venerdì 4 ottobre 2013

Le precisazioni di Cobas Copit alle dichiarazioni del presidente dell'azienda pistoiese, Antonio Di Zanni. "Sono state fatte per screditare le giuste rivendicazioni dei lavoratori"


PISTOIA_ Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
 
Viste le dichiarazioni imprecise e talvolta false rese alla stampa dal presidente del Copit Antonio Di Zanni durante la conferenza stampa del 1 ottobre scorso, siamo costretti a diffondere delle precisazioni agli organi di stampa locali.
Dalle parole del Presidente emergerebbe che il Copit sta diventando un’azienda quasi perfetta con l’eccezione degli autisti che, tra continui incidenti e richieste eccessive di soldi, fanno rimanere l’Azienda ancora un “malato” anche se “sta uscendo dal coma”.
La realtà è ben altra. Sono proprio i lavoratori che tutti i giorni fanno funzionare il servizio nonostante tutti i problemi, dai tempi di percorrenza insufficienti, ai turni degli autisti sbagliati (vedi note o coincidenze), dai mezzi sempre più vecchi e con poca manutenzione alle condizioni del traffico e delle strade.
È evidente che le dichiarazioni del Presidente sono state fatte per screditare le giuste rivendicazioni dei lavoratori, consegnate alla dirigenza ormai da mesi, che si limitano, oltre al rispetto di leggi e accordi, alla richiesta di rimborso del costo di un corso di aggiornamento di 35 ore non retribuite(rinnovo CQC) che gli autisti hanno dovuto svolgere dopo il turno di lavoro per poter continuare a guidare gli autobus e di conseguenza continuare a lavorare al Copit(l’Azienda è disponibile solo a rimborsare il costo in base alla presenza del singolo lavoratore) e alla richiesta di ridiscutere l’accordo sul premio risultato bocciato dai lavoratori con un referendum.


Da sottolineare che il così detto premio risultato, a differenza di quanto possa far pensare il nome, non è un regalo che l’Azienda fa ai propri dipendenti, ma è una voce della busta paga che è stata introdotta per fare un recupero di produttività (così viene definita dal Contratto Nazionale), cioè se l’Azienda firma un accordo lo fa per guadagnarci.
Non è accettabile, quindi, che la volontà dei lavoratori di ridiscutere l’accordo sia ridicolizzata dal Presidente che sostiene che i Cobas, insieme alla Uil, hanno svolto un referendum abrogativo, nonostante l’Azienda “ proponga di dare dei soldi in più in busta paga al personale!”.
Anche perché i punti da rivedere nell’accordo sono le discriminazioni che subirebbero i donatori di sangue e quei lavoratori che, loro malgrado, devono usufruire dei permessi della legge 104 per assistere familiari disabili, il peggioramento delle condizioni dei lavoratori per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari, e l’obbligo della reperibilità per il personale dell’officina, argomenti che non possono essere certo considerati ridicoli.
Poi c’è il tema del rispetto delle leggi e degli accordi, quello che sicuramente sta più a cuore ai lavoratori. Il rispetto degli accordi aziendali che prevedono 65 giorni di riposo all’anno (per autisti che di fatto devono lavorare 8 ore al giorno, per quasi tutto l’anno 6 giorni su 7, non sembra proprio una richiesta fuori luogo), il mancato godimento di alcune festività da parte del personale degli impianti fissi (uffici e officina), un ripristino di una situazione normale per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari in quanto la dirigenza ne fa un uso scorretto.
Doveroso anche un accenno al vanto della dirigenza, la drastica riduzione dei lavori dati alle officine esterne.

Questo tema viene portato avanti dai Cobas ormai da anni. Abbiamo sempre sostenuto che è indispensabile fare i lavori internamente per un risparmio di soldi e una migliore qualità degl’interventi, ma quello che l’azienda ha fatto non è sufficiente per svolgere un servizio con mezzi decenti e in sicurezza. Lo dimostra la continua crisi di mezzi che quotidianamente dobbiamo affrontare. La cosa più importante sarebbe rivedere l’organizzazione dei turni macchina (le linee che ogni singolo bus deve svolgere nella giornata) così da permettere prevalentemente l’uso dei mezzi migliori e la possibilità di poter tener fermi per il tempo necessario i bus che hanno bisogno di manutenzione.
Questo impegno dei Cobas sulla sicurezza dei mezzi, che ci ha portato anche a coinvolgere in più occasioni gli organi di controllo, dimostra l’assoluta volontà dei Cobas di lavorare per aumentare la sicurezza dei lavoratori, degli utenti e di chi troviamo per le strade. Esattamente all’opposto di come i dirigenti Copit ci vogliono far apparire, ci descrivono come il sindacato che difende dei pericoli pubblici alla guida di autobus. In realtà siamo il sindacato che si batte per diminuire gli incidenti. Tempi di percorrenza adeguati, mezzi sicuri e adeguati alle strade da percorrere, fermate più sicure, servizio programmato in modo migliore (in particolare sulle corse scolastiche), queste sarebbero alcune cose che l’Azienda potrebbe metter in atto per diminuire gli incidenti, invece si limita a fare dichiarazione alla stampa contro i propri lavoratori.
Infine una considerazione sulla conferenza stampa che è stata organizzata in Copit che ci appare come un maldestro tentativo di fare campagna elettorale per Cgil, Cisl e Faisa, in vista dell’imminenti elezioni per il rinnovo dei rappresentanti sindacali (RSU).
Questi sindacalisti si sono dimostrati molto più vicini alla volontà aziendale piuttosto che a quella dei lavoratori, tanto da sottoscrivere accordi senza un minimo confronto con i lavoratori e di conseguenza hanno subito una delegittimazione dall’esito del referendum sul premio risultato e, successivamente, con la richiesta da parte della maggioranza dei lavoratori di dimissioni di questi rappresentanti sindacali.
Questi comportamenti non ci sembrano compatibili con chi deve guidare un’azienda prevalentemente pubblica che il comune di Pistoia sta ripubblicizzando (dichiarazioni della Vicesindaco Belliti in occasione del convegno Internazionale "Ripubblicizzare si può, Ripubblicizzare si deve!" svolto a Torino il 21 settembre scorso.
Il video a questo link http://www.acquapubblicatorino.org/index.php?option=com_content&view=article&id=837 ), forse il Sindaco Bertinelli dovrebbe scegliere un'altra persona se vuole veramente ripubblicizzare il Copit.
 
 
Fonte: Comunicato stampa- Cobas Copit

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