venerdì 5 marzo 2010

Negozi aperti di domenica: l'ordinanza del sindaco di Quarrata.


QUARRATA_ Con una ordinanza il sindaco ha disposto che le aperture domenicali e/o festive di tutti gli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa del Comune di Quarrata per i mesi di marzo, aprile e maggio 2010, saranno le seguenti: 21 e 28 Marzo; 11 e 18 Aprile; 16 maggio.
La decisione fa seguito all’incontro del 24 febbraio scorso presso il Comune di Firenze dove le 19 amministrazioni comunali dell’area commerciale di Firenze, Prato e Pistoia aderenti alla procedura di concertazione di area vasta e tutte le sue parti sociali (sindacati e associazioni) hanno sottoscritto un “Protocollo di intesa” che - come prevede la legge regionale sul commercio – ha stabilito nel corso dell’anno 23 giornate festive di lavoro (22 giornate di apertura domenicale oltre al giorno del santo patrono).
Le ulteriori aperture domenicali e festive sono state individuate dal Comune comunque in attesa della conclusione della concertazione in materia di orari degli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa e per consentire agli operatori una programmazione dell’attività “che tenga conto delle abitudini dell’utenza e delle esigenze del personale dipendente”.
Le aperture domenicali e/o festive di tutti gli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa del Comune di Quarrata per i rimanenti mesi del 2010 saranno stabilite nella concertazione locale successiva alla conclusione dell’analogo percorso avviato a livello di area commerciale metropolitana.
Si ricorda che i negozi per quanto riguarda gli orari potranno aprire dalle 7 alle 22 (per un massimo di 13 ore) salvo eventi particolari che potranno portare la chiusura fino a mezzanotte.
a.b.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra di essere tornata a quando da bambina andavamo la domenica mattina all'appalto a prendere il pane, le cibalgine, le marie, i cerini e qualcosuccia che mancava all'improvviso. A piedi, sul ciglio della strada, attente alle quasi inesistenti macchine in transito..... e comunque in tempo per andare a Messa. Mahhh!
R.F.

Anonimo ha detto...

Si tengono aperti i negozi per invogliare a far spese, senza rendersi conto che di soldi fra poco non ce ne sono nemmeno per fare compere nei giorni normali; quindi chiudiamo gli esercizi commerciali la domenica e andiamo a fare delle belle girate all'aria aperta.
Barbara Gori

Anonimo ha detto...

In principio fu la Regione Toscana. E trasformò tutta la libera iniziativa di cui parla la Renata Fabbri in un insieme di impiegati statali tenuti agli obblighi di chiusura.
Ve lo ricordate quando addirittura le riaperture pomeridiane funzionavano a orari cretini tipo dalle 16.45 alle 19.20 (è un esempio, ma c'erano cose così).
Di domenica fecero chiudere anche i mobilieri.
Oggi siamo arrivati all'esaltazione della libera iniziativa e ai comunisti aziendalisti più degli industriali - tant'è che gli industriali chiedono a Dalì di fare il presidente del "tavolo tecnico"...
Ma che c'era di male nel lasciare tutti liberi di fare come credono? Anche nell'America di Obama, che piace tanto a quell'accigliato di Bersani e ai suoi accoliti, i negozi fanno quello che gli pare di giorno e di notte.

O.C.

Anonimo ha detto...

Non servono le aperture domenicali se in tasca delle persone non ci sono soldi!!!