PISTOIA_Nei giorni scorsi la
federazione pistoiese di SeL (Sinistra Ecologia Libertà) ha tenuto una
conferenza stampa sul sistema di gestione dei rifiuti nell’Ato “Toscana Centro”.
Ecco di seguito il comunicato diramato:
Il fallimento dell’attuale sistema di gestione toscano
dei rifiuti è del tutto evidente: emerge dal fatto che la Toscana si colloca al
10° posto per RD e al primo nella produzione procapite dei rifiuti (per una
pessima abitudine di non separare i diversi flussi di produzione dei rifiuti e
per la totale assenza di un’offerta pubblica di un servizio differenziato
trasparente per gli speciali delle utenze non domestiche).
Proponiamo alle Province di Firenze, Prato
e Pistoia di non perdere altro tempo e di recepire una politica
moderna sui rifiuti proposta anche in molte Osservazioni presentate
entro il 6 maggio 2012 (da varie Associazioni e anche da SEL/IDV/FDS) al Piano
Interprovinciale Rifiuti (PIR) dell'Ato “Toscana Centro”. Il P.I.R. va
cambiato perché:
· la
previsione impiantistica destinata alla quintuplicazione dell'incenerimento
(dalle attuali 60.000 tonnellate annue a 280.000 T/a nel 2015) è del tutto
sbagliata, perché si basa su una previsione esagerata di rifiuti solidi urbani
(RSU): se, come dicono di voler fare, viene generalizzata la raccolta
differenziata porta a porta (RD PaP) su almeno un milione di residenti
nell'area metropolitana da Firenze a Pistoia, la quantità dei RSU è destinata a
scendere da 1 milione di tonnellate annue e meno di 800.000 tonnellate annue
(innumerevoli esperienze consolidate, in Toscana e in tutta Italia, dimostrano
che dove è stato realizzato il sistema di raccolta PaP la quantità dei RSU per
abitante non supera mai i 500 Kg annui);
· quintuplicare
l'impiantistica destinata all'incenerimento avrebbe come conseguenza certa
una quintuplicazione (per la parte derivante dall'incenerimento dei rifiuti)
dell'emissione di polveri sottili (inferiori a 2,5 Pm) che vagano nell'aria in
tutta la vallata da Firenze a Serravalle P.se (in un'area metropolitana dove la
qualità dell'aria è già pessima, proporsi di peggiorarla avrebbe conseguenze
negative sulla salute di un milione e mezzo di persone);
L'inceneritore di Montale |
· quintuplicare
l'impiantistica destinata all'incenerimento richiede risorse finanziarie
che superano i 200 milioni di euro (ottenibili dal sistema creditizio solo
garantendo un aumento ventennale delle attuali tariffe sui RSU, che sono già
tra le più alte d'Italia) e toglierebbe risorse finanziarie indispensabili a
realizzare una moderna politica sui rifiuti, tramite la generalizzazione della
RD PaP e tramite gli impianti logistici e industriali indispensabili per
l'effettivo riciclo, tramite il libero mercato, di “materie seconde” di
qualità.
E’ necessario che le Province di Firenze, Prato e
Pistoia non perdano altro tempo e portino in approvazione definitiva, nei Consigli
Provinciali, un PIR che consenta di iniziare subito il percorso di transizione
dal vecchio al nuovo sistema: lungo questo percorso le tecnologie tradizionali
per lo smaltimento (discariche ed inceneritori) saranno destinate ad assumere
un ruolo secondario e sempre più marginale e acquisteranno centralità le buone
pratiche operative, le azioni di separazione e differenziazione, di recupero e
riciclo e di conseguenza crescerà e si consoliderà un’impiantistica di
valorizzazione delle materie prime/seconde recuperate e una adeguata filiera
industriale connessa con il mondo scientifico della ricerca e dell’innovazione,
per poter aprire nuove opportunità e possibilità di riciclo e riutilizzo della
materia recuperata.
SEL dice NO alla realizzazione di nuovi inceneritori e
al potenziamento di quello di Montale (assurdo anche sul piano strettamente economico) semplicemente
perché, con una moderna politica di gestione dei rifiuti, nel prossimo futuro
non ne avremo bisogno.
Mettere a sistema la raccolta differenziata “porta a
porta” entro il 2015, consentirebbe anche di creare oltre mille posti di
lavoro, con investimenti inferiori rispetto a quelli previsti nel PIR (e
conseguente beneficio anche per le tariffe): questo obiettivo è del tutto
realistico e fattibile ci vuole solo la necessaria volontà politica per
realizzarlo.
Continuare a prevedere nel PIR sistemi di raccolta
integrati misti è un errore grave, alla luce delle tante esperienze: fin tanto
che rimane anche un solo cassonetto in strada questo funzionerà da
catalizzatore di rifiuti urbani e speciali. Il passaggio alla RD PaP può anche
seguire un processo graduale, progettato per aree geografiche omogenee, ma
quando si passa alla RD PaP questa deve essere integrale per tutte le tipologie
di rifiuto e senza più alcuna possibilità di conferimento in forma anonima in
cassonetti stradali. Inoltre, la messa a sistema delle RD domiciliari
consentirà, in tempi ragionevolmente brevi, il passaggio alla tariffazione
puntuale che rappresenta un traguardo di equità e giustizia nei confronti dei
cittadini.
Per queste ragioni SEL (che ha presentato
Osservazioni al PIR insieme a IDV e FDS) chiede ai Presidenti delle Province
di Firenze, Prato e Pistoia e alla Regione Toscana di aprire con urgenza un
tavolo politico di confronto e confidiamo che non prevalgano atteggiamenti
di chiusura, perché in tal caso dovranno essere i Consiglieri Provinciali del
Pd (senza che ci sia stata neanche una verifica democratica negli organismi
dirigenti eletti dal Congresso del Pd nelle tre Province e in Toscana) ad
assumersi la grave responsabilità di continuare ad investire ingenti risorse economiche
per tenere in piedi un vecchio sistema, costoso, superato ed inefficace, con
gravissime conseguenze (per diversi decenni) sulla salute delle persone, sulle
tariffe pagate dai cittadini e sulla distruzione di materie/prime seconde che
sono sempre più necessarie ad un'economia sostenibile.
Fonte: Comunicato Stampa
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