Il quotidiano è stato messo off line da ieri mattina, 23
gennaio. Nelle prossime ore conosceremo la sua sorte
PLUTARCO ci racconta che il console Emilio Paolo divorziò
dalla moglie Papiria dopo un lungo matrimonio e tanti bei figli.
A un amico che gli chiedeva perché lo avesse fatto, il
console romano fece vedere uno dei calzari e chiese: «Non è bello questo? Non è
nuovo? Però nessuno può dire da che parte fa male».
Aveva ragione. E Plutarco conclude che, nelle convivenze,
sono i piccoli continui dissapori che, alla fine, logorano il rapporto in
maniera insanabile.
Detto questo, da ieri mattina (più o meno ore 10 o giù di
lì) Linee Future, il giornale libero dei liberi giornalisti di Pistoia, è stato
“arrestato” e chiuso in cella dalla proprietà della testata (E-Cultura,
dell’Ance costruttori edili Pistoia) con una decisione improvvisa unilaterale.
Lettori fedeli che da ieri mattina vi state e ci state
chiedendo cos’è successo: fate conto che questo fatto (l’arresto di Linee
Future) sia il calzare di Emilio Paolo; e che qui, io, direttore di testata, ve
lo faccia vedere e vi chieda: «Non è bello questo? Non è nuovo? Però nessuno
può dire da che parte fa male».
Saranno le prossime ore a decidere sulla sorte di Linee
Future: ma che nessuno si sfreghi le mani godendo perché… «finalmente il
serpente è morto».
Prima di tutto Linee Future non era un serpente, ma un’araba
fenice che sa rinascere. In secondo luogo venerdì scorso dal notaio Marco Regni
è nata la «Linee Stampalibera Coop Rl», fatta dai liberi giornalisti di Pistoia
e non solo. Una Coop che – piaccia o meno, non ha importanza – tornerà a usare
il mazzuolo contro il muro del “sarcofago pistoiese”. E ancor più in… stile
libero.
Abbiate solo fede. In fondo si tratta di aspettare un paio
di giorni: poi il tempo galantuomo porterà alla luce la verità.
Edoardo Bianchini