azioni a totale partecipazione pubblica della Versilia con debiti pari a € 200 per ogni abitante servito…..).
E a chi teme un’impennata dei prezzi occorre ricordare che le tariffe non dipendono dai gestori, siano essi pubblici o privati, ma da enti pubblici come gli ATO.
Questi dati mi porterebbero a pensare che una gestione privatizzata del servizio potrebbe essere utile a tutti.
Ma capisco anche le questioni portate avanti da questa mozione, dove si intravede il rischio che l’acqua venga considerata oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo.
Capisco che per il cittadino era senz’altro meglio quando il servizio era prodotto dall’Ente locale, il quale, con mezzi propri, provvedeva a fare gli allacciamenti, le manutenzioni e estendeva la rete, in funzione del bilancio, naturalmente.
Allora si, che si vedevano le politiche dei Comuni; non c’erano scuse e se una determinata frazione non aveva l’acqua la colpa era del Comune, e si sapeva con chi prendersela.
Quindi vedo del buono anche in una ripubblicizzazione del servizio in questo senso.
Ma siamo quasi nel 2010, e considerare il servizio idrico “privo di rilevanza economica” ci sembra obbiettivamente forzato.
E lo dico pensando che la distinzione tra servizi pubblici di rilevanza economica e quelli privi di rilevanza economica è stata introdotta dalla legge 326 del 2003 per l’esigenza di conformare l’ordinamento interno alle norme comunitarie in materia di tutela della concorrenza. A questo riguardo sono state emesse numerose sentenze dei vari Tar e pareri del garante della concorrenza e del mercato che hanno definito di rilevanza economica servizi di minore importanza quali, ad esempio, il servizio di illuminazione delle lampade votive, negando i cosiddetti affidamenti “in house”. Credo che in questo campo le idee chiare le abbiano in pochi.
Anche in fase di discussione della Legge in Commissione, nessuno ha presentato emendamenti tali da escludere la gestione del servizio idrico dalla privatizzazione o che garantisse la gestione totalmente pubblica dell’acqua. Neppure da parte di quei partiti che poi hanno votato contro l’approvazione della legge. La stessa CGIL che con il suo segretario Epifani oggi fa fuoco e fiamme sui giornali, nel 2008 aveva contribuito in modo determinante a stilare un documento molto chiaro dove si suggeriva non troppo velatamente la privatizzazione dell’acqua.
Quel documento, redatto dal Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, era stato scritto dal responsabile del dipartimento ambiente della stessa CGIL.
Quindi, come ben sapete, la questione è molto, ma molto complessa, e comunque il nostro appoggio va alla mozione, non fosse altro perché recepisce il principio di equità che fu alla base della nostra mozione del novembre 2007 che, per inciso, fu bocciata dal PD, che ora, invece, se ne serve per questa mozione.
Udc Quarrata

Enrico Dini espone in "Osteria et Bottega".



QUARRATA_ Da domenica 29 novembre fino al prossimo 6 gennaio 2010 l’Osteria Et Bottega La Torre a Scarperia (località La Torre, tra San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo) ospita all’interno di locali recentemente restaurati, in un ambiente che coniuga lo stile moderno con la tradizione, la mostra delle opere di Enrico Dini. Autodidatta (56 anni) originario di Oristano, ma residente da anni a Quarrata Enrico Dini lavora come dipendente del Comune di Quarrata ma ha come hobby la pittura. In passato i suoi lavori pittorici sono stati esposti in varie occasioni anche a Quarrata. La prima parte del suo percorso pittorico lo vede lavorare insieme ad un gruppo di artisti locali da cui trae anche ispirazione nell’evolversi del suo percorso: tra questi ricordiamo Marcello Brotto, Salvatore Magazzini, Andrea Sacchetti, Alfredo Fabbri. Negli anni ’90 ha fatto parte attiva del gruppo culturale Città di Quarrata esponendo in varie mostre allestite sul territorio. Con lo stesso gruppo ha partecipato ad alcune serate culturali trasmesse su Tvq-Tele Quarrata. “Il secondo periodo artistico –così lo definisce Enrico Dini – vede una trasformazione nell’espressione, che passa dall’uso dell’olio a quello dei materiali e dei colori di ogni genere, dove tutto è lecito al fine di raggiungere l’obiettivo”. I pezzi diventano quindi tridimensionali, rimanendo pur sempre figurativi anche se in chiave estremamente moderna, una sorta di pop-art. Info: 055-8402240 (Osteria et Bottega La Torre) oppure 393-3903187. L’inaugurazione della mostra avrà inizio alle ore 18.
A.B.

mercoledì 25 novembre 2009

In Comune acqua potabile al posto dell'acqua minerale.


QUARRATA_ E’ stata approvata ad unanimità nell’ultima seduta di consiglio comunale la mozione presentata da Udc e CittàPerTe sull’utilizzo dell’acqua potabile dell’acquedotto nelle sedute della giunta, del consiglio comunale e delle commissioni consiliari. “L'utilizzo di bottiglie di acqua minerale – hanno evidenziato Alessandro Cialdi (Udc) e Gabriele Pratesi (CittàPerTe) - ha un notevole impatto ecologico sia per quanto riguarda l'acqua che per lo smaltimento del contenitore. Credendo importante il segnale nella direzione di maggiore responsabilità ecologica che gli amministratori del Comune e i suoi consiglieri possono dare, è stato deciso di adottere l’utilizzo di acqua potabile dell’acquedotto al posto dell’acqua minerale in bottiglia, una scelta del resto indirizzata anche al minor consumo di plastica”. Qualcuno del pubblico ironicamente ha proposto di usufruire di acqua “potabile” proveniente dalla rete idrica delle frazioni dislocate sul territorio vista la recente denuncia di una cattiva qualità, come rilevato da dati Arpat e da fonti della Regione Toscana.
a.b.

"Volevo guidare il taxi": giovedì a Pistoia la presentazione del libro di Elena Cinelli


QUARRATA_ Giovedì 26 novembre alle ore 21,15 presso la Libreria Fahrenheit in via Antonelli 35 a Pistoia sarà presentato il libro “Volevo guidare il taxi” (edito nel 2007 da Kimerik, pag 300), esordio letterario della quarratina Elena Cinelli (29 anni), psicologa, esperta in terapie alternative, non vedente per un retinoblastoma da quanto aveva sei mesi. Volutamente ironico nel titolo – un desiderio riferito a quando era bambina - il libro (recentemente presentato anche a Prato) è una sorta di diario personale, una autobiografia in forma di diario, che se da una parte mostra la capacità di sdrammatizzare dall’altra è un esempio di grande forza di volontà. Redatto tra il 2005 e il 2006 quando l’autrice - già laureata in psicologia - viveva ancora tra Italia e Stati Uniti d’America, “Volevo guidare il taxi” si apre sull’intero vissuto della Cinelli e sulle riflessioni, i ricordi, i racconti di un passato certamente non facile; si racconta l’entità dei pregiudizi che le hanno reso difficile la vita ma anche gli affetti e gli amori, gli sforzi fatti per sentirsi autonoma, utile e indipendente nonostante il suo handicap. Che si tratti di una personalità straordinariamente forte ne è prova la battaglia contro un osteosarcoma – sconfitto con grande coraggio, quando stava scrivendo il libro, proprio nel pieno della lotta per la sopravvivenza e la raggiunta felicità e serenità. Il “percorso interiore di crescita personale” e il racconto della “evoluzione della propria normalità” ha avuto ora un ulteriore sviluppo nella vita, nella sua quotidianità. Ironico e riflessivo il libro si incentra sulle diverse prospettive della vita e sui cambiamenti di personalità intercorsi: il filo conduttore è la ricerca comunque della felicità. “La malattia – ha dichiarato l’autrice in un incontro pubblico - e' stata per me una esperienza di crescita e viverla in modo positivo mi ha aiutato moltissimo anche a superarla. Io credo moltissimo nel potere della mente sul corpo, non ho scelto a caso di diventare psicologa. Questo evento mi ha insegnato soprattutto ad apprezzare i piccoli momenti quotidiani. Spesso ci concentriamo troppo sul futuro e dimentichiamo il presente. Quando ci si trova faccia a faccia con la morte si impara veramente ad apprezzare le piccole gioie della vita e sicuramente si diventa più egoisti. Lo dico in senso buono. Io ho sempre fatto tutto per gli altri, sto imparando adesso a prendere del tempo per me stessa..”. Elena da pochi mesi ha una figlia – Viola – frutto dell’amore con Maurizio Martini, 39 anni, centralinistra del Comune di Quarrata nonché attuale presidente provinciale Ciechi, anche lui esperto in terapie alternative. Il libro è disponibile in tutte le librerie e su internet bookshop, all'indirizzo: http://www.ibs.it/code/9788860961280/cinelli-elena/volevo-guidare-il-taxi.html.
A.B.

martedì 24 novembre 2009

Approvata dal Consiglio comunale la mozione sul riconoscimento dell'acqua "bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica"


