giovedì 25 marzo 2010

L'amministrazione comunale sollecita un intervento legislativo sul pagamento dell'Iva sulla Tariffa di Igiene Ambientale



QUARRATA. La sentenza della Corte Costituzionale in materia di competenza delle controversie riguardanti la TIA, la Tariffa di Igiene Ambientale, ha incidentalmente posto il problema dell’assoggettabilità della stessa ad IVA, e per questo si rende necessario un intervento del legislatore che, attraverso la modifica della normativa vigente, dia indicazioni precise in materia.
Per questo l’Amministrazione Comunale ha adottato una propria deliberazione per sollecitare l’intervento da parte del legislatore e degli organi istituzionali interessati sulla questione e, soprattutto, sull’eventuale rimborso dell’Iva che ogni cittadino paga sulla TIA, la Tariffa di Igiene Ambientale.
“E’ necessario portare all’attenzione del Governo nazionale il tema delicato dell’Iva sulle bollette della TIA – ha sottolineato l’Assessore al Bilancio, Antonella Giovannetti. In questo momento c’è un vuoto normativo che deve essere risolto dal legislatore anche per sciogliere il nodo del pagamento della tariffa sui rifiuti. Per i cittadini è importante avere regole certe ed altrettanto lo è per i Comuni e le aziende partecipate che devono applicare norme che ad oggi non sono chiare. Il problema - conclude Giovannetti - è nazionale e quindi abbiamo ritenuto utile cercare di sollecitare gli organi competenti affinché si trovi soluzione ad una vicenda delicata che tocca interessi di molte famiglie”.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Quarrata

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nonostante che la sentenza della Corte Costituzionale del 24 luglio 2009 abbia sostanzialmente ammesso che la Tia non è una tariffa ma una tassa e che quindi non sia applicabile una tassa, com´è l´iva, ad un´altra tassa, la Tia, il 10% di iva applicato a tutte le bollette degli Italiani che hanno come gestore della Tassa una Società (nel caso nostro il C.I.S.) dovrebbe scomparire in quanto, appunto, illegittimo.
A tal proposito, ritengo una buona idea quella adoperata dai cittadini di Firenze e dintorni, alla quale, aderirò e mi faccio promotore fin da adesso quale portavoce della Lista Cicica CittàPerTe, affinché la cosa passi di voce in voce, di casa in casa, da utente ad utente, visto che nessuno tutela più l'interesse comune, anche dopo che una sentenze come quelle della Corte, alla quale niente e nessuno può opporsi, abbia espresso esplicitamente l'inapplicabilità.
Visto come funzionano le cose in Italia oramai, per far si che il giusto diritto sia riconosciuto, l'unica alternativa è quella dell'autodifesa, dell'autogiustizialismo, cosa per me fondamentalmente antidemocratica, una strada da non percorrere poiché pericolosa da molti punti di vista, ma che oramai quando il cittadino viene preso a pesci in faccia anche da coloro che li dovrebbero rappresentare (politici che dopo aver ceduto a privati le gestioni dei servizi pubblici se ne lavano le mani, dichiarando che oramai la cosa non è più di loro competenza - ma il buco economico del C.I.S. lo rimpinziamo sempre noi con le tasse che paghiamo al Comune), non ha alternativa alcuna se non questa: l'autodifesa.
A tal proposito e per quanto espresso sopra, rimando tutti coloro che fossero interessati a dare lettura all'articolo tratto dal quotidiano "La Repubblica" di oggi 30/03/2010 cliccando sul link sottostante.

Fabio Bonaccorsi

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/03/28/news/rivolta_per_l_iva_sulle_bollette-2958792

Anonimo ha detto...

Diciamolo alla Sabrina che fa i meeting sulla legalità. Potrebbe anche convincere i suoi giudici rossi a mettere sotto inchiesta il CIS - anche se pare che loro si trovino di più a loro agio a guardare alle mutande di Silvio e a quello che c'è dentro - alla faccia della legalità (anche quella di Di Pietro)!