venerdì 16 settembre 2011
Il Vescovo agli insegnanti di religione cattolica pistoiesi. Centralità alla formazione.
PISTOIA – “La campanella suona anche per voi; grazie per il servizio che fate, per la generosità, per la competenza: buon anno e buon lavoro”.
Così il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, agli insegnanti di religione cattolica pistoiesi riuniti, nell’aula magna del Seminario di via Puccini, su iniziativa dell’Ufficio diocesano che si occupa di questi docenti, insegnanti di religione cattolica dalle scuole d’infanzia alle superiori.
Dopo una introduzione del direttore, Armando Bartolini, e il saluto del coordinatore degli uffici diocesani, don Cristiano D’Angelo, c’è stato spazio per un confronto e per le conclusioni del vescovo Bianchi. “La vostra testimonianza e il vostro lavoro – ha aggiunto il vescovo – voi le portate in un ambiente, quello scolastico, che rappresenta una stimolante linea di frontiera in cui voi siete chiamati sia per ciò che siete e sia per ciò che rappresentate”. Nel contesto di un incontro che ha puntato molte carte sui profili formativi e di aggiornamento, anche mons. Bianchi ha voluto insistere sulla formazione di questi insegnanti (“Una formazione che è, certo, tecnica e professionale ma non solo, riguardando infatti anche la vostra capacità, grazie al vostro spessore umano, di ricevere la stima dell’ambiente scolastico”).
Fra le iniziative formative annunciate anche un corso di aggiornamento sulla mondialità (“Educare al pluralismo: la religione, le religioni nella scuola”) nonché specifici progetti formativi di livello universitario con l’Istituto di Scienze Religiose di Firenze.
In diocesi di Pistoia – questo il dato generale – su 23.800 alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle superiori) la media degli “avvalentesi” si attesta sull’80%.
Ma la percentuale, nel dettaglio delle diverse tipologie scolastiche, passa da un quasi 92% nelle Elementari a un circa 50% nelle Superiori.
Ed è anche su questi dati - in Toscana e non solo a Pistoia più bassi rispetto alle altre regioni italiane – “che come comunità ecclesiale e civile – ha detto il vescovo – dobbiamo confrontarci”.
Nel dibattito non sono mancate voci che invitano a riflettere su un elemento: la forte sete di conoscenza, compreso quella religiosa, dei giovani e anche di quelli che, per i motivi più vari, decidono di “non avvalersi” dell’insegnamento della Religione Cattolica, spesso attratti dalla concreta possibilità di uscire da scuola un’ora prima o di entrare un’ora dopo.
Già in passato l’ufficio diocesano di Pistoia aveva rivolto un appello agli studenti che, liberamente, scelgono di non “fare religione”: rispetto all’ora “del nulla”, cioè prima di cogliere la facile occasione per non fare un’ora di scuola, scegliete pure l’ora “alternativa”, ma qualcosa di impegnativo comunque cercate di fare.
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia
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