QUARRATA_ Con il voto favorevole di CittàPerTe-Udc-Pd e la Sinistra e l’astensione di An e Fi-Pdl il consiglio comunale di Quarrata ha approvato la mozione che dichiara l’acqua un “bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica”. Con la mozione -sostenuta tra l’altro da una petizione di 305 firme di cittadini promossa dai comitati dei cittadini per l’acqua pubblica dell’area pratese-area pistoiese appartenenti al Forum Italiano dei movimenti per l’acqua è stato approvato anche un emendamento dell’Udc dove vengono impegnati sindaco e giunta a “presentare all’assemblea dell’Ato 3, informandone il Consiglio comunale, una proposta atta a garantire la disponibilità domestica alla minima tariffa possibile del quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua, da attuare anche tramite una rimodulazione delle tariffe introducendo un metodo tariffario basato sul consumo pro capite e non per utenza, non escludendo la possibilità di prevedere agevolazioni per casi particolari”. “La mozione presentata da CittàPerTe-Pd e la Sinistra – ha detto Massimo Bianchi (An)- è importante non fosse altro perché si parla di un bene essenziale come l’acqua, bene pubblico, legiferato. Cosa diversa è la gestione. Mi lascia perplesso che sia stata sottoscritta anche dal Pd. Ci arrivano ora proprio dalla maggioranza lezioni di gestione dell’acqua quando sono stati loro a difendere e portare avanti Publiacqua, una publi trasformatasi quasi in un mostro talmente grosso da essere incontrollabile. Ribadisco che la riforma in atto non parla tanto di privatizzazione quanto di liberalizzazione”. “Per noi tale mozione – ha detto Gabriele Pratesi (CittàPerTe) – è un primo importante passo. Crediamo infatti che l’acqua debba essere veramente pubblica. Il problema resta la gestione. Per noi è necessaria la ripubblicizzazione”. “In tutta la faccenda legata alla gestione dell’acqua- ha dichiarato Alessandro Cialdi (Udc) - ho una sola certezza. Così come è gestita ora, da un consorzio di Comuni, è un poltronificio e serve solo ad ingrassare dirigenti di partito trombati o a fine carriera. Una sorta di privatizzazione in regime di monopolio. E’ quindi necessario cambiare strada. Le alternative sono: quella scelta dal Governo, ossia privatizzare davvero la modalità di affidamento della gestione del servizio, fermo restando la proprietà delle reti, che resta pubblica, oppure ripubblicizzare tutta la materia riportando ai singoli Comuni la gestione diretta del servizio idrico integrato”. “Capisco – ha aggiunto - anche le questioni portate avanti da questa mozione, dove si intravede il rischio che l’acqua venga considerata oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo. Capisco che per il cittadino era senz’altro meglio quando il servizio era prodotto dall’Ente locale, il quale, con mezzi propri, provvedeva a fare gli allacciamenti, le manutenzioni e estendeva la rete, in funzione del bilancio, naturalmente. Il nostro appoggio va alla mozione, non fosse altro perché recepisce il principio di equità che fu alla base della nostra mozione del novembre 2007 che, per inciso, fu bocciata dal PD, che ora, invece, se ne serve per questa mozione”. “La privatizzazione – ha dichiarato Gabriele Romiti (Pd)- è la conseguenza delle liberalizzazioni. Noi del Pd siamo a favore del 60 per cento pubblico e del 40 per cento ai privati perché riteniamo tale miscela importante”. “Vogliamo che a guidare l’Ato 3 e Publiacqua ci siano persone competenti ed efficienti. Riconosciamo che la publi ha avuto una gestione perfetta ed ha fatto i suoi errori avendo avuto difficoltà ad intervenire. Ma oggi non vogliamo creare una situazione in cui l’acqua possa diventare privata”. Nella mozione si impegna il sindaco e la giunta a presentare all’assemblea dell’Ato 3 anche una proposta per garantire ai cittadini meno abbienti di raggiungere l’obiettivo del quantitativo minimo vitale giornaliero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quantificato in 50 litri di acqua al giorno per persona e che comprenda, anche azioni legate alla penalizzazione degli sprechi; di farsi carico e intervenire presso l’Ato 3 la società Publiacqua Spa per le mancanze della rete idrica presente sul territorio comunale relativamente alla rete di distribuzione e conseguentemente per la sua estensione a tutto il territorio e di presentare un piano di fattibilità degli interventi monitorando costantemente la qualità dell’acqua e informando la popolazione. Il consiglio comunale si è impegnato infine a modificare lo statuto comunale introducendo il riconoscimento dell’acqua come bene pubblico e l’accesso all’acqua come diritto fondamentale.
Andrea Balli

Trasparenza e equità nell’interpretazione delle norme urbanistiche.


QUARRATA_ "L’Amministrazione di Quarrata compie un altro importante passo in avanti sulla strada della trasparenza, dell’equità e della certezza delle pratiche amministrative. Infatti, la Giunta Comunale ha approvato la prima delibera con la quale si forniscono chiarimenti interpretavi su alcune norme del Regolamento Urbanistico.
In sostanza, si tratta di questo: quando un privato cittadino avanza un’istanza per la quale è necessario applicare il Regolamento Urbanistico e sorge un dubbio interpretativo su una norma tecnica; l’Amministrazione chiede ai professionisti che hanno redatto il Regolamento l’interpretazione tecnica; questa interpretazione non rimane chiusa in un cassetto degli uffici e non è valida solo per il singolo caso, ma viene formalizzata in una delibera e resa di pubblico dominio. In tal modo, ogni cittadino avrà la certezza che, a parità di condizioni, quell’interpretazione si applicherà anche a lui quando avanzerà un’istanza dello stesso tipo e in tutti i casi assimilabili.
E’, questo, un metodo che garantisce trasparenza ed equità di trattamento, oltre alla certezza rispetto all’applicazione delle norme a carattere comunale. Col passare del tempo si creerà una sorta di “giurisprudenza”, nota a tutti i cittadini e punto di riferimento costante, alla quale l’Amministrazione dovrà attenersi, facendo via via sempre maggiore chiarezza anche nell’interpretazione di dettaglio e in tutti quei casi in concreto che si presentano in modo più ricorrente.
E’ quindi un metodo che fa sparire il seppur minimo sospetto o dubbio che l’ufficio possa applicare un’interpretazione arbitraria; dando al cittadino la certezza che pratiche simili, a condizioni costanti, otterranno sempre la stessa interpretazione, fra l’altro resa pubblica e trasparente fin dall’inizio. Il tutto peraltro a costo zero, a dimostrazione del fatto che trasparenza e democrazia si possono perseguire anche senza intaccare le casse pubbliche .
L’idea di base è che non basta essere equi e corretti, ma occorre dare al cittadino gli strumenti per verificare in modo oggettivo il corretto comportamento degli uffici. Siamo convinti che trasparenza e pubblicità delle informazioni siano gli strumenti per rendere gli uffici sempre più “una casa di vetro”.

Fonte: Segreteria del sindaco Comune di Quarrata

lunedì 23 novembre 2009

Nel 2010 partono i lavori per la risistemazione dell'ex Statale tra Olmi e Casini. e per le casse di espansione della Querciola


QUARRATA_ Venerdì 20 Novembre l'assessore Mauro Mari, rispondendo alle interrogazioni presentate dal consigliere provinciale del Pdl Guglielmo Bonacchi (sulla cassa di espansione della Querciola, l’attraversamento pedonale del fosso Quadrelli a Olmi-Vignole, la situazione dell’incrocio di Olmi) ha riconosciuto che “la Provincia di Pistoia ha lasciato passare troppi anni senza risolvere i problemi sollevati, riconoscendo la funzione di stimolo e di proposta proprie dell'opposizione”. L’esponente di centrodestra da noi interpellato fa il punto della situazione sul dibattito intercorso durante il consiglio provinciale. “Per quanto riguarda la cassa di espansione della Querciola, dopo la valutazione di impatto ambientale – scrive - i lavori inizieranno nel giro di tre-quattro mesi, sia per la cassa di espansione delle cosiddette "acque alte" al servizio del torrente Ombrone, sia per quella delle cosiddette "acque basse" al servizio del fosso Quadrelli”. “Mari –prosegue - ha rimandato alla responsabilità dei tecnici sia l'esecuzione che la scelta della localizzazione” “Per quanto riguarda l'attraversamento pedonale del fosso Quadrelli, questo viene ricompreso nella più ampia risistimazione di tutta la viabilità compresa fra l'incrocio degli Olmi e la località "I Casini", per un investimento di 46 milioni di €, che vedrà l'avvio nel 2010”. “Pur con tutti i dubbi e le cautele del caso – afferma Guglielmo Bonacchi - resterò in vigile attesa per verificare che a questo impegno a parole seguano i fatti concreti nell'interesse di quei cittadini che da troppo tempo aspettano tali soluzioni e che hanno dimostrato una pazienza infinita”. “Per l'istallazione della centralina di monitoraggio dell'inquinamento ambientale degli Olmi aspetto ancora risposta dall'Assessore all'Ambiente Fragai”. “Mi riservo – conclude - di fissare un incontro con i cittadini di Quarrata per discutere su tali proposte e sentire le loro richieste di cui mi farò portavoce”.
A. B.

domenica 22 novembre 2009

No alla privatizzazione dell'acqua "Bene Comune" indispensabile


Riveviamo e pubblichiamo:

IL GOVERNO HA IMPOSTO UNA LEGGE CHE PORTERÀ ALLA TOTALE PRIVATIZZAZIONE DELLA GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI, CIOÈ DEGLI ACQUEDOTTI E DELL’ACQUA.

