domenica 11 luglio 2010

Sopralluogo di Marco Carraresi (Udc) sull'Ombrone. "Consegnato un dossier fotografico anche all'assessore Bramerini che ha promesso il suo intervento"


FIRENZE_ "Oramai da anni andiamo sostenendo la necessità di procedere ad un riordino complessivo del sistema della bonifica nella nostra Regione. Una riforma sempre più necessaria per far fronte in maniera adeguata ad un dissesto idro-geologico che richiederà anche in Toscana un numero sempre maggiore –e sempre più costoso- di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria di fiumi e torrenti e dei loro argini. Razionalizzando le risorse, pianificando gli interventi e, soprattutto, definendo con precisione responsabilità e competenze. Cioè esattamente l’opposto di quanto è accaduto in questi anni, che hanno visto purtroppo il proliferare degli enti coinvolti, con discutibili “passaggi di consegne” che hanno solo appesantito i procedimenti burocratici, ritardato i tempi per gli appalti, ridotto le risorse a disposizione.

Certamente non sarebbe giusto generalizzare: in mezzo a inefficienze e sprechi ci sono stati certamente anche esempi virtuosi. E anche sul’attività dei Consorzi di bonifica nel loro insieme non sarebbe corretto esprimere giudizi affrettati e generalizzati. Questo è il motivo per cui chiediamo da anni –come peraltro imposto dalla legge regionale vigente, mai applicata- una ricognizione puntuale dell’azione svolta dai singoli consorzi e un monitoraggio aggiornato delle risorse impiegate e dei risultati conseguiti. E con almeno un piccolo ma significativo risultato intanto raggiunto: che cioè, di fronte al disinteresse generale, grazie all’iniziativa dell’Udc, saranno sospese le procedure elettorali dei consorzi in scadenza, risparmiando diverse centinaia di migliaia di euro che rischiavano, viceversa, considerati i prevedibili prossimi accorpamenti, di essere inutilmente sprecate.

Per questo poi, invece di leggere soltanto le carte, abbiamo scelto di andare a verificare di persona la situazione reale di torrenti e argini nella nostra regione. In settimana abbiamo così effettuato un primo sopralluogo sull’Ombrone pistoiese nel tratto Bottegone-Caserana, e in particolare in prossimità dell’abitato della Ferruccia –fra il ponte davanti alla chiesa e il pronte sulla provinciale- ed abbiamo percorso l’argine dell’Ombrone. Anzi: per la verità ci abbiamo provato, perché l’argine è per larghi tratti impercorribile a causa della vegetazione alta anche qualche metro, che impedisce quasi completamente la visione del corso d’acqua, del quale ne occupa addirittura larghi tratti. E si tratta proprio del pezzo di fiume caratterizzato da sifoni e smottamenti che hanno causato le gravi inondazioni dello scorso mese di dicembre. Con i lavori di ripristino di parti consistenti dell’argine che sembrano essere in grave ritardo.

Per questo il giorno dopo ci siamo permessi di consegnare un dossier fotografico -contenente anche le fotografie sulla situazione invernale reperite sul sito del Comitato Torrente Ombrone- ai nostri colleghi presidenti delle Commissioni agricoltura e assetto del territorio del Consiglio regionale, nonché all’assessore all’ambiente, Annarita Bramerini, che ci ha promesso un sopralluogo in zona per constatare di persona quanto da noi denunciato. Perché non si tratta di addossare la responsabilità di una situazione gravissima a un ente piuttosto che a un altro –Regione, Provincia o piuttosto Consorzio di bonifica- quanto di esigere che i lavori di manutenzione, di messa in sicurezza e di ripristino vengano effettuati presto e bene. Per evitare almeno il ripetersi della grave inondazione del dicembre dello scorso anno.

Marco Carraresi (Udc)

fonte: Udc Pistoia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo quanto detto da Marco, anche perchè, quella sera, sull'argine c'eravamo anche io, la Renata Fabbri e il consigliere provinciale Marco Baldassarri.
Alessandro Cialdi

Anonimo ha detto...

Trascinateci sull'Ombrone anche quel bombolone gonfiato del Gaggioli, che non vuole vedere nulla anche se va sempre in chiesa a pregare e fa l'ascetico.
E chiedetegli, a quel caccolone, come mai dinanzi a casa sua il meccanico ha potuto fare il muro di recinzione fino sulle fosse della strada che porta al camposanto.
Lui vede solo quello che vuol vedere, pieno di superbia e di arroganza com'è.
Fategliela bere un po' d'acqua dell'Ombrone!

Massimo Bianchi ha detto...

Io insisto: verificare A TAPPETO, non a macchia di leopardo...il che significa partire dalla Caserana ed arrivare fino a Pistoia per controllare se tutti gli interventi effettuati vicino agli argini oppure sugli argini stessi ( costruzioni di privati, di imprese e/o condotte e serre dei vivai ) sono stati fatti lecitamente e nel caso lo sia se hanno rispettato alla perfezione quanto il permesso rilasciato ha concesso.
Si vuole fare, magari con il supporto della Procura della Repubblica, oppure si ha paura di qualche potere forte?

Massimo Bianchi - consigliere comunale An/Pdl Quarrata

Anonimo ha detto...

Si ha paura di dover denunciare amici di partito, cioè PD, Bianchi!
dopo non beccano più baiocchi per le campagne elettorali... e il Gaggioli come fa?