QUARRATA_ Il
presidente dell’associazione Italiana Familiari e Vittime della strada Onlus dottoressa Pina Cassaniti Mastrojeni ha dato
la propria disponibilità alla mamma di Sara Cinalli, uccisa nel 2005 in via IV Novembre da un pirata della strada
in stato di ebbrezza, per difendere l’iniziativa delle “Sagome” installate ai
bordi delle strade comunali ed ora pronte ad essere rimosse come stabilito da
una delibera adottata dalla giunta municipale. Pina Cassaiti Mastrojeni alla
guida della associazione presente su tutto il territorio nazionale tramite più
di 120 sedi locali la pensa come la quarratina Fabiola Innocenti e “data l’importanza
del fatto” ha assicurato il suo appoggio alla madre di Sara e
ovviamente all’associazione Pozzo di Giacobbe che ha promosso a suo tempo l’iniziativa. "E' disposta a venire anche a Quarrata" fa sapere Innocenti.
Pina Cassaniti Mastrojeni |
“Alla fine –
ha scritto oggi sulla sua pagina Facebook Fabiola Innocenti – dovrò ringraziare il comune di
Quarrata perché mi ha svegliato dal torpore in cui ero caduta dal 2010 visti
gli scempi alla tomba di Sara e trovandomi sola come sempre ad affrontare la
cosa, mi ero sdegnata di tutto, anche delle mie battaglie. Tanto la Sara chi me
la rendeva? Ma la battaglia che l’associazione Italiana Familiari e Vittime
della Strada ha intrapreso è in ricordo dei morti ma a favore dei vivi. Lo
scopo è di evitare il più possibile la
morte sulla strada che in numeri superava quelli di una guerra”.
La presenza dell’Associazione su tutto il territorio, permette un’ampia
diffusione della voce delle vittime della strada e dei loro familiari e, nel
contempo, ne arricchisce le azioni e le proposte, vagliate od elaborate dal
consiglio direttivo e dai suoi gruppi di lavoro.
La circolazione dei propri contenuti è assicurata dalla pubblicazione del Notiziario
periodico e dal sito internet www.vittimestrada.org.
Quest’ultimo riassume la storia
dell’Associazione, ne riporta le tante iniziative ed è aperto a tendere una
mano a chi si trova in difficoltà, sia accogliendo dolorose esperienze e
promuovendo condivisione, sia fornendo, tramite il Forum, pareri legali e
psicologici. Sul sito si trovano anche i tanti “opuscoli vittime”, diffusi pure
in forma cartacea, che costituiscono la carta di presentazione dell’Associazione
e motivano al cambiamento: non è infatti giustificabile ed è sommamente
incivile che le persone vengano prima uccise sulla strada e poi calpestate nei
tribunali.
"Sulle strade – si legge nelle note informative del profilo Facebook dell’associazione
- si registrano cifre da guerra: ogni anno più di 6.000 persone uccise, più di
20.000 invalidi gravi, più di 300.000 feriti, altrettante famiglie in
condizioni esistenziali, sociali e spesso anche economiche difficili.
Il dolore vissuto non solo in chiave intimistica, come accettazione di un
accaduto ormai irreparabile, ma anche nella sua dimensione sociale di non
rassegnazione di fronte a ciò che offende i valori, diventa leva per un
cambiamento che riguarda l’interesse di tutti e a cui tutti sono chiamati a
partecipare: dal dolore la forza della solidarietà, l’impegno per la vita, la
cura dell’altro. La testimonianza dell’Associazione è per tutti una proposta:
anche tu sei chiamato a partecipare per rafforzare la solidarietà, per dare
voce al silenzio, per contribuire a risolvere il grave problema della strage
stradale, per difendere i valori e far crescere la civiltà. Noi ci siamo uniti
per fermare la strage ed affermare il diritto alla vita ed alla giustizia.”
Sull’argomento ci preme riportare in modo integrale anche la riflessione fatta ieri da Valentina Chericoni, responsabile del centro semiresidenziale del “Pozzo di Giacobbe” con l'appello al sindaco di Quarrata Marco Mazzanti perchè riveda la scelta fatta.
Sull’argomento ci preme riportare in modo integrale anche la riflessione fatta ieri da Valentina Chericoni, responsabile del centro semiresidenziale del “Pozzo di Giacobbe” con l'appello al sindaco di Quarrata Marco Mazzanti perchè riveda la scelta fatta.
Le sagome in ricordo delle vittime di
incidenti stradali
“sono deturpate e hanno fatto il loro tempo”
così il nostro Sindaco Marco Mazzanti giustifica la decisione, presa con
direttiva di giunta (alla faccia della partecipazione), di rimuovere le sagome.
Caro Sindaco, le
parole sono importanti, ti sei chiesto cosa possono suscitare in chi ti
ascolta? Personalmente mi risuonano così: ricordare le vittime di incedenti
stradali è un fatto privato, possibilmente estemporaneo, e poco incisivo
rispetto all’educazione stradale.
Spero tanto di essere
l’unica ad aver dato questa interpretazione, in caso contrario, posso affermare
che con una frase hai gettato al vento tutto il lavoro educativo fatto con
l’allora bambini del pozzo (oggi giovani guidatori) che si è concluso con
l’istallazione delle sagome.
Con quei bambini siamo
stati sulle strade ad osservare i comportamenti degli autisti, abbiamo
incontrato i vigili urbani, le forze dell’ordine e i giornalisti per denunciare
le numerose infrazioni commesse e di cui eravamo stati testimoni. Con quei
bambini abbiamo parlato delle vittime, le abbiamo ricordate.
Quei bambini si sono
impegnati per questo progetto perché avevano capito (almeno loro si) che il
“ricordo” proprio perché suscita emozioni (spesso forti e non piacevoli) è
l’unico strumento per cambiare i comportamenti pericolosi. Perché caro Sindaco,
non nascondiamoci dietro ad un dito - anche se a volte “lo vorremo fare”- non
sono le regole, o le punizioni a determinare il nostro agire ma la
consapevolezza che le nostre azioni hanno delle ripercussioni sugli altri e
quindi l’attenzione a che esse non siano offensive. Per far ciò è però
necessario riconoscere “l’altro da noi”, accoglierlo, rispettarlo, e quindi
ricordarlo.
Ecco l’importanza
della memoria, ecco l’importanza delle sagome.
Caro Sindaco, quindi la
questione non è rimuoverle perché hanno fatto il loro corso ma lavorare per
tener sempre viva la loro portata evocativa, in questo dovrebbe impegnarsi
l’amministrazione, e lo dovrebbe fare insieme a tutti i cittadini.
Sulla
iniziativa delle sagome è in rete anche uno spot visibile al seguente indirizzo:
Andrea Balli
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