In Parlamento è stato approvato il Decreto “Ronchi/Calderoli” 135/09 che, all’art. 15, privatizza il bene comune per eccellenza, la gestione dei servizi idrici e quindi l’acqua bene comune indispensabile: il Governo Berlusconi ha posto la fiducia e imposto – ai suoi Parlamentari/dipendenti - l’approvazione di questa legge ignobile, finalizzata solo a far realizzare profitti sulla distribuzione dell’acqua di tutti.

L’appello che rivolgiamo a tutti è di unirsi e lottare democraticamente per ottenere la cancellazione di una legge incostituzionale(nega il ruolo e l’autonomia affidata dalla Costituzione ai Comuni e alle Regioni).

Pertanto, chiediamo alla Regione Toscana di:
- impugnare la costituzionalità dell’articolo 15 della legge Berlusconi/Fitto/Calderoli;
- varare una legge regionale che garantisca la gestione pubblica del servizio idrico(come ha deciso di fare la Regione Puglia e come stanno per fare altre Regioni).

Chiediamo ai Comuni di:
- Indire Consigli Comunali monotematici sull’acqua;
- dichiarare il servizio idrico “bene comune” privo di rilevanza economica;
- fare la scelta dell’Azienda Pubblica Speciale Consortile, per la gestione dei servizi idrici.

Chiediamo ai cittadini di:
- protestare contro la legge che privatizza l’acqua e che nega l’autonomia dei
Comuni e il diritto ad un bene così indispensabile per la vita;
- organizzarsi, per informare e per fare pressione a tutti i livelli, perché l’acqua non
diventi merce... attraverso la collocazione in Borsa degli acquedotti.


Il Coordinamento di Sinistra e Libertà
della provincia di Pistoia.

sabato 21 novembre 2009

Il sindaco incontra in piazza i lavoratori




QUARRATA_ Il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori (nella foto) ha incontrato stamani sabato 21 novembre i rappresentanti dei lavoratori di varie aziende locali in crisi scese in piazza Risorgimento per manifestare tutto il proprio disagio. Si è intrattenuta con loro per raccogliere le proteste (tante le donne presenti) e portare la propria solidarietà.

Nell’occasione è stato distribuito un comunicato a firma di Cgil-Cisl e Uil che riportiamo di seguito:

Contrastare la crisi, sostenere l’occupazione e i redditi.

La crisi economica è tutt’altro che superata e anche in questa Provincia continua a colpire duramente l’occupazione. Aumentano disoccupazione, mobilità, Cassa Integrazione e interruzione dei contratti a termine. Restano aperte vertenze importanti come Recoplast, Radici, Mas, Ser.In, Cdm, K2, Answers, la stessa Ansaldo Breda su cui pesano incertezze e rischi. Oltre 12.000 persone sono state coinvolte dall’inizio dell’anno e tutto ciò, oltre a pesare sulle situazioni personali, produce un peggioramento della condizione di vita di tutta la popolazione.
Si impongono iniziative straordinarie in molte direzioni per limitare i danni e costruire le premesse per una ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.
Cgil, Cisl e Uil indicano in 8 puntu gli obiettivi e le priorità su cui chiamare all’impegno le istituzioni, a partire dal Governo centrale e dalla Regione, le cui azioni possono essere decisive, le forze politiche economiche e sociali, invitando tutti ad uno sforzo comune per uscire dal tunnel della crisi.
- Aumentare la durata della Cassa Integrazione per evitare che i lavoratori si trovino senza sostegno al reddito e una riforma complessiva che consenta a tutti di accedere ad un welfare universale.
- Realizzare le opere cantierabili: intervenire sul Patto di Stabilità, avviare tutte le opere finanziate – nuovo ospedale, raddoppio della ferrovia Pistoia Montecatini Lucca, terza corsia autostradale, nuovi caselli – realizzare le opere minori e pagare le imprese.
- Non licenziare: la scelta forse più facile ma sbagliata. Chiediamo alle imprese invece di investire in nuovi prodotti e processi utilizzando le risorse messe a disposizione della Comunità Europea.
- Garanzia del salario: un Fondo di garanzia per l’anticipazione della Cig in deroga per i lavoratori delle piccole imprese e dell’artigianato
- Politiche attive del lavoro: chiediamo alla Provincia un piano straordinario di sostegno all’occupazione ed al reimpiego femminile. La crisi ha aggravato una situazione già discriminatoria in partenza per le donne.
- Migliorare la contrattazione sociale: chiediamo di verificare gli accordi fatti con i Comuni e un coordinamento per rendere più fruibili le agevolazioni e i contributi per le famiglie in difficoltà.
- Un ruolo attivo del credito: chiediamo alle banche l’anticipo degli ammortizzatori sociali e le sospensioni dei mutui per i lavoratori colpiti ma anche di sostenere le imprese locali con linee di credito ad hoc.
- Cogliere le opportunità di sviluppo: si parla spesso di green economy e di energie rinnovabili come volani di sviluppo, di Area Metropolitana e di riassetto territoriale per non marginalizzare questa Provincia, di Attrazione degli investimenti come opportunità per creare nuove occasioni di lavoro e rinnovare un territorio economicamente fermo da troppo tempo.

E’ il momento di passare dalle parole ai fatti ! In momenti eccezionali come questo serve un cambio di mentalità, rapidità di azione e forte coesione sociale.

Fonte: Cgil-Cisl-Uil Pistoia

Raccolta di firme a Quarrata contro la privatizzazione dell'acqua. Lunedì mozione in consiglio comunale.


QUARRATA_ A due giorni dalla presentazione in Consiglio Comunale di una mozione su “Acqua bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica” da parte di CittàPerTe- Pd e La Sinistra il movimento per l’Acqua di Pistoia-Quarrata ha promosso a Quarrata una raccolta di firme per chiedere al Parlamento ed al Governo il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua. In particolare l’iniziativa locale è stata volta a sostenere la mozione con cui il Consiglio Comunale di Quarrata sarà chiamato a dichiarare “l’acqua potabile non una merce” e quindi a riconoscerla come “un bene comune e un diritto umano universale” e di conseguenza il servizio idrico “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali. “Nella mozione – spiega Elena Drovandi – sarà chiesto il minimo vitale Ocse garantito, un aiuto ai meno abbienti fino al raggiungimento del minimo vitale, l’inserimento nello Statuto Comunale dell’acqua “bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica”, l’impegno del Comune ad intervenire presso l’Ato 3 e Publiacqua”.
Nonostante la sottoscrizione di una legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica nei giorni scorsi con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati si è concluso l’esame del decreto 135/09 il cui articolo 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia. “Il Governo – si legge in documento del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua - impone per decreto che i cittadini e gli Enti Locali vengano espropriati di un diritto e di un bene comune com'è l'acqua per consegnarlo nelle mani dei privati e dei capitali finanziari. Ciò avviene sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali alle richieste della Commissione Europa mentre non esiste nessun obbligo e le modifiche introdotte per sopprimere la gestione in house contrastano con i principi della giurisprudenza europea. Nonostante sia oramai sotto gli occhi di tutti che le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo abbiano prodotto esclusivamente innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un aumento costante dei consumi, si continua a sostenere che mercato e privati siano sinonimi di efficienza e riduzioni dei costi”. Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è sceso da subito in campo per contrastare questo provvedimento con la campagna nazionale "Salva l'Acqua" verso la quale si è registrata un'elevatissima adesione. “Ad oggi – continua - abbiamo consegnato al Presidente della Camera 45.000 firme a sostegno dell'appello che chiedeva il ritiro delle norme che privatizzano l'acqua. Inoltre, migliaia di persone hanno manifestato il proprio dissenso e contrarietà all'Art.15 in un presidio svoltosi lo scorso 12 Novembre a Piazza Montecitorio e in varie mobilitazioni territoriali, migliaia di persone hanno inviato mail ai parlamentari per chiedere di non convertire in legge il decreto 135/09, molte personalità hanno espresso da una parte la loro indignazione e dall'altra il loro sostegno alla campagna”. “In questi giorni – si legge - è cresciuta nella società la consapevolezza che consegnare l'acqua al mercato significa mettere a rischio la democrazia. Nonostante questa mobilitazione della società civile e degli stessi Enti locali, il Governo ha imposto il voto di fiducia e non accoglie le richieste e le preoccupazioni espresse anche molti Sindaci di amministrazioni governate da maggioranze di differenti colori politici. Come Forum dei Movimenti per l'Acqua siamo indignati per la superficialità con cui il Governo, senza che esistessero i presupposti di urgenza, ha voluto accelerare la privatizzazione dell’acqua. A questo punto siamo convinti che la contestazione dovrà essere ricondotta nei territori, per chiedere agli Enti Locali che si riapproprino della podestà sulla gestione dell'acqua tramite il riconoscimento dell'acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e nel contempo di sollecitare le Regioni ad attivare ricorsi di legittimità nei confronti del provvedimento. Queste percorsi di mobilitazione sono percorribile così come dimostrano le delibere approvate dalla Giunta regionale pugliese, dalle tante delibere approvate dai consigli comunali siciliani e nel resto d'Italia, da ultimo quello di Venezia.
Il popolo dell'acqua continuerà la battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico assumendo iniziative territoriali e nazionali volte a superare l'Art. 15 del decreto legge. “Come Forum dei Movimenti, chiediamo a tutta la società civile di continuare la mobilitazione e far sentire il proprio dissenso anche dopo l’approvazione dell’art. 15 attraverso mobilitazioni sui territori ed invio di messaggi a tutti i partiti, ai consiglieri comunali provinciali e regionali, ai parlamentari locali. A Sindaci ed agli eletti chiediamo di dar vita nelle rispettive istituzioni a prese di posizioni chiare che respingano la legge e di dar vita a iniziative di protesta nelle istituzioni stesse”.
A.B.

