QUARRATA_ Dopo il “Terzo Polo” , Sinistra Ecologia Libertà e Pdl anche l’Italia dei Valori di Quarrata si inserisce nel dibattito apertosi in vista delle elezioni amministrative del 2012. Oggi è il turno dell’Italia dei Valori di Quarrata che presenta un “Patto per Quarrata” in 19 punti con quattro richieste ai cittadini.
Un “patto” proposto alle altre forze politiche basato su alcune scelte e comportamenti irrinunciabili la cui adesione sarà fondamentale per stringere o meno alleanze di coalizione. Su questo punto il referente dell’Idv di Quarrata Domenico Pagliaro è chiaro: “Qualora l’Idv di Quarrata non dovesse incontrare l’adesione da parte di alcun partito- afferma – non ci siederemo ad alcun tavolo programmatico di coalizione e ci presenteremo alle elezioni da soli, con un nostro candidato a sindaco, con un programma ed una nostra lista”.
“La nostra forza politica – spiega Pagliaro – non potrà realizzare l’intero suo esclusivo programma (comunque in preparazione) in quanto la forza elettorale non ce lo consente. Tuttavia abbiamo preparato un patto etico chiedendo il consenso dei cittadini per l’attuazione di dette scelte e di detti comportamenti”. “Conseguentemente se su detto patto etico e sul programma otterremo il consenso elettorale - continua - l’Idv di Quarrata si batterà per il controllo di legalità ed il controllo delle spese. Se un Sindaco, pur amministrativamente capace di muoversi fra i meandri dei vincoli burocratici, non è un autonomo portatore della cultura della vera efficienza , né dell’umiltà dell’ascolto del consiglio e del confronto…allora avremo gli sprechi, le accozzaglie di iniziative senza senso e senza “spettatori” fino a stravolgimenti del territorio e delle “immagini” di esso e fino agli scempi ed agli ecomostri”.
“Nonostante l’impegno e le opere realizzate dalla amministrazione uscente – aggiunge Pagliaro - riteniamo di dover prendere delle precauzioni affinché i danni e gli errori dovuti alla mancata partecipazione dei cittadini (anche per proprie pigrizie), dalla insufficiente informazione, dai mancati controlli, dalla allergia all’ascolto delle esigenze e dei consigli, e dalla mancanza di educazione politica all’umiltà del confronto, non abbiano a ripetersi”.
Ecco di seguito il documento elaborato dall’Idv di Quarrata:.
PATTO ETICO
DI PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA’
L’Italia dei
Valori di Quarrata propone a tutte le forze politiche e sociali, ai propri candidati nelle liste delle prossime elezioni comunali di
Quarrata, e a tutti i
cittadini di Quarrata, un “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, che contiene in sé i
principi ispiratori di un programma, e che conferisce la certezza che il programma venga effettivamente
realizzato. Per questo
il “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, dovrà essere inserito nel programma che eventuali coalizioni o alleanze dovranno presentare come previsto
dall’art.73, comma 2, del D. Lgs. n.267 del 2000 e successiva modifiche e
integrazioni. Quindi Il
candidato a Sindaco e i candidati a consiglieri, all’atto della accettazione
della candidatura, accettano il programma e con esso il PATTO ETICO
contenuto nel programma stesso.
Il presente
Patto etico di Partecipazione e Responsabilità definisce norme di comportamento
e di azione politica che i contraenti si danno volontariamente e
liberamente per il perseguimento del bene della città di Quarrata. Esso
ha natura convenzionale e vincolante in ogni sua parte – nei limiti e con
l’autonomia prevista dalla legge – e per tutti i suoi
sottoscrittori che verranno eletti al Consiglio comunale poiché soggetti
all’art. 54 della Costituzione. La violazione delle norme del presente
Patto etico comporta inadempimento convenzionale. Ogni candidato delle liste
collegate o apparentate a quelle sottoscrittrici il presente patto, si impegna
ad esibire a ogni delegato delle stesse - individuato ai sensi dell’art. 72 –
comma 2 – del D.Lgs. 267/2000 e sue modifiche e integrazioni, il proprio
certificato penale ed il proprio certificato dei carichi pendenti.
Quindi LE FORZE POLITICHE ACCETTANO e SI IMPEGNANO:
Questione
morale
Art. 1
a) Le formazioni politiche si impegnano a non
candidare coloro che sono stati condannati alla reclusione per reati gravi
contro la pubblica Amministrazione, con sentenza penale passata in giudicato;
b) Le formazioni politiche si impegnano a non
candidare, fino all’eventuale proscioglimento, coloro che sono stati rinviati a
giudizio per reali dolosi gravi e comunque quando la pena detentiva edittale
massima sia uguale o superiore a tre anni ovvero, per coloro che sono stati
rinviati a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione.
