giovedì 15 settembre 2011
Sciopero dell'Anci: anche Sabrina Sergio Gori rimette le deleghe. Il primo ottobre una giornata di mobilitazione istituzionale in provincia di Pistoia
QUARRATA-PISTOIA_ Anche il sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori, come altri 9mila colleghi in tutta Italia ha oggi simbolicamente chiuso l'ufficio Anagrafe e Stato civile del Comune, dopo aver rimesso le due deleghe al Prefetto e al ministro dell'Interno attraverso una lettera, come segno di protesta nei confronti dei tagli agli enti locali contenuti nella manovra.
A Quarrata nelle sedi del Comune sono stati distribuiti alcuni volantini dove il sindaco ha spiegato le ragioni dell’iniziativa.
A livello nazionale è stata pressoché totale l'adesione allo "sciopero" dei sindaci indetto quest'oggi dall'Anci per ribadire la contrarietà dei Comuni alle misure volute dal governo.
Il sindaco si è poi recato a Pistoia dove è sceso in piazza Duomo indossando il tricolore per essere più facilmente riconoscibile distribuendo una lettera aperta ai cittadini dove è stato lanciato un allarme: “I tagli ai comuni sono tagli ai tuoi diritti”. E’ stato rivolto anche un invito a tutti a partecipare all’open day del primo ottobre, una giornata di partecipazione alla mobilitazione istituzionale promossa dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) costituita da due iniziative: “Porte apere in Comune” e “Provincia al buio”
Oltre al Comune di Quarrata hanno aderito alla giornata i sindaci dei comuni di Pistoia, Abetone, Agliana, Baggiano, Chiesina Uzzanese, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pieve a Nievole, Piteglio, Ponte Buggianese, Sambuca Pistoiese, San Marcello Pistoiese, Uzzano. Non hanno aderito Montale e Pescia..
“ Nel corso della mattinata, nei municipi che hanno aderito, sindaci e assessori – si legge in un comunicato stampa del Comune di Pistoia - spiegheranno come l’ulteriore taglio dei trasferimenti deciso dal Governo colpirà ancora una volta le fasce di popolazione più deboli con una revisione e riduzione dei servizi alla persona. Una ricaduta che sarà ancora più evidente nei comuni pistoiesi che, a fronte di un arretramento dello Stato, hanno continuato ad allocare risorse nel settore del welfare per garantire una migliore qualità della vita e una giustizia sociale ai propri cittadini”.
“Nella serata, con modalità che saranno rese note nei prossimi giorni – continua la nota - verrà ritardata l’accensione degli impianti pubblici di illuminazione, un’azione non solo simbolica per dire che i comuni, in questa situazione, rischiano inesorabilmente di spegnersi, non potendo assolvere alle loro funzioni e garantire certi servizi alle comunità di riferimento”. I sindaci pistoiesi “in sciopero” si sono quindi recati dal prefetto Mauro Lubatti, al quale hanno chiesto di mettere-a parte gli organi di governo- delle iniziative in corso.
a.b.
cliccare sull'immagine per leggere il volantino del sindaco
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