AGLIANA_ In occasione del restauro dell’aula della chiesa di Santa Maria Assunta a Spedalino Asnelli sabato 6 aprile presso la chiesa aglianese sarà presentato il volume: “La Chiesa di Santa Maria Assunta a Spedalino Asnelli Storia, Architettura, Restauri" con testi di Franco Benesperi, Bernardo Pagnini, Emilio Pagnini, Maria Camilla Pagnini.
Alla presentazione del volume - edito da Gli Ori Editori Pistoia - interverranno: Mons. Mansueto Bianchi, Vescovo della diocesi di Pistoia, Maurizio Manzo, Questore di Pistoia, Ivano Paci, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Stefano Veloci, Soprintendenza beni Architettonici delle Provincie di Firenze, Pistoia e Prato.
L’iniziativa ha il patrocinio della Fondazione Caript, del Comune di Agliana, della Fondazione Banche di Pistoia e Vignole-Montagna Pistoiese e della Conferenza Episcopale Italiana.
La chiesa che si trova alle porte di Agliana, originariamente faceva parte di un antico complesso ospedaliero istituito nel XII sec. dal “nobili viro nomine Asnello”, un converso della vicina abbazia di San Salvatore in Agna, insieme all'ospedale del Santo Sepolcro di Pisa.
Menzionata nei documenti fin dal 1182, la chiesa è stata spesso additata come “Santa Maria la bella”, probabilmente per via del pregevole impiego del laterizio, materiale altrimenti assai poco frequentato nel territorio pistoiese dell'epoca (alcuni dei pochi altri esempi di un analogo impiego di mattoni sono l'abside della cappella del Palazzo vescovile vecchio di Pistoia e la parte terminale della tribuna di San Michele a Serravalle).
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, finanziando un progetto di recupero dell'aula e della sacrestia della chiesa, ha così permesso la piena valorizzazione di un edificio sacro di notevole valore storico: una tranche consistente dei lavori ha riguardato il rifacimento della pavimentazione, operazione che ha offerto anche l'occasione di installare un nuovo impianto di riscaldamento.
Menzionata nei documenti fin dal 1182, la chiesa è stata spesso additata come “Santa Maria la bella”, probabilmente per via del pregevole impiego del laterizio, materiale altrimenti assai poco frequentato nel territorio pistoiese dell'epoca (alcuni dei pochi altri esempi di un analogo impiego di mattoni sono l'abside della cappella del Palazzo vescovile vecchio di Pistoia e la parte terminale della tribuna di San Michele a Serravalle).
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, finanziando un progetto di recupero dell'aula e della sacrestia della chiesa, ha così permesso la piena valorizzazione di un edificio sacro di notevole valore storico: una tranche consistente dei lavori ha riguardato il rifacimento della pavimentazione, operazione che ha offerto anche l'occasione di installare un nuovo impianto di riscaldamento.
Al contempo sono stati ripuliti da un improprio strato di tempera color grigio anche anche gli altari in pietra e il portone dell'ingresso principale.
La chiesa è stata istituita come sede di una nuova parrocchia soltanto con il decreto emesso dal vescovo Longo Dorni nel 17 gennaio 1961, sotto il titolo di Santa Maria Assunta. Dal 1996 tuttavia le sede parrocchiale è stata trasferita nella vicina chiesa di "Cristo Risorto", progettata dall'architetto pistoiese Emilio Pagnini
La chiesa è stata istituita come sede di una nuova parrocchia soltanto con il decreto emesso dal vescovo Longo Dorni nel 17 gennaio 1961, sotto il titolo di Santa Maria Assunta. Dal 1996 tuttavia le sede parrocchiale è stata trasferita nella vicina chiesa di "Cristo Risorto", progettata dall'architetto pistoiese Emilio Pagnini
L' attuale edificio della chiesa di Santa Maria, che è stato in gran parte ricostruito secondo i modi dello stile romanico, presenta ancora cospicui avanzi delle strutture medioevali, specialmente sul fianco sud, verso il chiostro dell'antico ospedale. L'interno è costituito da una sola navata rettangolare, coperta a capriate lignee. Due lesene adiacenti al muro di fondo della chiesa, da cui si diparte un arco a tutto sesto in pietra, incorniciano l'altare maggiore, che è costituito, nella parte superiore, da due colonne dai capitelli compositi che sorreggono un timpano interrotto, al centro del quale è posto un cartiglio con incisa l'iscrizione: ASSUMPTA EST MARIA IN COELUM.".
a.b.
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