lunedì 22 ottobre 2012

Legge Stabilità/ Anche il Sap alla manifestazione nazionale del comparto difesa-sicurezza contro le "scelte scellerate del Governo Monti". "Uno Stato democratico che si rispetti non tocca le tre "S" (sicurezza, sanità, salute)"




PISTOIA. Domani in tutta Italia davanti alle presidenze delle Regioni, le donne e gli uomini in uniforme dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, manifesteranno la propria indignazione per le scelte scellerate del governo Monti che destrutturano ed annullano il diritto dei cittadini italiani ad avere sicurezza, difesa e soccorso pubblico efficienti ed adeguati alle nuove e piu' complicate sfide del futuro.

Il Sap (Sindacato Automomo Polizia) manifesterà insieme ad altre sigle sindacali del comparto(Siulp, Sap, Ugl, Sappe, Uil, Fns Cisl, Sapaf, Fesifo, Conapo) 'anche a nome dei colleghi militari dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina ed Aereonautica che, per limiti di legge, non possono manifestare direttamente ma condividono ed appoggiano la protesta.

Ecco il comunicato diramato oggi:

Il Sap è mobilitato in tutta Italia per la manifestazione del 23 ottobre che costituisce l’inizio di un forte percorso di protesta e dissenso per salvaguardare, in primo luogo, la specificità della professione.



Scendiamo in piazza assieme alla Consulta Sicurezza (SAP-SAPPe-SAPAF-CONAPO) e alla stragrande maggioranza dei Sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco – oltre all’adesione dei Cocer – per fare capire ai cittadini che la loro sicurezza è in pericolo senza una netta e chiara inversione di tendenza delle politiche di tagli indiscriminati attuate in questi anni e portate avanti anche dal Governo dei ‘professori’.

Uno Stato democratico che si rispetti non tocca le tre “S” (sicurezza, sanità e scuola) che sono fondamentali per garantire il sereno e quieto vivere dei cittadini.

La crisi economica non può e non deve essere un alibi perenne per giustificare razionalizzazioni ingiustificate di spesa, per negare diritti acquisiti, per ridurre le assunzioni e mantenere il personale in servizio fino ad un’età geriatrica, per poi mandarlo a casa con una pensione non dignitosa.
Noi a questo gioco al massacro non ci stiamo e lo grideremo forte a Roma, davanti a Montecitorio e a Palazzo Chigi. Lo grideremo forte in tutta Italia, davanti alle Presidenze delle Regioni, enti che più di altri rappresentano oggi il simbolo dello spreco di denaro pubblico.

Fonte: Comunicato Stampa-Sap

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