Spetterà alla Regione Toscana la decisione del prolungamento della vita del sito fino al 2033 oltre all'aumento della capacità di accoglienza dei rifiuti fino a 3.392.500 metri cubi. Il Comune ha però ribadito la propria contrarietà chiedendo alla Regione di mantenere ferma la quantità di rifiuti indicata nella Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore
SERRAVALLE. Continua il confronto tra Comune di Serravalle, Regione e ATO Toscana Centro (l'Ambito territoriale per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti di cui fa parte anche Serravalle Pistoiese) sul futuro della discarica di Fosso del Cassero.Due i temi che in questi giorni sono stati analizzati sui tavoli di confronto: il ricalcolo volumetrico richiesto dal gestore dell'impianto, Hera Ambiente, e la possibilità di smaltire in discarica anche i rifiuti di origine urbana, oltre a quelli "speciali" di origine industriale, così come immaginato dalla Regione Toscana.
Nei giorni scorsi si è tenuta la Conferenza dei Servizi, organizzata dalla Regione, per valutare la richiesta pervenuta da Hera Ambiente sulla necessità di ricalcolo volumetrico che nascerebbe da un errore fatto nel 2007, al momento in cui la capacità della discarica venne raddoppiata dall'amministrazione comunale guidata dal Renzo Mochi.
In quella sede i vari soggetti presenti (Regione, Asl, Arpat, Vigili del Fuoco, Autorità di Bacino) hanno dato un sostanziale via libera alla pratica che ora verrà analizzata e votata dalla Giunta regionale che avrà quindi il compito di decidere se la discarica potrà accogliere fino a 3.392.500 metri cubi, prolungando la propria vita fino al 2033.
Il Comune di Serravalle era presente alla riunione con il vicesindaco Federico Gorbi che ha ribadito la contrarietà dell'amministrazione ed ha chiesto alla Regione di mantenere ferma la quantità di rifiuti indicata nell'Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore.
Non solo, secondo il parere del vicesindaco, l'ultima parola sulla vicenda dovrebbe essere lasciata al Comune e quindi ha richiesto che la Regione non decida da sola nella valutazione delle istanze di Hera Ambiente.
"Il Comune, attraverso gli strumenti urbanistici, ha vincolato i terreni intorno alla discarica proprio per impedire futuri ampliamenti - ha sottolineato Gorbi - e questo fa ben comprendere quale è la posizione dell'amministrazione comunale che vuole mettere al più presto la parola fine a questo impianto dopo decenni di presenza sul territorio".Proprio per questo l'intero Consiglio comunale ha sostenuto con forza che non sia la Regione da sola a decidere ma che il dialogo sia attento e rispettoso della comunità locale.
Negli stessi giorni si è anche aperto un confronto sulla possibilità, ipotizzata dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti, di inserire il Cassero tra gli impianti idonei ad accogliere i rifiuti di origine urbana, oltre a quelli industriali che da sempre vengono conferiti alla discarica di via Gabbellini.
Il Consiglio regionale ha votato l'adozione del piano che potrà essere definitivamente approvato dopo l'analisi delle osservazioni giunte.
Proprio per questo, giovedì scorso si è riunita l'assemblea dell'ATO Toscana Centro, l'organismo che gestisce il servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti nella zona di Firenze, Prato e Pistoia.
In quella sede il Comune di Serravalle, sempre per bocca del vicesindaco, ha espresso tutte le perplessità legate ad un'operazione che sembra un antidoto un po' arrangiato per riparare alla grave mancanza di impianti idonei allo smaltimento dei rifiuti.
"La Regione, per Gorbi, da anni non vuole o non riesce a realizzare nuovi impianti per cui esportiamo in altre regioni tantissimi rifiuti, operazione che fa aumentare ogni anno i costi a carico dei cittadini che giustamente lamentano i continui balzelli della Tari".
Ora, il nuovo piano, proposto dall'assessore regionale all'ambiente Monia Monni, prevede di convertire in parte le discariche per rifiuti speciali, come quella del Cassero, in impianti idonei ad accogliere anche i rifiuti di origine urbana.
"Un errore gravissimo - ha dichiarato nel corso dell'assemblea ATO Gorbi - perché le discariche per rifiuti speciali sono gestite in modo diverso da quelle per urbani e perché si va a ridurre la capacità di smaltimento dei rifiuti speciali".Nella sede dell'ATO il vicesindaco ha richiesto di redigere un'osservazione contraria all'indirizzo della Regione ma gli altri comuni presenti, con l'esclusione di Agliana e Chiesina Uzzanese, non hanno accolto la proposta.
"E' un peccato - ha commentato Gorbi - perché ha prevalso l'interesse particolare rispetto a quello generale, senza che gli altri si siano resi conto degli enormi problemi che comporterebbe lo smaltimento di rifiuti urbani, sia per i cattivi odori che per la presenza di animali, come topi e gabbiani".
La battaglia comunque continua: "la nostra l'amministrazione ha già presentato un'osservazione al Consiglio regionale per scongiurare questa ipotesi ed ora - ha concluso Federico Gorbi - vedremo se la Regione ha realmente intenzione di dialogare con il nostro comune o se vorrà imporre la sua volontà senza alcuna voglia di dialogo con noi".
[fioretti - comune di serravalle]