venerdì 20 novembre 2009

Il difensore civico: un'opportunità per i cittadini


QUARRATA_ “Sono ormai sei mesi, dallo scorso maggio, che il Comune di Quarrata può contare su un nuovo Difensore Civico. Non è un volto nuovo per la città di Quarrata: a ricoprire questo ruolo infatti è il dott. Nicola Soreca. Per oltre sette anni è stato Segretario Generale del Comune, svolgendo una funzione importantissima con competenza e professionalità. Una persona quindi a conoscenza delle problematiche specifiche del territorio, con una lunga esperienza che metterà al servizio dei cittadini. Il dottor Soreca, attualmente in pensione dalla pubblica amministrazione, si è laureato presso l’Università degli Studi di Ferrara nel 1970, svolge tuttora attività di docenza in corsi di formazione professionale e collabora con il Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Firenze.
Il Difensore Civico, che non è un avvocato, né un magistrato, né un politico, è un cittadino eletto dal Consiglio Comunale, chiamato in piena autonomia a difendere i diritti e gli interessi dei cittadini nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, nel rispetto dei principi di imparzialità, efficienza, equità, trasparenza.
Inoltre, ha il compito di intervenire nei confronti delle amministrazioni pubbliche e dei privati che gestiscono pubblici servizi oltre alla tutela dei cittadini nei loro rapporti con le rispettive pubbliche amministrazioni, quando gli stessi abbiano necessità di chiarimenti e, soprattutto, quando sussistano problemi in ordine ad una pratica, un iter, una vicenda in cui l'Amministrazione potrebbe non aver agito secondo i crismi della regolarità".
Il Difensore Civico riceve i cittadini su appuntamento, presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, (tel. 0573-771.213,220, urp@comune.quarrata.pt.it). Sarà comunque presente in sede e disponibile ogni mercoledì dalle ore 10 alle ore 13.
Per comunicazioni può essere utilizzato anche l’indirizzo di posta elettronica difensore.civico@comune.quarrata.pt.it.

Fonte: Comunicato Stampa Comune di Quarrata

mercoledì 18 novembre 2009

"Aperti all'ascolto e all'accoglienza". I "bisogni" di Quarrata. Ecco l'importante lavoro svolto dal gruppo Caritas



QUARRATA_E’ aperto da più di due anni in alcuni locali messi a disposizione dalla parrocchia di Santa Maria Assunta il “Centro Ascolto e Accoglienza” , un luogo, nato per volontà del parroco don Mauro Baldi, per far fronte alle numerose necessità di aiuto e di assistenza da parte di persone in difficoltà. “E’ un segno della Chiesa – ha spiegato il responsabile del gruppo Ettore Marziale – verso la nostra comunità e non solo un luogo di raccolta di domande ed elenchi di bisogni”. Con lui un gruppo di 10-13 volontari che a rotazione si dedicano alla presa in carico, alla prima risposta per i bisogni più urgenti, all’orientamento e all’ascolto dei problemi personali e all’accoglienza provenienti al momento da una ventina di famiglie residenti sul territorio (per la metà quarratine). “Dal 2007 ad oggi – ha spiegato Marziale – nel nostro servizio siamo in contatto con oltre 120 persone. Nelle due stanze che si affacciano su via San Lorenzo (proprio di fronte a piazza Aldo Moro e nel complesso dei locali parrocchiali –utilizzati negli ultimi anni prima come sede di un patronato e poi come residenza d’emergenza per un nucleo familiare – oltre ad una sala d’aspetto è stato ricavato un magazzino (dove sono depositati diversi generi alimentari forniti dalla Caritas Diocesana di Pistoia) ed un accogliente ufficio dove i volontari offrono il loro tempo nell’ascolto delle persone. “Voglio innanzitutto precisare che tale centro lavora in stretta collaborazione con il Centro Aiuto alla vita di Quarrata, l’associazione Pozzo di Giacobbe ma anche le assistenti sociali di Asl e Comune”. “A noi si rivolgono in particolar modo cittadini provenienti da altre nazionalità ma non mancano anche cittadini quarratini (per lo più anziani) bisognosi di attenzione, di essere ascoltati ed aiutati. Diverse persone usufruiscono anche della mensa parrocchiale aperta presso il vicino Centro Anziani (il costo di un pasto completo è di 6 euro, ndr). La maggioranza delle donne straniere si rivolgono a noi in cerca di un lavoro. C’è anche chi richiede un aiuto materiale (come carichi di legna per poter accendere la stufa) ma per lo più necessitano di generi alimentari di prima necessità ( pasta, formaggio, latte, marmellate, burro, fette biscottate, ecc..). Le famiglie quarratine che richiedono viveri sono almeno una decina”. “Quando c’è la possibilità alcuni dei nostri volontari effetuano anche visite domiciliari ad anziani della parrocchia rimasti soli”. “Ho avuto la percezione che alle persone piace soprattutto il contatto umano, il sapere di trovarsi tra amici, di poter trovare in noi risposte rassicuranti e tranquillità”. Il centro Ascolto e Accoglienza parrocchiale al momento è aperto due volte la settimana: il lunedì (per la distribuzione dei viveri) e il mercoledì (dalle 16 alle 19) come Centro Ascolto. Nel corso del mese di novembre ha avuto inizio a Pistoia un corso base di formazione indirizzato a nuovi volontari (promosso dalla Caritas Diocesana di Pistoia) il cui scopo è dare nozioni generali sull’organizzazione, la pratica e l’impatto pastorale e sociale dell’ascolto come inteso dalla Caritas. A gennaio si terrà invece a Quarrata un corso di aggiornamento in tre lezioni per i volontari locali (a cura della psicologa Caterina Gestri) in vista della trasformazione dell’attuale centro Ascolto e Accoglienza parrocchiale nel nuovo Centro di ascolto zonale della Piana (Quarrata, Vignole e Casini). “Con l’arrivo di nuovi volontari e la pianificazione di una diversa organizzazione che coinvolga direttamente anche le altre realtà parrocchiali dove operano gruppi della Caritas – spiega Ettore Marziale – vorremmo poter ampliare anche l’orario di apertura per dare magari più servizi (anche la mattina) estendendo la distribuzione a due giorni settimanali”. Info: c_ascoltoquarrata@alice.it oppure 0573-774538.
A.B.

martedì 17 novembre 2009

Raccolta di firme per la sicurezza di via Nuova


QUARRATA_ E’ stato inviato alla stampa ed è già pubblicato su http://marioniccolai.blogspot.com un comunicato stampa dove i consiglieri di Fi-Pdl e An-Pdl annunciano una raccolta di firme tra i cittadini di Casini e Caserana riguardo il ripristino della sicurezza stradale lungo via Nuova, la strada che collega le due frazioni della piana, nonché una arteria assai frequentata in quanto di collegamento con Prato. Nel comunicato – che parte dal rilievo di un ennesimo incidente stradale avvenuto nella mattina di ieri lunedì 16 novembre i consiglieri comunali Mario Niccolai, Maurizio Ciottoli, Daniele Ferranti, Massimo Bianchi e Lorenzo Mantellassi denunciano di nuovo i mancati interventi dell’Amministrazione Comunale su questa strada, interessata in questi anni da alcuni interventi di miglioria di fronte a Casa Banchelli e nelle sue vicinanze. “In particolare – spiega Daniele Ferranti – sul tratto stradale nel quale è avvenuto l’incidente è stato ultimamente realizzato un rialzamento del terreno e una vasetteria che sta provocando disagi e un notevole rischio per chi vi transita. Infatti, a seguito dei lavori, il fosso è stato parzialmente coperto e il ciglio della strada ridotto notevolmente. Ma non solo. Provenendo dalla Caserana il riflesso dell’insegna luminosa presente sui teloni neri provoca negli automobilisti un errato giudizio nell’impostazione della curva. È quindi indispensabile che l’amministrazione, ponga rimedio eliminando la doppia curva o installando un guard rail a protezione di chi vi transita”. “I problemi – continuano i consiglieri del PDL quarratino – però non sono rappresentati solo dal tratto appena citato. Incidenti si stanno verificando anche all’altezza del ponte. Mesi fa a fronte di una parziale chiusura del fossato non è stato realizzato il conseguente allargamento del ponte stesso. Di fatto gli automobilisti, provenendo dalla Caserana, si allargano per alcuni metri per poi trovarsi improvvisamente in un restringimento pericoloso”. “Se è vero che per l’assessore Mazzanti quest’ultimo “rappresenta un dissuasore di velocità naturale” è altresì vero che questa è solamente una futile giustificazione. Chiediamo che la giunta ponga rimedio ad un proprio errore installando immediatamente dei segnali luminosi”. Nel comunicato viene chiesta anche la chiusura e il divieto del tratto stradale in questione ai mezzi pesanti. “ Puntualmente la sera e durante le ore del giorno più critiche – continuano - si formano code in entrata sulla Statale (a Casini) dove è presente un ulteriore restringimento. Di fatto i cittadini che vi abitano sono costretti a respirare all’altezza delle proprie finestre gli scarichi dei veicoli causando loro dei gravi rischi sanitari”. “Da parte nostra – conclude Ferranti a nome dei colleghi del PDL quarratino – di fronte all’immobilismo della sinistra quarratina proporremo una petizione popolare affinché siano risolti i problemi per ripristinare la sicurezza dei cittadini e visto il regolamento sulla partecipazione una assemblea con i cittadini delle due frazioni interessate”.
A.B.

