domenica 26 febbraio 2012

A Villa La Magia la collezione permanente dedicata al pittore Alfredo Fabbri. Ci sarà anche il "Fregio" realizzato nel 1992 per la sala consiliare. Un nuovo allestimento anche per i lavori di Agenore Fabbri.


QUARRATA_ Le sale del piano nobile di  Villa La Magia ospiteranno a partire dal 10 marzo prossimo la collezione permanente delle opere del pittore Alfredo Fabbri già di proprietà del Comune di Quarrata.
Tra queste figurano molte litografie e alcuni quadri che l’artista aveva donato al Comune, opere sparse negli uffici comunali e nei corridoi dei vari edifici, raffiguranti per lo più angoli del territorio quarratino.
Ci sarà pure il Fregio raffigurante i mestieri della tradizione artigianale pistoiese eseguito nel 1992 e per alcuni anni ospitato nella parete principale della Sala Consiliare di Quarrata, poi “smembreato” in occasione dei lavori di rifacimento della stessa sala tra la fine della seconda legislatura di Stefano Marini e la prima legislatura di Sabrina Sergio Gori.

Nell’occasione sarà presentato anche il nuovo allestimento dei lavori di Agenore Fabbri, collocati in altre sale della Villa Medicea sin dal 2008.
La presentazione della collezione permanente dell’artista Alfredo Fabbri avverrà nell’ambito della iniziativa “La Magia dell’Arte”.
Il 10 marzo nel Salone Affrescato della villa medicea alle ore 16 si terrà  per l’occasione la tavola rotonda “La Magia dell’Arte: passato,m presente, futuro della città” a cui interverranno: Sabrina Sergio Gori, Sindaco di Quarrata; Nadia Bellomo, responsabile progetto PIUSS per Quarrata; Giuliano Gori, Collezioni Gori Fattoria di Celle, Pistoia; David Palterer, docente Architettura Politecnico Milano; Antonio Presti, Fiumara d'Arte, Catania;  Giuliano Simoncini, docente ISIA Design Firenze; Maurizio Tuci, Centro di Documentazione sull'Arte Moderna e Contemporanea Pistoiese e Mary Vettori Fabbri, Famiglia Alfredo Fabbri.
La tavola rotonda sarà coordinata dal funzionario alla cultura del Comune di Quarrata Claudia Cappellini.
L’allestimento delle stanze dedicate all’opera di Alfredo Fabbri segue di un anno la decisione presa da parte del consiglio comunale di Quarrata di riconoscimento della “perpetuità” della sepoltura del pittore le cui spoglie resteranno per sempre nel piccolo cimitero della frazione di Ferruccia quale segno “di profondo affetto e stima che ha legato e lega la comunità quarratina all’artista” scomparso il 3 febbraio del 2010.
Alfredo Fabbri – come noto -  ha  trascorso lunga parte della propria vita nel territorio comunale, al quale è stato profondamente legato e nelle cui immagini la sua produzione pittorica ha affondato le radici.
Il rapporto di Alfredo Fabbri con il territorio di Quarrata nacque quando lo stesso era ancora solo un bambino, trascorrendo lunghi periodi a casa degli zii a Barba: un luogo felice ed incantato agli occhi dell'artista- bambino, ricco di immagini della vita quotidiana contadina che costituiranno la base non solo della sua prima produzione figurativa, ma di gran parte della sua opera.
Il legame profondo e solido di Fabbri con il territorio comunale è testimoniato dalla sua produzione artistica che si nutre dei paesaggi della campagna,delle vedute della sua casa a Barba, di paesaggi o angoli cittadini che attraggono l'attenzione poetica del pittore e che li analizza e modula con felicità e varietà espressiva. 

Questi paesaggi e questi scorci percorreranno l'intero arco della produzione artistica di Fabbri, ogni volta nuovi e diversi nel lungo cammino di ricerca pittorica.

Alfredo Fabbri (Grosseto 2 settembre 1926- 3 febbraio 2010) dopo la precoce morte del padre sin da bambino trascorse lunghi periodi tra Barba (frazione quarratina) presso la casa natale degli zii e Grosseto con la madre che lì possedeva una bottega.
Dopo avere frequentato la scuola di disegno tecnico di Torino la sua formazione avviene nei primi anni Cinquanta a Pistoia, dove lavora con Alfiero Cappellini, e Firenze dove è in contatto con Ottone Rosai, Ardengo Soffici e Silvio Loffredo.
Dal 1953 al 1955 si trasferì con la moglie Mary a Grosseto dove, tra le altre partecipazioni, si ricordano la sua prima personale al Bar la Vasca nel 1954 e la Rassegna di pittura realista nel 1955; mentre nello stesso anno partecipa alla VII Quadriennale romana.
Sono anni di grande lavoro in cui l’entusiasmo conduce i primi passi di Fabbri attraverso un linguaggio variegatamente sperimentale, in cui sono chiari echi espressionisti, cubisti e realisti.  Ritornato definitivamente a Pistoia, nel 1957 tiene una mostra personale al Lyceum di Firenze durante la quale viene acquisito un dipinto per la Galleria d’arte moderna di Pitti. Dagli anni Sessanta inizia un’intensa attività espositiva tra cui si segnalano le partecipazioni all’XI, XII e XV premio del Fiorino, alla Biennale Nazionale d’arte di Milano (1961 e 1965); la Personale a Milano alla Galleria Vinciana nel 1964, visitata da Carrà.
In questi decenni frequenti sono i viaggi all’estero, soprattutto in Svizzera, dove terrà una mostra a Burgdof; ma anche a Parigi (1968) e a New York (1969), visitando, col tempo, le maggiori capitali europee. Nello stesso periodo, e nel decennio successivo, i frequenti viaggi del pittore divengono sua fonte primaria di ispirazione: sono molte, in questi anni, le mostre tematiche dedicate alle città visitate in Europa, Africa e Sudamerica. Sul finire degli anni 70 iniziò una copiosa attività grafica , fatta di immagini chiare , facilmente leggibili e dal fine puramente didascalico che ritraggono i capoluoghi toscani, i comuni pistoiesi, le capitali europee e le chiesette romaniche di Pistoia e della provincia delle quali lo stesso autore sottolineava il valore divulgativo.
 Nel 1988 illustrò la Suite parigina del poeta Piero Bigongiari. Dagli anni novanta predilige temi legati alla Maremma, le nature morte di fiori o i ritratti, che spesso coniuga in opere caratterizzate da estrema libertà compositiva.
Tra il 1992 e il 1994 il Comune di Quarrata ha celebrato il proprio concittadino presentando il Fregio della Sala Consiliare e una mostra antologica.
Di lui hanno scritto diversi giornalisti, scrittori e critici d'arte tra i quali possiamo citare Giovanni Bassi, Renato Biason, Piero Bigongiari, Gastone Breddo, Dino Carlesi, Francesco Gurrieri, Pier Francesco Listri, Mario Luzi, Giovanni Michelucci, Nicola Micieli, Tommaso Paloscia, Geno Pampaloni, Enrico Paolucci, Nicola Risaliti, Ernesto Treccani, Pierandrea Vanni.


Andrea Balli

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