Partecipazione
Art. 2 a costruire con i cittadini un
programma preciso ed espresso con PAROLE CHIARE E NON GENERICHE, sulla BASE
DELLE PIÙ URGENTI PRIORITÀ.
Art. 3 a SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO DELLA
AMMINISTRAZIONE E DELLA BUROCRAZIA ed adottare forme di comunicazione che
facilitino la diffusione delle informazioni e quindi le conoscenze e
conseguentemente la effettiva, cosciente e convinta partecipazione di tutti i
cittadini e GRUPPI SOCIALI anche ai processi decisionali.
Art. 4 ad accettare il confronto sulle proprie
scelte affinché, rispettando il primato della coscienza personale, possano
essere accolti gli orientamenti ideali della o delle comunità che essi
rappresentano. Così anche, a valutare e scegliere il contributo delle diverse
parti politiche (anche di opposizione) ed accettare tutto quanto contribuisca
al bene comune.
Art. 5 a favorire e sostenere le diverse
realtà associative che agiscono nel territorio affinché queste si
facciano promotrici e portavoce della partecipazione e aiutino i cittadini di
Quarrata ad uscir fuori dalle POLEMICHE e dalle ABITUDINI AL PREGIUDIZIO ED
AL DISFATTISMO che sono anche FIGLI DELLA DISINFORMAZIONE.
Art. 6 ad opporsi a spese per rituali
convegni pseudo partecipativi, ove si parla troppo spesso a vuoto e si
dimentica ciò che viene detto. Si dovrà invece tornare a ricercare il rapporto
con l’uomo comune affinché venga informato con chiarezza e quindi si disabitui
alle critiche ingiustificate proprio perché adeguatamente “messo a conoscenza
dei fatti”.
Informazione
Art. 7 a porre al primo posto del
programma IL LAVORO, LA LEGALITA’, LA SICUREZZA, UNO SVILUPPO ECONOMICO SU BASI
DIVERSE, UNA DRASTICA DIMINUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA (perché missione e
non professione) nel loro profondo significato etico, in quanto rendono libertà,
giustizia e dignità ai cittadini lavoratori. E a verificare costantemente, in
sedi pubbliche, lo stato dei progetti e delle iniziative del programma.
Art. 8 ad accettare che, in Comune e negli
Enti partecipati, le decisioni e i provvedimenti, a prevalente interesse
pubblico, pur nel rispetto delle rispettive competenze di legge, SIANO
CONCERTATE con gli organi elettivi al fine di dare maggiore democraticità
trasparenza e collegialità alle decisioni. Tale disposto può essere sostituito
dal consenso alla ripresa televisiva delle sedute. Resta determinato che delle
riunioni dei Consigli comunali e delle Commissioni consiliari, deve essere
consentita la ripresa televisiva e la sua messa in rete.
I CANDIDATI
A SINDACO E CONSIGLIERE, IN CASO DI ELEZIONE, SI IMPEGNANO:
Comportamenti
morali
Art. 9
A non
nominare in ruoli, amministrativi, esecutivi, direttivi, di indirizzo, di
controllo, di vigilanza e di consulenza, coloro che sono stati condannati alla
reclusione per reati gravi contro la pubblica amministrazione con sentenza
penale passata in giudicato e coloro che ricadano nelle fattispecie di cui
all’art. 1) lettera b) rispettivamente fino all’eventuale sentenza di
riabilitazione ovvero fino alla sentenza con formula di proscioglimento.
Nei casi in
cui un amministratore sia definitivamente condannato per reati dolosi per i
quali non sia prevista per legge la decadenza dall’ufficio, i gruppi consiliari
degli eletti sottoscrittori del Patto, delibereranno l’estromissione del
condannato dai rispettivi gruppi fino alla eventuale sentenza di riabilitazione
ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua
competenza fino alla eventuale sentenza di riabilitazione.
Nei casi in
cui gli amministratori siano stati rinviati a giudizio per reali dolosi gravi e
comunque quando la pena detentiva edittale massima sia uguale o superiore a tre
anni ovvero per coloro che sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro
la pubblica amministrazione, i gruppi consiliari deliberano la loro estromissione
dai rispettivi gruppi fino alla definizione dei processi con proscioglimento
ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua
competenza fino alla definizione dei processi con formula di proscioglimento.
Trasparenza
Art. 10 ad accettare che il Comune e le sue
istituzioni e aziende pubbliche mettano in rete il bilancio con gli
allegati, (mutui contratti; prospetti spese per il personale), le presenze e il
comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati e le diverse fasi
procedurali.