In piazza le Luminarie natalizie le mette il Comune


QUARRATA_ Sono iniziati stamani i lavori per la predisposizione delle luminarie da parte del Comune. Quest’anno, a differenza degli anni passati, le risorse destinate all’illuminazione natalizia sono passati dai 25.000 spesi dall’Amministrazione l’anno passato, agli attuali 10.000 euro. Di questo stanziamento 2.500 euro andranno a integrare il fondo straordinario per la disoccupazione istituito dal Comune quest’anno in concomitanza con la difficile situazione economica che economia, imprese e lavoratori stanno attraversando anche nella nostra città.
“Il fondo straordinario istituito a inizio anno con uno stanziamento iniziale di 25.000 euro è rimasto pressoché intatto fino all’estate, ma negli ultimi mesi in tanti, che si trovavano nelle condizioni di aver perso il lavoro o chiuso un’attività, ne hanno fatto richiesta per poter far fronte a una situazione di difficoltà improvvisa e contingente” ha dichiarato il Sindaco Sabrina Sergio Gori. “Per questo, oltre alla cena inserita nel programma del Meeting della legalità, il cui ricavato è stato interamente destinato al fondo, per una cifra pari a 2.340 euro, abbiamo ritenuto fondamentale stanziare ulteriori 2.500 per questa finalità, riducendo le spese per l’illuminazione natalizia.”
“Quest’anno possiamo contare su soli 7.500 euro per realizzare le luminarie in città per le festività natalizie. Si tratta di una cifra molto inferiore a quella degli anni passati, ma con la quale contiamo comunque, anche se in modo ridimensionato, di vestire la nostra città a festa” ha dichiarato l’Assessore Marco Mazzanti. “Insieme all’Assessore Dalì ci siamo confrontati con il presidente della delegazione commercianti Confcommercio di Quarrata, trovando un accordo per cui l’Amministrazione comunale si sarebbe fatta carico dell’illuminazione della piazza (la foto si riferisce al Natale 2007, ndr) e i commercianti della via Montalbano, riducendo la spesa complessiva a carico di ognuno, ma illuminando Quarrata in modo dignitoso anche per queste festività.”
I lavori per quanto riguarda la parte a carico del Comune sono iniziati stamattina e le luci saranno accese fin da sabato 5 dicembre.

(fonte Segreteria del sindaco)

lunedì 16 novembre 2009

Compostiere domestiche: pubblicato un nuovo bando.


QUARRATA_ Un nuovo bando per la concessione in comodato d’uso gratuito delle compostiere domestiche, i contenitori in plastica riciclata della capacità di 300 litri circa da utilizzare per la raccolta dei rifiuti, è stato pubblicato dal Comune di Quarrata. Questa volta è prevista l’assegnazione di 48 nuovi contenitori, che si aggiungeranno agli altri composter domestici già assegnati tra la fine del 2008 e gli inizi del 2009 (dopo una proroga del bando precedente). Il Comune disponeva infatti di 476 compostiere in totale ottenute anche grazie ad un finanziamento provinciale. L’iniziativa rientra tra gli impegni ambientali di mandato 2009 ed è volta alla riduzione della produzione dei rifiuti. Come noto alle famiglie che aderiranno sarà approvata una riduzione del 10% della parte variabile della Tia. Lo stanziamento a carico del Comune per le agevolazioni da Tia per l’uso compostiera e altro –come si evince dal bilancio di previsione ambientale 2009 - ammontava a circa 5mila euro. “Per partecipare al nuovo bando – si legge in un comunicato stampa del Comune - occorre essere in possesso di alcuni requisiti fra cui essere residenti nel Comune di Quarrata, avere a disposizione un luogo idoneo all’interno della proprietà adibito ad orto di almeno 2mq e/o a giardino di almeno 30 mq, oltre ad essere titolare di un'utenza TIA domestica unifamiliare e risultare in regola con i rispettivi pagamenti della Tariffa d'Igiene Ambientale”. Il bando e lo schema di domanda sono disponibili sul sito internet del Comune all'indirizzo www.comune.quarrata.pt.it , alla voce bandi, oppure direttamente presso l'Ufficio URP, in Via Corrado da Montemagno, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30, il martedì pomeriggio dalle 15 alle 18 ed il sabato mattina dalle 8.30 alle 12. I moduli, compilati in ogni loro parte, devono essere consegnati all’Ufficio Protocollo, in via Vittorio Veneto 2, dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle ore 12, il martedì anche il pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18. Lo scopo è di incentivare le famiglie a fare raccolta differenziata e ridurre così la quantità di rifiuti da smaltire.
Movimenti e cittadini sono in attesa che il Comune di Quarrata quanto prima renda conto al consiglio comunale e soprattutto ai cittadini i risultati del monitoraggio finora effettuato sul progetto per la riduzione della produzione di rifiuti annualità 2008/2009: come si rileva da fonti della Provincia con suddetto progetto il Comune di Quarrata (grazie al finanziamento provinciale di 21.753 euro e di fondi comunali per 19.095 euro) contava di raggiungere un numero di residenti superiore al 6 % (circa 1500 persone) per arrivare ad avere un incentivo della riduzione dei rifiuti di 1,7 %. “Il quantitativo intercettato da ogni singolo composter è stato stimato in circa 420 Kg/anno tra attività domestica e di giardinaggio e quindi la riduzione annua dovrebbe ammontare nel 2009 a 199.920/anno”.
A.B.

sabato 14 novembre 2009

Una nuova impresa insieme a donne in difficoltà


QUARRATA_ Sono stati presentati i due progetti finanziati da ESPRIT per la costituzione di un impresa nel settore di cucito e biancheria gestita da donne formate all’interno del progetto “Integra”. Dal sogno alla realtà. Partono a Quarrata i progetti per costituire una nuova impresa di produzione che dia lavoro alle donne che da anni vengono formate dal “Pozzo di Giacobbe” attraverso il laboratorio di cucito che ha avuto inizio nel 2006-2007 grazie al finanziamento della Caritas Italiana su fondi dell’8Xmille. "Grazie ad ESPRIT, la società consortile che gestisce per conto della Regione Toscana la sovvenzione globale piccoli sussidi per l’avvio di impresa da parte di soggetti svantaggiati- spiegano dall'associazione Il Pozzo di Giacobbe - il sogno si sta per avverare". Il “Pozzo” infatti, assieme alla Cooperativa “Gemma” e a “Confartigianato Imprese” di Pistoia, ha visto approvati due importanti progetti che saranno realizzati da una ATS (Associazione Temporanea di Scopo) con “Gemma” come capofila. I progetti vedono come sostenitori la Provincia di Pistoia, il Comune di Quarrata,Confcooperative Pistoia, Confcommercio Pistoia, CNA Pistoia e l’Ente MoraleCamposampiero.
Il primo (“N.O.D.I. - Nuove Opportunità di Inclusione”) coinvolge attivamente enti pubblici, organizzazioni del terzo settore, associazioni di categoria e sindacati in un percorso di confronto, studio ed azioni concrete per creare le migliori condizioni possibili utili a permettere l’avvio di impresa da parte delle donne inserite nel progetto e si configura come un azione di supporto al progetto “Integra” e si sviluppa in modo parallelo a quest’ultimo. Il secondo (“INTEGRA” appunto) si sviluppa su tre linee di azione: il consolidamento delle strutture dei promotori per garantire che questi possano sostenere nel tempo la neocostituita impresa; la creazione dell’impresa e l’avvio della produzione e della vendita dei prodotti; la stabilizzazione lavorativa di tre donne (oltre alle 7 previste che costituiranno l’impresa) che sono escluse dal mercato del lavoro per varie problematiche che ne hanno caratterizzato il percorso di vita.
L’inizio dei progetti è stato l’11 novembre, a seguito di una conferenza stampa che ne ha illustrato tutti i dettagli alla presenza di Rossano Ciottoli (Amministratore Unico Coop. Gemma), Elisabetta Zauli (Volontaria Associazione “Pozzo di Giacobbe”), Massimo Donnini (Presidente Confartigianato Imprese Pistoia), Vincenzo Mauro (Assessore Politiche Sociali del Comune di Quarrata) e Viviana Viviani (Direttrice Soc. Cons. ESPRIT).
La creazione della nuova impresa è prevista per settembre 2010, mentre le tre stabilizzazioni lavorative avverranno indicativamente prima della prossima estate. Per Info : Ass. di Vol. “Pozzo di Giacobbe”-ONLUS, Via Fiume, 53 Quarrata (PT)- Tel.0573.739626 oppure www.pozzodigiacobbe-onlus.com e www.coopgemma.org.
A.B.

