domenica 18 settembre 2011

Caritas ascolta le povertà (e dà i numeri). A Pistoia anticipati i dati 2010, diocesani e regionali, dai Centri di Ascolto

PISTOIA – Sono quasi 1.700 le persone ascoltate, nel corso del 2010, negli 11 Centri di Ascolto della Rete Mirod presso Caritas Pistoia. Per l'esattezza 1.693. Rispetto all'anno precedente c'è una leggera flessione (-3,6%) mentre il forte incremento (+38,2%) è con i dati 2008. Il 55,3% di queste persone è di provenienza straniera. I connazionali sono il restante 44,7% mentre in ambito regionale gli italiani ascoltati dalle Caritas si fermano al 25,5% con gli stranieri in assoluta dominanza (al 74,5%). La notizia viene da una “anteprima” che Caritas Pistoia – in contemporanea ad altre Caritas diocesane toscane, fra cui Livorno con Lucca e Grosseto – ha fornito alla stampa relativamente ai dati 2010. Il dossier regionale 2010 completo sarà presentato nella seconda metà di ottobre, mentre i dati diocesani verranno presentati e commentati, a Pistoia, sabato 19 novembre. Alla conferenza stampa pistoiese, che si è svolta presso la sede diocesana di Caritas, sono intervenuti il direttore Marcello Suppressa e il referente regionale per la messa in rete dei dati Stefano Simoni. I DATI SU PISTOIA : Il numero delle persone accolte, a Pistoia, nel 2010 (1.693) è in calo (-3,6) sul 2009 ma in Caritas fanno presente che ciascuna di esse si è presentata con una frequenza maggiore rispetto agli anni precedenti. Di notevole interesse, per Pistoia, la ripartizione fra “italiani” e “stranieri”: se per la Toscana il dato medio degli italiani ascoltati si ferma al 25,5 per il territorio della diocesi di Pistoia la percentuale sale al 44,7%. Più della metà (52,6%) delle persone che frequentano gli 11 Centri pistoiesi ha un'età compresa fra i 25 e i 45 anni (“un dato pressoché stabile negli anni”, è il commento di Caritas). Aumentano le persone che dichiarano di essere prive di alloggio (dall'1,8% del 2009 si è saliti al 2,5% dell'anno successivo) con un 6,1% che vive in alloggi di fortuna (contro il 5,1% del 2009). La disoccupazione colpisce il 67,2% delle persone accolte (fra gli italiani il dato è pari al 62,1% mentre per gli stranieri sale al 71,3%) mentre circa il 15% degli italiani accolti si trova in condizione di pensionamento. In testa alla classifica degli immigrati troviamo, nel territorio della diocesi di Pistoia, marocchini (26,3%), albanesi (25,7%) e rumeni (21,5%) seguiti a distanza da nigeriani (6,4%). Fra gli stranieri non comunitari, il 21% non ha il permesso di soggiorno. Al primo posto nell'elenco delle problematiche ascoltate dai volontari Caritas quelle legate alle povertà di beni materiali (46,8%) seguite da quelle lavorative (disoccupazione, sottoccupazione, sfruttamento: per un totale del 26,9% dei casi. Un dato in calo rispetto al 31,7% dell'anno precedente). Seguono, nella graduatoria delle problematiche, quelle legate alla famiglia (8,9%) e alla casa (7,6%). I DATI IN TOSCANA - In tutta la Toscana i Centri d'Ascolto Caritas legati nella rete Mirod (Messa in Rete Osservatori Diocesani) sono 120. E le persone ascoltate nell'anno 2010 sono state, in tutta la regione, 24.832: rispetto al 2009 l'incremento è stato di circa il 2,8% mentre rispetto al 2008 il segno + è del 10,4% Su 100 persone che frequentano i Centri Caritas, quelle di provenienza straniera, in Toscana, sono state 74,5 mentre il 53,7% è di sesso femminile. Circa il 53% hanno fra i 25 e i 45 anni e oltre il 13% degli italiani è over 65. Anche in campo toscano è la disoccupazione il primo problema: colpisce il 73,7% delle persone prese in carico (con punte del 76,5% negli stranieri). La provenienza principale degli stranieri, per la Toscana, è la Romania (25,3%) seguita da Marocco (14,9%), Albania (8,2%), Perù (7,6%). A non avere il permesso di soggiorno è il 28,5% degli stranieri ascoltati. Reddito insufficiente, indebitamento, assenza di reddito (in poche parole povertà di risorse materiali): questa, con il 37% circa dei casi, la problematica più frequentemente lamentata. Seguono i problemi legati al lavoro (disoccupazione, sottoccupazione, sfruttamento) con il 36,5% dei casi. Sono poi segnalate le problematiche attinenti alla casa (abitazione precaria o inadeguata, sfratto, assenza di casa) con un 7,3% sui problemi rilevati. Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Pistoia

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