QUARRATA_ A distanza di poco meno di un anno da quando nella frazione di
Barba nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dello sfruttamento
della prositituzione venne arrestata una 49enne di origine domenicana, accusata
di sfruttamento della prostituzione di una connazionale di 24 anni, risultata
clandestina in Italia, i carabinieri della stazione di Quarrata, fingendosi
clienti, hanno scoperto nel pieno centro
cittadino per la precisione in via Vespucci n. 47 (nel condominio che ospita
anche la sede della Cgil di Quarrata) una casa di appuntamenti gestita da L-J, cittadino cinese, 45 anni, residente a
Prato ma risultato irriperibile e quindi deferito per il reato di sfruttamento della
prostituzione.
Al
momento dell’irruzione avvenuta nel pomeriggio di giovedì scorso nell’appartamento
i carabinieri hanno trovato due prostitute cinesi, di 35 e 41 anni, in possesso
di regolare permesso di soggiorno.
Gli investigatori quarratini
comandati dal luogotenente Salvatore Maricchiolo – come per il caso di Barba - sono risaliti alla
casa a luci rosse da un annuncio pubblicato su internet nel quale era
specificato un numero di telefono cellulare e l'indirizzo.
Ulteriori ricerche
hanno permesso di scoprire che lo stesso numero era stato usato con le medesime
finalita' in tante altre citta' italiane, inoltre sono stati individuati altri
annunci con foto ed un altro numero telefonico, tutti riconducibili
all'attivita' di prostituzione quarratina. Nella perquisizione
domiciliare sono stati trovati due telefoni riconducibili agli annunci e
diversi profilattici.
L'appartamento e' risultato di proprieta' di una coppia
di italiani residenti nella provincia di Firenze, affittato
il 9 febbraio scorso al cittadino cinese che poi lo avrebbe subaffittato alle
due donne..
L 'immobile e' stato sottoposto a sequestro preventivo.
In una
conferenza stampa il comandante della Compagnia di Pistoia, maggiore Vincenzo
Maresca e il luogotenente Salvatore Maricchiolo hanno spiegato tra l'altro di avere
appurato che il costo delle prestazioni sessuali delle due donne era di 80
euro.
Ecco il documento diramato dai Carabinieri:
Casa "chiusa", ma aperto al pubblico (e al
meretricio)
QUARRATA_ I Carabinieri hanno sequestrato una casa di appuntamenti gestita da un cittadino cinese all’interno della quale, al momento dell’irruzione, sono state trovate due donne della stessa etnia dedite al meretricio.
Gli investigatori quarratini, durante un’attività finalizzata alla localizzazione di luoghi ove si esercitasse la prostituzione, scoprivano su un noto sito internet di incontri uno strano annuncio “Nuova aperto Quarrata Carina Nuova Bambolina”, nei dettagli inoltre era specificato un numero di telefono cellulare, l’indirizzo ed allegate 3 fotografie.
Tramite un semplice motore di ricerca era possibile scoprire che lo stesso numero era stato usato con le medesime finalità in tante altre città italiane e gli stessi risultati permettevano di trovare ulteriori quattro annunci con foto, anche con un altro numero di telefono, tutti riconducibili all’attività di prostituzione quarratina.
Alcuni di questi recitavano: “A Quarrata ** Nuovita ragazza orientale sexy”, oppure “Incontri Hannah: nuovita ragazza orientale”.
Alla luce di quanto accertato, i militari provvedevano a contattare i numeri
telefonici rilevati negli annunci e, fingendosi clienti, constatavano che
entrambe le interlocutrici indicavano quale luogo da raggiungere la stessa
abitazione di Quarrata.
Raggiunta la strada indicata, un militare, dopo aver ricontattato le donne, aveva accesso all’abitazione dove trovava ad attenderlo due giovani cittadine cinesi in lingerie. Il militare, prima di qualificarsi e far entrare i colleghi che attendevano fuori la porta, poteva notare, nella camera da letto, una lampada di colore rosso che creava un’atmosfera soffusa.