venerdì 13 novembre 2009

"L’Istituto d’Arte è una scuola superiore non di nostra competenza"


QUARRATA_ Ecco la risposta del Sindaco e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione rispetto alle polemiche sollevate dall’Istituto d’Arte.
"In merito alle notizie apparse sulla stampa riguardo alla situazione dei locali dell’Istituto d’Arte di Quarrata, l’Amministrazione comunale da anni ha messo a disposizione della scuola l’edificio di proprietà posto in via Montalbano.
Si è trattato di una disponibilità che volentieri il Comune ha avuto nei confronti dell’Istituto d’Arte e della Provincia di Pistoia, anche per favorire la presenza di una scuola superiore sul nostro territorio comunale. Negli anni sia le normative che il numero dei ragazzi iscritti sono cambiati e noi, da parte nostra, abbiamo cercato di venire incontro a tutte le richieste della scuola, liberando ulteriori spazi da destinare all’utilizzo dell’Istituto d’Arte, sacrificando con ciò anche altre attività che si svolgevano negli spazi adiacenti (4 laboratori utilizzati per l’educazioni agli adulti).
Del resto però la competenza rispetto alle scuole superiori non è dell’Amministrazione comunale ma della Provincia, con la quale riteniamo la dirigente dovrebbe confrontarsi per verificare le carenze o inadeguatezze riscontrate. Da parte nostra c’è stata e continua ad esserci la massima disponibilità a mettere a disposizione gli spazi in nostro possesso per l’utilizzo, da parte dell’Istituto d’Arte o di altre scuole che potranno essere interessate a trovare collocazione sul nostro territorio comunale.
L’unica cosa di cui personalmente mi dispiaccio è che tutta questa polemica sia stata in qualche modo legata al fatto che questa estate abbiamo fatto pressioni sulla dirigente e sul provveditore scolastico, per accogliere un alunno disabile di Quarrata che era stato in un primo momento rifiutato dalla dirigente Pastacaldi. Riteniamo che sia dovere primario di un’Amministrazione comunale, di un sindaco o di un assessore fare tutto quello che è possibile per far valere le pari opportunità, soprattutto in ambito scolastico, soprattutto quando si parla di ragazzi con handicap.
Non avremmo ritenuto opportuno rendere pubblica questa situazione, soprattutto per rispetto nei confronti del ragazzo in questione e della famiglia, ma nel momento in cui l’Amministrazione comunale viene chiamata in causa per cose che non le competerebbero nemmeno, dicendo che siamo stati in grado solo di fare pressioni nella situazione sopra richiamata, crediamo sia giusto fare chiarezza, affermando con forza la parità di diritti degli alunni disabili, anche per evidenziare che forse il problema non è quello che si vuol far apparire".

(fonte: Segreteria del sindaco)

giovedì 12 novembre 2009

Anche Quarrata in corsa per il miglior progetto partecipativo toscano.


QUARRATA_ «Partecipare per decidere prima e meglio, partecipazione come antidoto alla crisi e al distacco dalla politica, ma anche per favorire la trasparenza». Con queste parole l'assessore alle Riforme istituzionali, Agostino Fragai, ha presentato la tre-giorni "Le giornate di Montaione" che, al 14 novembre, riunirà nella cittadina della provincia di Firenze alcuni tra i maggiori esperti italiani e mondiali sul tema della democrazia partecipativa.
La scelta della location non è casuale: è proprio a Montaione infatti che, ancora prima dell'entrata in vigore della legge 69/07 (prima norma regionale in materia di partecipazione civica ad essere approvata in Italia), la risistemazione del borgo di Castelfalfi era stata sottoposta al vaglio della cittadinanza e delle associazioni in un percorso partecipativo ispirato al "dibattito pubblico" francese. Come sappiamo, il percorso partecipativo non ha poi dato i risultati sperati in termini di coinvolgimento e consenso da parte dei cittadini e soprattutto delle associazioni (cfr. greenreport del 15 settembre), ma comunque esso è stato effettivamente precursore di quelle pratiche partecipative che poi, in seguito all'approvazione della legge 69 e ad un indubitabile progresso culturale avvenuto in questi anni, si sono avviate a diventare parte integrante dei processi decisionali, in particolare per quanto attiene al governo del territorio.
Nell'ambito dei tre giorni dell'iniziativa sarà anche premiato, da parte di una giuria di 25 cittadini estratti a sorte, il migliore progetto partecipativo finanziato, nei quasi due anni dall'approvazione della legge (dicembre 2007), dalla regione Toscana. A questo proposito Fragai ha sostenuto di aver voluto puntare su una "giuria popolare", e non su un comitato di esperti, proprio per «dimostrare sul campo come semplici cittadini, adeguatamente informati, preparati ed accompagnati possano esprimere un parere altrettanto esperto, basato su un'esperienza di tipo diffuso e sulle propria esperienza di vita, che è poi la premessa della stessa legge toscana sulla partecipazione».
Il premio sarà consegnato sabato 14 alle 12. I venti progetti partecipativi che parteciperanno alla premiazione (provenienti da esperienze compiute in varie realtà della regione: Firenze, Arezzo, Forte dei Marmi presenteranno due progetti, mentre uno sarà portato dai rappresentanti di Agliana, Bagno a Ripoli, Civitella Val di Chiana, la Comunità montana del Casentino, Grosseto, Cecina, Livorno, Montespertoli, Pistoia, Prato, Quarrata, Uzzano, Massa e Figline Valdarno) riguardano, secondo un comunicato della regione, progetti inerenti a «urbanistica e piano regolatore, recupero di quartieri degradati o ville non più utilizzate, ma anche i bilanci degli enti locali o gli studenti, promossi a volte dalle stesse scuole».
Successivamente, si terrà anche la premiazione di quello che è stato giudicato il miglior percorso partecipativo a livello internazionale, e per questa prima edizione è stato scelto un progetto di recupero partecipato delle baraccopoli attuato dal governo argentino.
Come giustamente riporta la Regione, il tema inerente alle pratiche e alla democrazia partecipativa «appare sempre più come uno snodo fondamentale di fronte al quale non solo si interrogano e lavorano le amministrazioni e la società civile ma che coinvolge anche i soggetti economici»: ciò è dimostrato dal fatto che «la stessa Confindustria, in un suo documento del settembre scorso, ha individuato nella partecipazione - e ha indicato espressamente i casi della Regione Toscana e del Comune di Genova - un motore efficace per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche».
Il punto fondamentale, come già sostenuto altre volte, non è quindi il fatto che la partecipazione sia (come è) cosa buona e giusta, cioè che essa sia il più equo metodo di attuazione della delega democratica da parte di chi l'ha ricevuta. Il nocciolo della questione è capire se veramente, come è peraltro indicato dalle esperienze che fin dagli anni '60 del secolo scorso hanno avuto luogo negli Usa, la partecipazione può essere un veicolo di velocizzazione nella realizzazione di un'opera pubblica o comunque nell'attuazione delle scelte di governo. In teoria, cioè, la partecipazione non serve solo ad attuare le scelte di pubblico interesse nel miglior modo possibile, e a fornire alla cittadinanza elementi di conoscenza e approfondimento sui temi in questione, ma anche (e forse soprattutto) a rendere la realizzazione delle opere pubbliche più agile, e quindi più veloce, per esempio intercettando "a monte" le iniziative che poi potrebbero evolversi (o meglio involversi) in azioni ispirate alla sindrome Nimby.
CerTo, questo vale sotto il punto di vista della pura teoria: in pratica, finora, spesso la partecipazione della cittadinanza è stata finalizzata più ad osteggiare un progetto che a renderlo effettivamente migliore. Ma è giusto ribadire che la materia è, in Italia, agli albori di una nuova era, che segue il fervore partecipativo che negli anni '70 ha percorso l'intera penisola, ma che è quasi sempre rimasto a livello di dibattito: il come completare il passaggio dalla teoria alla pratica, e quindi il modo in cui far sì che le pratiche partecipative diventino effettivamente dei veicoli di velocizzazione (e non di rallentamento) del funzionamento della macchina amministrativa, sarà tra gli ambiti centrali di approfondimento della tre-giorni di Montaione.

fonte: greenreport

martedì 10 novembre 2009

Tra "ombre" e "luci" Pd e La Sinistra si approvano il regolamento edilizio.