Art. 11 ad accettare che la gestione dell’Anagrafe
Patrimoniale dei pubblici dipendenti e degli amministratori pubblici e relativi
parenti fino a grado da determinare, sia affidata ad apposito ufficio con
l’obbligo della messa in rete affinché sia sotto gli occhi di tutti, ed
ogni cittadino sia così in grado di poter seguire, nel corso di tutto il loro
impegno amministrativo, la correttezza dell’evoluzione patrimoniale diretta ed
indiretta (coniuge, affini entro il 2° grado, e parenti fino al 4° grado) anche
per salvaguardarsi da “supposizioni” o da “illazioni” e quindi dalle polemiche
spesso fondate sul nulla,rientra in tale articolo la rimozione di ogni
situazione di conflitto di interesse e il rifiuto di ogni logica di scambio di
favori con voti.
Costi della
politica
Art. 12 ad accettare che di ogni soggetto
investito delle funzioni degli Enti locali, siano resi pubblici e in rete, gli
incarichi ricoperti nel tempo, le spese per lo staff e per le utenze
telefoniche, il quadro delle presenze ai lavori e i voti pubblicamente espressi
sugli atti adottati. Quest’ultimo punto consentirà di verificare se il mandato
dell’eletto venga effettivamente adempiuto e se sia stato osservato il
programma elettorale.
Art. 13 ad accettare che, qualunque sia il
numero degli amministratori, la spesa complessiva per gli organi amministrativi
sia ridotta del 10% .
Art. 14 a verificare la praticabilità
dell’ulteriore riduzione del numero dei componenti i consigli di
amministrazione fino alla ipotesi dell’amministratore unico e comunque con la
nomina di soggetti con adeguati titoli di studio e professionali.
Legalità
Art. 15 ad adoperarsi affinché il Sindaco,
pur nel rispetto delle normative, verifichi la praticabilità del ricorso a
graduatorie effettive per la scelta del segretario comunale e dei dirigenti
affinché questi riacquistino il ruolo di “garanti della legalità e
dell’efficienza” e onde evitare che le sue scelte cadano su soggetti
disponibili ad assecondare le decisioni dei vari organi, anche quando questi
agiscano contro la leggi.
Art. 16 a provvedere al ripristino del
controllo degli atti e delle deliberazioni. Ciò è possibile se, pur nel
rispetto delle normative, alla scelta dei revisori dei conti (che dovrà
avvenire su terne) vengano coinvolti gli ordini professionali ed eventualmente
anche la Corte dei Conti Regionale. Anche questo al fine di evitare che le
scelte ricadano su soggetti disponibili ad assecondare l’Amministrazione per
garantirsi il rinnovo della nomina nello stesso Ente o su altro.
Art. 17 a tenere almeno un incontro pubblico
ogni due mesi nei vari territori o quartieri. Poiché l’eletto deve
rappresentare soprattutto il corpo elettorale che gli ha conferito la sua
rappresentanza, e non solo il partito che lo ha inserito in lista, il dialogo
con i cittadini deve essere diretto, effettivo e costante.
Art. 18 ad opporsi alla pratica
autoreferenziale della produzione di pletorici, inutili, illeggibili e costosi
atti e documenti, nel convincimento che anche questa prassi non ha consentito
una effettiva partecipazione dei cittadini. Pertanto dovranno essere
riconvertiti gli strumenti di partecipazione e di comunicazione affinché siano
meno generici possibili, siano comprensibili dalla gente e possano confortare
l’operato di quanti assumono responsabilità di direzione politica ed
amministrativa. La complessità dei problemi, la disinformazione, gli inadeguati
strumenti di partecipazione e comunicazione hanno provocato spesso un vero e
proprio tradimento (anche involontario), da parte degli eletti, della fiducia
data da sostenitori, simpatizzanti o elettori.
Art. 19 ad accettare l’istituzione della
Commissione della Partecipazione come parte integrante dell'Istituzione Comune
Si chiede AI
CITTADINI DI QUARRATA
Art. 20
RICERCARE IL DIALOGO CON GLI ELETTI durante lo svolgimento dell’intero mandato
elettorale: l’impegno comincia con il verbo votare e continua con il verbo
partecipare.
Art. 21 Offrire il proprio contributo di
stimolo, di collaborazione e di critica per la definizione, l’attuazione e
l’aggiornamento del programma.
Art. 22 NON
CHIEDERE FAVORITISMI E PRIVILEGI PER SÉ, per i propri familiari o la propria categoria, ma
ricercare sempre la relazione tra il proprio problema e i bisogni della
comunità.
Art. 23
PARTECIPARE ALLA VITA DEMOCRATICA, anche quando al governo è impegnata la coalizione
per la quale non si è votato.