L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di dottori, anche alla luce della mozione bipartisan della commissione comunale Sanità. Sciumbata: “Servono più investimenti nel settore”
PRATO. Un convegno per confrontarsi sul tema dell’obesità, fenomeno in crescita anche nella popolazione pratese secondo l’esperienza sul campo dei medici, e sul quale gli stessi specialisti del settore hanno voluto aprire un primo dibattito tecnico per sensibilizzare la popolazione sulla necessità di affrontare per tempo l’insorgere di disturbi alimentari.
L’iniziativa, dal titolo ‘Gestione multidisciplinare del paziente obeso’, si è tenuta all’Art Hotel Museo a Prato, e valeva come crediti Ecm per medici specialisti in cardiologia, chirurgia plastica, endocrinologia, fisiatria, ginecologia, medicina generale, ortopedia, psichiatria, reumatologia. E ancora dietisti, biologi nutrizionisti e fisioterapisti.
A moderare l’incontro è stato il medico di base, nonché presidente della commissione comunale Sanità, Rosanna Sciumbata, affiancata dal responsabile scientifico, l’endocrinologa e diabetologa, Lisa Di Medio.
“Siamo di fronte a un tema spesso sottovalutato o non trattato in strutture specifiche – spiega Sciumbata -, su cui viene riscontrata la necessità di maggiori investimenti in ambito sanitario e di maggiori approfondimenti specialistici. La stessa commissione comunale Sanità, in maniera bipartisan, ha approvato una mozione sul tema, chiedendo al Comune di spingere sull’incremento degli ambulatori sul territorio e sugli investimenti pubblici in materia.
Intervenendo per tempo sui disturbi alimentari, si evitano poi ai pazienti lunghi percorsi per tornare in forma, o l’insorgere di alcune patologie connesse all’aumento deciso di peso”.
Il tema centrale dell’incontro, a cui hanno partecipato come relatori i medici Federico Baldi e Giuseppe Cardamone, per la chirurgia il dottor Andrea Mori e per l’alimentazione il dietista nutrizionista Fabio Scovacricchi, si è soffermato soprattutto sulla necessità di potenziare il lavoro d’equipe. Magari all’interno di un’unica struttura, dove i singoli specialisti possano lavorare fianco a fianco, seguendo passo dopo passo l’evoluzione del percorso del paziente. Strutture che ad oggi il pubblico fatica a mettere in piedi, e che si contano sulle dita di una mano in Toscana nella sanità privata.
“L'obesità non è solo un tema estetico, ma è soprattutto un problema di salute che deve essere affrontato in ambito specialistico e multidisciplinare – aggiunge Di Medio -. Ci vuole una equipe di specialisti per seguire l’evoluzione del paziente a 360 gradi, medici che fra di loro abbiano la possibilità di collaborare in maniera diretta.
Non solo. Equipe che abbia un rapporto stretto anche con i medici di medicina generale, i primi a instaurare un dialogo col paziente obeso, e anche con gli altri specialisti: solo per citarne alcuni penso ai ginecologi, pediatri, ortopedici e cardiologi”.
Dal confronto è emersa le necessità di un maggiore dialogo sui percorsi da avviare in ambito di obesità fra medico curante e specialisti. “Il ruolo del medico di famiglia è centrale – conclude Di Medio -. Di fatto è colui che ha la possibilità di fare capire alla singola persona che l’obesità è un problema che può essere causato da altre patologie, o che può portare ad ulteriori patologie. Quindi dal dialogo con i medici di famiglia può partire un percorso di indirizzamento verso figure specialistiche, capaci poi di prendere in carico la persona grazie a un’equipe con competenze varie”.
L’incontro è stato aperto alla partecipazione della cittadinanza, che così si è potuta informare sul tema. Ad ascoltare il dibattito erano presenti anche i responsabili del centro medico Re-Evolution Body, impegnati da anni sul dimagrimento nella realtà pratese.
[stefano de biase]
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