QUARRATA_ Abbandono dell’aula al momento del voto da parte di An-Pdl e Fi-Pdl ed astensione “con giudizio politico” da parte di Udc e CittàPerTe per il nuovo regolamento edilizio del Comune redatto dagli architetti Riccardo Bartoloni e Riccardo Breschi. Solo il secondo professionista – insieme ad una vasta platea di cittadini e addetti locali (tra cui il funzionario all’edilizia del Comune di Quarrata Franco Fabbri) - ha assistito al lungo dibattito che ha portato a tale decisione. Il primo progettista – come noto – coinvolto nella vicenda giudiziaria fiorentina “Mani sulla Città” e tuttora agli arresti domiciliari dovrà rispondere di gravi accuse in merito agli illeciti rilevati nel campo edilizio a Firenze. La seduta consiliare aperta con un vasto dibattito sulla opportunità o meno di rinviare di qualche giorno l’approvazione del punto all’ordine del giorno (la discussione è scaturita da una interrogazione di An-Pdl, ndr) ha visto anche l’approvazione ad unanimità di sette emendamenti (tre presentati da Alessandro Cialdi dell’Udc e quattro da Gabriele Pratesi di CittàPerTe) che hanno contribuito a migliorare alcuni aspetti tecnici dell’intero piano edilizio. Nonostante da parte delle opposizioni non si siano levate critiche sostanziali di merito sul nuovo strumento edilizio il giudizio sulla scelta della amministrazione comunale e della maggioranza di concludere l’iter nonostante la vicenda pendente sul caso “Bartoloni” è stato assai duro. “Per questione di buon senso – ha dichiarato Gabriele Pratesi (CittàPerTe) - in una situazione difficile come questa occorreva riflettere e rimandare l’approvazione per dare più certezze a tutti”. “Dire che questo regolamento è stato trasparente perché messo a disposizione di tutti – ha spiegato Alessandro Cialdi (Udc) – non è vero. Trasparenza era altra cosa. Come gruppo non siamo stati messi in condizione di valutare se è uno strumento buono o cattivo; comunque sia non è stato condiviso e compreso da noi e anche da alcuni ordini professionali come quello degli architetti”. Mario Niccolai a nome di Fi-Pdl e An-Pdl ha annunciato la volontà di uscire dall’aula e di non votare “non convinti delle risposte avute dall’amministrazione comunale e dal sindaco “ “Da ben 4 anni personaggi come Bartoloni - ha ribadito Niccolai riferendosi anche alla vicenda della piscina comunale di Vignole - hanno in mano anche la gestione del nostro territorio. Pretendiamo che la legalità sia il nostro pane quotidiano dell’agire “. “Giusto chiedere trasparenza ma richiedere di rinviare l’approvazione di una struttura ormai completata, dopo discussioni pubbliche e sul territorio – ha detto Gabriele Romiti (Pd)- ci poteva sembrare un atto che creava confusione nella nostra comunità. Noi siamo invece per dare risposte chiare e importanti attraverso questo regolamento edilizio, vista anche la totale indipendenza dalle vicende giudiziarie fiorentine che non intaccano assolutamente le scelte del nostro Comune e il nostro regolamento edilizio”. “La trasparenza dell’atto – ha detto invece il sindaco Sabrina Sergio Gori – nasce dal fatto che tanti sapevano. Abbiamo creato un insieme di norme che hanno l’obiettivo di migliorare Quarrata”.

A.B.

L’ultimo Consiglio comunale e le novità del Regolamento Edilizio



QUARRATA_ Rispetto al Consiglio comunale di ieri sera credo sia giusto differenziare i due piani: quello delle legittime richieste di chiarimenti rispetto al coinvolgimento dell’architetto Bartoloni nell’inchiesta fiorentina e quello dei contenuti e delle novità del Regolamento Urbanistico approvato.

Riguardo alla vicenda che sta interessando il Comune di Firenze, che allo stato attuale vede coinvolto l’architetto Bartoloni, è giusto precisare che il professionista ha ricevuto l’incarico per la redazione del Regolamento Urbanistico insieme, non dimentichiamolo, ad un altro tecnico di Pistoia, nel settembre 2005. Al momento della scelta l’architetto Bartoloni era Presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, che credo potesse essere ritenuto da tutti un titolo valido e qualificante tant’è che nessuno, neppure dalle opposizioni, ha mai eccepito niente finora sulla scelta fatta. Il suo ultimo incarico da parte del Comune invece, relativamente al Regolamento Edilizio, è del giugno 2007. La prima notizia riguardo all’inchiesta di Firenze è della fine dell’anno successivo. Tutti gli incarichi dati all’architetto Bartoloni sono quindi precedenti la notizia delle indagini fiorentine e nessuna altro incarico è stato conferito al professionista dopo la notizia. Benché nessuno di noi voglia dare giudizi nel merito della vicenda, sulla quale è giusto che siano la magistratura e gli organi preposti a fare le proprie indagini e valutazioni, come misura cautelativa a garanzia del Comune di Quarrata e dei cittadini, abbiamo preferito non dare ulteriori incarichi all’architetto Bartoloni, in attesa che venga fatta chiarezza sulla questione.

Fin dall’inizio abbiamo voluto individuare due persone diverse, in modo tale che nessuno avesse il “monopolio” tecnico dei nostri strumenti urbanistici, che fossero prima di tutto validi professionisti, che non avessero legami fra di loro né col territorio, proprio per evitare che qualcuno potesse anche solo pensare, che gli stessi che facevano le regole avessero poi anche degli interessi più o meno diretti nelle situazioni che andavano ad affrontare, avendo magari parenti o clienti sul territorio.

Per quanto si può apprendere dalla stampa infatti, l’inchiesta di Firenze riguarderebbe presunte vie privilegiate da parte dello studio professionale Quadra grazie all’appoggio politico del consigliere comunale Formigli, geometra ed ex socio di Quadra. Quello su cui stanno indagando a Firenze è quindi, in qualche modo, proprio quello che a Quarrata abbiamo cercato di evitare e contrastare fin dall’inizio e, prima ancora, fin dalla scelta di un assessore “non tecnico”.

Proprio per questo l’attenzione rispetto alla vicenda che ha coinvolto l’architetto Bartoloni è massima e, via via che ci saranno sviluppi della situazione, valuteremo anche il da farsi da parte nostra, col solo obiettivo di tutelare Quarrata.

Fatti i dovuti chiarimenti, altra cosa sono i contenuti del Regolamento Edilizio approvato che, non essendo stato scritto da due tecnici chiusi in una stanza, ma discusso fin da prima dell’estate anche con gli ordini professionali di Geometri, Architetti, Ingegneri e Periti Industriali, non credo possa essere in alcun modo strumentalizzato per scarsa trasparenza e coinvolgimento degli attori in gioco.

Consiglieri comunali di opposizione che sono anche tecnici professionisti hanno dichiarato apertamente di aver avuto il materiale da colleghi, prima ancora che il testo fosse definitivo e gli atti del consiglio depositati; questo credo renda bene l’idea di quanto segretamente sono state fatte le cose…

Queste le principali novità:

- un sostanziale snellimento delle procedure, che si concretizza nel fatto che non vanno più in commissione edilizia gli interventi di ampliamento e ristrutturazione al di sotto di 60 mq di SUL;

- la nascita della Conferenza Tecnica Permanente, di cui fanno parte tecnici del Comune, ASL, ARPAT e rappresentanti di tutti gli ordini professionali, per l’applicazione e la revisione del regolamento, nell’ottica di una sempre maggiore semplificazione e efficacia rispetto alle richieste;

- i tempi della DIA hanno decorrenza non più dalla richiesta all’ufficio, ma dall’inizio lavori effettivo;

- gli incentivi sulla qualità dell’edificio, nel rispetto dell’ambiente e per il risparmio energetico degli edifici

Sono tutti aspetti di cui vedremo l’efficacia e la bontà nei prossimi mesi e rispetto ai quali saranno fatte comunque valutazioni in corso di applicazione, per verificare la rispondenza delle regole gli obiettivi che ci siamo dati ed eventualmente perfezionarli in corso d’opera.

Sabrina Sergio Gori

lunedì 9 novembre 2009

La giunta riduce le spese di viaggio e di missione


QUARRATA_ "La Giunta Comunale ha deciso di disciplinare autonomamente le spese di viaggio e di missione dei propri amministratori. Il provvedimento è necessario viste le ultime normative ministeriali che prevedono non solo il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenuti dagli organi amministrativi ma anche la liquidazione di un rimborso “forfetario” che comprende vitto, alloggio e spese varie. La normativa prevede infatti un rimborso di 230 euro al giorno per una missione fuori sede con pernottamento, 200 euro per missione fuori sede che non superi 18 ore e pernottamento, 65 euro per missioni fuori sede di una durata non inferiore a 6 ore e 35 euro per missioni di durata inferiore a 6 euro, in luoghi distanti almeno 60 km dalla sede dell’ente. Viste le alte cifre stabilite, che comportano un aumento delle spese a carico del Comune, sarà l’Amministrazione a provvedere autonomamente ad organizzarsi per “rimborsare” le spese, al fine di contenere i cosiddetti “costi della politica”. Pertanto verranno restituiti solo i soldi necessari per le spese effettivamente sostenute per i viaggi, i pernottamenti, l’autostrada e i parcheggi documentati, e di non emettere alcun incremento di rimborso per le missioni istituzionali fuori dal territorio nazionale, come invece propone la legge ministeriale. “In un periodo di costante riduzione di denaro per i Comuni – ha detto il Sindaco – la sobrietà è un valore da ribadire e da usare per prima cosa da noi stessi. La nostra Amministrazione è sempre stata attenta anche alle spese delle missioni e volgiamo continuare con questa gestione oculata. Non ci sembra giusto sprecare denaro pubblico, specie in un momento come questo”.

fonte: Comunicato Stampa Comune di Quarrata

domenica 8 novembre 2009

Un cantiere internazionale per giovani designer del mobile. L'idea progettuale è nata a Quarrata.


