martedì 1 settembre 2009

Lettera Aperta


Accogliamo con piacere una “Lettera Aperta” sul tema del degrado a Quarrata a firma del dottor Edoardo Bianchini, scrittore e giornalista, scaturita da un articolo pubblicato recentemente sul quotidiano “La Nazione” a firma di Giancarlo Zampini.

Cogliamo l’occasione per ribadire la disponibilità di questo spazio per un dibattito ed un confronto anche su altre tematiche riguardanti Quarrata e il suo territorio: testi e lettere possono essere inviate all’indirizzo balli.andrea@tin.it.


“Mi fa piacere leggere che Giancarlo Zampini mette il dito nella piaga del degrado di Quarrata, ma non concordo con chi scrive allorquando dice che a Quarrata ci sono «posti e zone bellissime e ben curate, tutte le frazioni collinari, da Montemagno a Tizzana, Lucciano e Buriano». In realtà, per lo più, si tratta solo di apparenza, perché sulle nostre colline - ma anche altrove in pianura - il problema dell’anomalia è alquanto diffuso, dato che, alle richieste dei nuovi residenti di certe zone, sia l’ufficio urbanistica ha dato séguiti indiscriminati, attenendosi a mere dichiarazioni di parte; sia l’ufficio lavori pubblici niente ha fatto per rilevare, accertare e garantire situazioni di fatto ultracentennali e pertanto ormai stabili.
Un esempio? Montorio, località Lecceto, via degli Arancini o di Bindino o come dir si voglia: strade interpoderali, aperte a tutti dalla notte dei tempi e quindi ormai pubbliche, sono state chiuse con recinzioni e cancellate; o alcuni proprietari intendono inibirne il passo a quanti, per qualsiasi motivo, vogliono raggiungere il monte sopra gli Arancini, com’è sempre stato sino dal Medioevo; o altri ancora esigono di impedire soste di veicoli di residenti e loro parenti e amici laddove, da secoli, ci sono sempre state piazzuole lasciate pacificamente all’uso pubblico e collettivo, un tempo ai barrocci e, dal dopoguerra in poi, ai veicoli a motore.
Aspettarsi il supporto dall’ufficio lavori pubblici è chiedere troppo, dato che la responsabile è anche “responsabile” di discariche a cielo aperto, come quella nascosta dietro l’istituto Petrocchi o l’altra, ancor peggiore, degli ex-macelli comunali. A Quarrata se ti rivolgi al pubblico - vigili urbani, uffici lavori pubblici, segretario comunale, ufficio urbanistica - peggióri súbito la situazione, perché nessuno intende assumersi le dovute responsabilità e tutti fingono solo di dare risposte: fumo negli occhi. E ben va se non ti rispondono come non avrebbero coraggio di fare con le loro auguste consorti o i loro prestanti compagni. Se volete le prove, dovete solo avere pazienza che finisca di scrivere un libro -ad hoc- con documenti, nomi, cognomi e indirizzi: una bella mappa di un vero sconcio amministrativo e comportamentale del “pubblico”.
È bene che il sindaco abbia deciso di prendere un super-capo, l’architetto Paola Battaglieri (che io auspico sufficientemente “battagliera”) che coordini (o meglio: raddrizzi) urbanistica e lavori pubblici, due cavalli che sembrano tirare - si è letto- in direzioni opposte, ma che, alla fine, risultano molto ben coordinati nel mantenere e mantenersi lo “status quo”. È bene: ma bisogna anche dire che questi disguidi si verificano solo quando certi enti sono tutto fuorché trasparenti e realmente legalitari; quando hanno un capo-sindaco autocrate, che non risponde mai a nessuno, e una giunta debole e timida; quando poggiano su dipendenti che, dimentichi di essere al servizio dei bisogni collettivi, si tappano occhi e orecchie pur di non essere disturbati nei loro riposi (anche se riscuotono profumatamente per certe responsabilità): sicché sembra che alcuni di loro siano davvero più adatti a fare i giudici nei concorsi di Miss Italia che non i tutori dell’ordine; o più propensi a starsene seduti in ufficio, senza mai uscirne, per stare caldi d’inverno e freschi di condizionatore d’estate, magari facendosi le unghie e navigando su Internet per passare meglio il tempo.
E simili al caso che vi ho segnalato a Montorio-Lecceto, ce ne sono altre decine in tutte le “belle frazioni” delle colline e non solo: dove gli ultimi arrivati hanno fatto e disfatto quel che è loro parso, senza alcun controllo di alcun genere. Vi ringrazio per l’ospitalità.

Edoardo Bianchini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Analisi e riflessione lucida e ponderata. E' vero, il "bello" che qualcuno sostiene esserci dovrebbe essere meglio segnalato perché mi pare di incrociarne sempre meno. I rari scorci sono, quasi sempre, legati alla buona e personale volontà dei cittadini che curano e coltivano il territorio.
La politica amministrativa perseguita da ormai troppi anni è finalizzata alla ricerca di qualcosa di "straordinario", di grandioso che dovrebbe (forse?)lasciare traccia ai posteri. Di pari passo non sono andate invece le manutenzioni, le piccole o grandi attenzioni che fanno decoro e invogliano al bello. Forse perché è quella ordinaria (ma sta divenendo straordinaria!)amministrazione che non è atta a portare titoli sui giornali... Stupisce che una persona attenta all'estetica, quale lo Zampini si è sempre proclamato, tenti tutte le volte, data una bottarella da una parte, riprendere l'operato dell'amministrazione quasi temesse di fare uno sgarbo.
Certo che i bilanci dei Comuni non sono dei pozzi di San Patrizio e quindi, come in ogni famiglia, occorre fare i conti e darsi delle priorità. Evidentemente quelle legate all'attenzione per il territorio non sono proprio in cima alla lista.....

Anonimo ha detto...

Non può stupire che lo Zampini dia, come si dice, un colpo al cerchio e uno al tino: se non sbaglio Giancarlo era in lista con la sua Sabrina per passare anche lui in consiglio comunale: per cui come si fa a credere a certe voci che, se scrivono, dovrebbero essere lontane dal potere? Troppo impelagato, quindi - sempre ingenuamente buonista e pieno di entusiasmi euforici. Magari anche disposto ad aspettarsi che il sindaco di sola parte DS alla fine si decida a sistemargli qualche familiare in Comune......