QUARRATA. Pesticida al glifosate? No grazie. Soprattutto visti i risultati di un’analisi compiuta dal Wwf su campioni di acque superficiali nella zona intorno al bacino idrico di Falchereto, i quali contengono quantità superiori al lecito di questo principio attivo presente in molti pesticidi.
Il problema è stato sollevato dal Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti (Pdl), che sulla sicurezza idrica a Quarrata ha presentato un’interrogazione al governatore della Toscana Enrico Rossi, chiedendogli risposta orale. Il documento, destinato con ogni probabilità ad entrare nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, prende le mosse proprio da quelle preoccupanti analisi a campione: «Se i risultati delle analisi verranno confermati dagli organi preposti – scrive infatti Benedetti nella sua interrogazione – a Quarrata scatterà l’allarme per il glifosate. L’esito dei risultati di un’analisi commissionata dal Wwf su campioni di acque superficiali raccolti nella zona intorno al bacino idrico del Falchereto (a servizio dell`acquedotto comunale) ha messo in evidenza come il principio attivo chiamato glifosate, contenuto in diversi pesticidi, sia stato trovato in livelli nettamente superiori rispetto ai limiti di legge che, per i residui di fitofarmaci nell’acqua potabile, corrispondono a 0,1 ug/L.
Il Wwf di Pistoia – scrive ancora Benedetti alla giunta regionale – ha inoltrato le analisi a tutti gli organi competenti dai quali attende, insieme ai cittadini, una risposta veloce e puntuale. L’associazione ambientalista, allegando una documentazione corposa sugli studi internazionali relativi ai potenziali effetti dannosi per la salute e l’ambiente causati da questo principio attivo, ha chiesto alle autorità competenti (Comune di Quarrata, Arpat, Asl, Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente) di intervenire ai fini di una revisione della normativa regionale e nazionale, che dovrebbe contenere limiti più stringenti alle modalità e quantità di spandimento dei fitofarmaci in particolare nei pressi di corsi d’acqua, luoghi abitati, aree protette». Stando così le cose, ora Benedetti domanda alla giunta regionale innanzitutto «se la notizia risponda a verità» e «quali provvedimenti urgenti si intenda intraprendere in nome della tutela della salute dei cittadini e della protezione dell’ambiente». Inoltre, Benedetti chiede «se sia ipotizzabile proporre il ritiro dal mercato di tale molecola, modificandone immediatamente le condizioni di vendita dato che attualmente i prodotti che la contengono sono prodotti di libera vendita».
Fonte: Comunicati stampa del Consiglio Regionale della Toscana
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