QUARRATA_ A Pistoia un cantiere internazionale per designer del mobile, grazie al progetto «Intelligent Furniture», coordinato dall’assessorato alle politiche comunitarie della Provincia e finanziato in larga parte dalla Comunità Europea, nell’ambito del programma di educazione permanente «Leonardo». Il progetto trasnazionale ha come capofila la Provincia di Pistoia e come soggetti partners a livello locale, l’Agenzia di promozione del mobile imbottito di Quarrata e la Confcommercio e all’estero AIDIMA di Valenzia (Spagna), Handwerkskammer di Munster (Germania), KAD e Promotto Oy di Kuopio (Finlandia. Previste attività didattiche per quasi 470mila euro (di cui 346.023 euro a carico della Comunità Europea). Il progetto si pone l'obiettivo principale di sviluppare e sostenere strategie di impresa volte a migliorare la competitività delle PMI nel settore del legno e del mobile, nonchè potenziare la rete tra le imprese e i diversi attori dello sviluppo locale. Sarà proposto a partire dal mese di novembre 2009 un “cantiere internazionale” sul design, un corso cioè per giovani designer che vogliono lavorare con le piccole e medie imprese del settore del mobile, ma anche per lavoratori delle stesse imprese (progettisti, addetti interni al design) che vogliono aggiornare o perfezionare le loro competenze, evitando alle aziende per le quali lavorano di dover ricorrere all’esterno per gli aspetti creativi e di sviluppo del prodotto. Progettato e coordinato dall’Assessorato alle politiche comunitarie della Provincia di Pistoia, “Intelligent Forniture” durerà oltre due anni, sia sul territorio pistoiese che in altri tre paesi europei (Spagna, Germania e Finlandia, già partner della Provincia in altre esperienze di partnernariato). L’idea progettuale è nata a Quarrata un anno fa, durante la Toscana Design Competition, in un incontro internazionale organizzato dalla Provincia e dalla PMI scarl. La Provincia ha proposto il progetto alla Comunità Europea che l’ha approvato. Per la sua realizzazione l’ente ha firmato recentemente una convenzione con l’Agenzia Esecutiva per l’educazione, la cultura e la comunicazione audiovisiva della Comunità Europea.
“Solo le grandi aziende – si legge in una nota della Provincia di Pistoia - possono permettersi di pagare un designer proprio e non sempre il design piu' all'avanguardia si incontra con le tradizioni e le maestranze delle piccole e medie aziende. Per questa ragione l'Accademia del Design di Kuopio in Finlandia e l'Accademia del Design di Munster in Germania svilupperanno, in collaborazione con altri soggetti anche in Spagna e in Italia, dei moduli formativi per aiutare a comprendere meglio le potenzialita', gli interessi e i punti di forza delle nostre imprese e a fornire servizi di design che possano essere davvero utili anche alle pmi”.
Il corso affronterà i temi più innovativi del design e del suo rapporto con la società. Il “design per tutti” (necessario per esempio nei locali pubblici, negli alberghi, ospedali e studi professionali), il design orientato alle necessità del cliente (utile per chi ha bisogni specifici, persone anziane, bambini, disabili, ma anche mobili per il wellness e la salute) e il design finalizzato a mercati esteri.
Nel programma anche approfondimenti su promozione, marketing e strategie di vendita, capaci di formare i partecipanti sulle modalità migliori per impostare la collaborazione tra imprese produttrici e designer. Il corso sarà realizzato in ciascuno dei quattro paesi, così da ottenere una maggiore sperimentazione e renderlo capace e efficace per essere ripetuto in tutta Europa. Nel progetto saranno coinvolte anche le imprese locali, fin dall’inizio, per sviluppare il corso stesso a partire dalla conoscenza delle loro difficoltà, bisogni e proposte. Le imprese potranno far partecipare al corso loro dipendenti e, alla fine, saranno chiamati a dare una valutazione che comprenda anche proposte per il miglioramento del lavoro fatto. Su questa importante iniziativa interviene lo stesso assessore provinciale alla formazione professionale e industria Paolo Magnanensi: “Il progetto è finalizzato a sviluppare moduli formativi innovativi per creare figure professionali di Designer capaci di lavorare efficacemente con le Piccole e Medie Imprese nel settore del mobile. Le PMI hanno bisogno di un design che da un lato incontri le richieste e il gusto dei mercati – nazionali e stranieri e che dall’altro tenga conto delle competenze, capacità e maestranze presenti nelle imprese stesse. Inoltre i giovani designer dovrebbero riuscire a fornire Design- Services accessibili alle PMI, non tanto sotto forma di dipendente o professionista che collabora stabilmente con l’impresa per tutto l’anno, ma in quanto centro servizio a cui commissionare un nuovo prodotto quanto l’azienda ne ha bisogno. I beneficiari sono quindi le aziende, ma al contempo anche giovani designer, diplomati o laureati che possono imparare come crearsi un’attività propria. Dopo molti progetti pistoiesi finanziati con fondi europei tramite agenzie regionali o nazionali, questo progetto è il primo per cui la Provincia di Pistoia, come capofila, è riuscita ad ottenere un finanziamento direttamente da Bruxelles e non tramite agenzie nazionali o regionali”. “L’approvazione del progetto multilaterale transnazionale (in Europa ne sono stati approvati solo 38, ndr) – continua Magnanensi - costituisce quindi un bel successo e un’indicazione che il nostro territorio è cresciuto, così come anche le competenze della Provincia come Ente. È interessante, inoltre, che tra i punti forti del progetto, per i quali la commissione di valutazione a Bruxelles ha concesso un punteggio molto alto alla nostra proposta, figura la qualità del partenariato. Ciò significa che la nostra provincia ha ormai non solo contatti stretti e costruttivi con soggetti altamente qualificati in tutta Europa, ma ha creato anche una forte credibilità propria a Bruxelles”.
Andrea Balli

sabato 7 novembre 2009

La gestione delle spese pubbliche come di un bilancio familiare


QUARRATA_ La segreteria del sindaco di Quarrata ha diramato un comunicato in risposta alle critiche di Ferranti (Fi-Pdl) e Ciottoli (An-Pdl) su alcuni sprechi denunciati sui giornali in questi giorni.
Ecco il testo integrale:

"In un periodo com’è quello attuale non credo ci sia molto da scherzare su come vengono utilizzati i soldi di tutti. Se quando c’è crisi tutti bene o male stiamo più attenti al bilancio familiare, stessa cosa avviene nell’amministrazione pubblica, che non perché è pubblica dev’essere sempre e necessariamente “sprecona”. Dico questo perché ingenerare nei cittadini la sensazione che si stiano buttando via i loro soldi, semplicemente perché si prendono dal faldone di tutte le spese del comune due o tre voci qua e là e si evidenziano come spese inutili, a dir poco banalizza la complessità del lavoro svolto ogni giorno.
Voglio fare solo un paragone e dare un dato. In ogni bilancio familiare ci sono spese assolutamente necessarie e altre più superflue; nei momenti di difficoltà le spese superflue vengono ridotte o comunque tenute sotto controllo e ogni famiglia, nell’organizzazione delle proprie risorse, magari decide di non andare più al cinema ogni settimana oppure di non andare al teatro ma al cinema, perché costa meno, di rimandare il cambio dell’auto di famiglia all’anno successivo e di avere attenzione e parsimonia nelle proprie spese; questo però non significa quasi mai potersi limitare a fare la spesa, pagare le bollette e stop a tutto il resto.
La stessa cosa è successa nell’organizzazione del nostro bilancio: in considerazione del momento che stiamo attraversando, si è scelto di ridurre le spese per quello che non era strettamente necessario. Personalmente ho “tagliato” la rassegna jazz “Border Land”; ho ridotto gli spettacoli musicali alla Magia a vantaggio del cinema, che è meno costoso; ho sostanzialmente ridotto al minimo le spese per la Festa della Toscana; solo per citare alcuni esempi che riguardano solo i settori che seguo direttamente. Tutte cose interessanti, ma che in questo frangente abbiamo scelto di sacrificare a vantaggio di tutte quelle spese che invece non possiamo permetterci di diminuire o che addirittura sono venute con la crisi, come il fondo straordinario per la disoccupazione, che abbiamo deciso ulteriormente di ampliare grazie a una cena inserita nel programma del Meeting della legalità di qualche settimana fa. Il dato invece che vorrei dare e che mi sembra significativo riguarda lo stato delle spese e delle entrate del Servizio Affari Generali, in cui sono comprese anche le spese postali richiamate dai consiglieri di minoranza. Rispetto alle previsioni di bilancio, già ridimensionate rispetto all’anno passato e a quelli precedenti, abbiamo allo stato attuale un saldo positivo di quasi 25.000 euro tra minori uscite e maggiori entrate, che credo testimoni l’attenzione e l’oculatezza con cui gli stessi responsabili, prima ancora degli amministratori, tengono sotto controllo la spesa. Del resto il bonus di 66.000 euro che il Ministero ci ha concesso è proprio un riconoscimento alla buona gestione del nostro bilancio e non credo che il Ministero possa essere additato per essere vicino politicamente a questa Amministrazione.
Faccio notare inoltre che il bilancio complessivo del Comune ammonta a circo 20 milioni di euro e quindi la spesa media mensile supera 1 milione e mezzo di euro. 80.000 euro sono neanche il 5% della spesa e quindi il riconoscimento, anche dai parte del centrodestra di una sostanziale buona gestione per quanto riguarda il 95% delle nostre spese".