Alla presenza degli altri Carabinieri le donne venivano identificate, risultando entrambe in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sussistendo i presupposti della violazione della legge “Merlin” del 1958, si procedeva ad effettuare una perquisizione domiciliare, durante la quale venivano trovati i due telefoni riconducibili agli annunci e diversi profilattici. L’appartamento si componeva di due camere da letto matrimoniali adibite al meretricio, un bagno, una cucina ed un soggiorno.
Dai successivi accertamenti, si appurava che l’abitazione era di proprietà di unacoppia di italiani residenti nella provincia di Firenze, locata, il 9 febbraio 2012, ad un cittadino di nazionalità cinese L.J. 45enne, residente a Prato, che, sebbene attivamente ricercato, non veniva rintracciato.
Le cittadine cinesi riferivano di avere in uso l’abitazione e di corrispondere ad un altro cittadino cinese, non meglio indicato, una somma di denaro per l’utilizzo dell’immobile. Per questi motivi, e vista la lampante attività svolta, il cittadino cinese veniva deferito, in stato di irreperibilità, per il reato di sfruttamento della prostituzione. Ritenuto che sussistesse il pericolo che la libera disponibilità dell’appartamento potesse far proseguire la condotta illecita, l’immobile veniva sottoposto a sequestro preventivo.
Fonte: Carabinieri
Raggiunta la strada indicata, un militare, dopo aver ricontattato le donne, aveva accesso all’abitazione dove trovava ad attenderlo due giovani cittadine cinesi in lingerie. Il militare, prima di qualificarsi e far entrare i colleghi che attendevano fuori la porta, poteva notare, nella camera da letto, una lampada di colore rosso che creava un’atmosfera soffusa.
Alla presenza degli altri Carabinieri le donne venivano identificate, risultando entrambe in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sussistendo i presupposti della violazione della legge “Merlin” del 1958, si procedeva ad effettuare una perquisizione domiciliare, durante la quale venivano trovati i due telefoni riconducibili agli annunci e diversi profilattici. L’appartamento si componeva di due camere da letto matrimoniali adibite al meretricio, un bagno, una cucina ed un soggiorno.
Dai successivi accertamenti, si appurava che l’abitazione era di proprietà di unacoppia di italiani residenti nella provincia di Firenze, locata, il 9 febbraio 2012, ad un cittadino di nazionalità cinese L.J. 45enne, residente a Prato, che, sebbene attivamente ricercato, non veniva rintracciato.
Le cittadine cinesi riferivano di avere in uso l’abitazione e di corrispondere ad un altro cittadino cinese, non meglio indicato, una somma di denaro per l’utilizzo dell’immobile. Per questi motivi, e vista la lampante attività svolta, il cittadino cinese veniva deferito, in stato di irreperibilità, per il reato di sfruttamento della prostituzione. Ritenuto che sussistesse il pericolo che la libera disponibilità dell’appartamento potesse far proseguire la condotta illecita, l’immobile veniva sottoposto a sequestro preventivo.
Fonte: Carabinieri
5 commenti:
meglio questo che la droga
LEGALIZZATE LE PROSTITUTE VERGOGNA TUTTA COLPA DELLA CHIESA, INVECE DI GUARDARE LA GERMANIA PER LO SPRED CHE SIAMO MEGLIO DI LORO GUARDIAMOLA PER LA CIVILTA' CHE SONO MEGLIO DI NOI!!!
il meretricio era una pratica diffusa nei quartieri popolari del tempo, caro balli ma quanto sei Dotto?
Casa "chiusa", ma aperto al pubblico (e al meretricio)
sei un spettacolo!!!
Eureka! dopo la chiusura della casa squillo perchè non trasferiamo l'attività a villa Magia? sarebbe una cornice esclusiva. La sindaca potrebbe fare al maitresse... nella lesbo room. Cari concittadini non sarebbe bello?
Ma la CGIL che è lì sotto gli faceva anche le buste paga!!! ma che dico forse questo era lavoro nero e loro faranno delle battaglie per i loro diritti
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