mercoledì 18 gennaio 2012

I punti "critici" e gli elementi "positivi" dell'accessibilità a Quarrata. Ecco i risultati della ricerca-laboratorio "Guarda dove cammini !". Tra le richieste al sindaco: luoghi di incontro, giornate senza auto e piste ciclabili



QUARRATA_ Giovedì 19 gennaio alle ore 9 al Teatro Nazionale si terrà  la presentazione dell’indagine sull’accessibilità condotta a partire dall’8 novembre scorso dagli studenti della scuola media inferiore Bonaccorso da Montemagno, sede di Quarrata e di Vignole nell’ambito del progetto pilota dedicato all’accessibilità realizzato in collaborazione con Sociolab.
Durante l’incontro – rivolto a tutti gli studenti di terza media di Quarrata - saranno presentati- come spunto di riflessione e base per un approfondimenti personale o didattico-  in particolare i risultati della ricerca-laboratorio “Guarda dove cammini !” realizzato utilizzando  gli strumenti della sociologia visuale.
Gli alunni (la 3° G di Vignole e la 3° D di Quarrata), coadiuvati dagli insegnanti Daniela Gori, Silvia Gentilini e Alessandra Rossi, hanno esplorato con una vera e propria “mini ricerca sul campo” il concetto di accessibilità.
Sono stati così individuati i punti critici e gli elementi positivi nella fruizione di spazi e attrezzature di pubblica utilità relativi ad una porzione del centro “storico” cittadino. Gli alunni, divisi in sette  piccoli gruppi di lavoro, hanno esplorato il concetto di accessibilità raccontando poi il loro punto di vista attraverso le immagini e le parole.  
Nel corso di alcune camminate hanno fotografato  gli elementi negativi e positivi dell’accessibilità rilevati negli spazi pubblici.  
L’insieme delle fotografie scattate dai ragazzi sono state il punto di partenza per un laboratorio nel quale l’analisi e il commento delle foto sono serviti a facilitare la presa di consapevolezza, in primo luogo visiva, delle difficoltà che l’accesso ai servizi e alle strutture della città può comportare per alcune categorie di cittadini mettendo a confronto i diversi sguardi, stimolando ad adottare il punto di vista dell’altro e creare una cornice di responsabilità visiva nella discussione. Gli studenti hanno lavorato in gruppi e, guidati da un facilitatore, hanno commentato le foto, posizionato gli scatti su una mappa dell’area del percorso cittadino, facendo corrispondere a ognuna di esse un fumetto rosso o verde a seconda della valutazione negativa o positiva in termini di accessibilità, e commentato le situazioni fotografate .
Pur in modo indiretto, ciascun gruppo ha fornito parole o espressioni utili a formulare una definizione condivisa del concetto di accessibilità.
Hanno quindi discusso insieme possibili interventi di miglioramento.
Ecco in breve sintesi i risultati emersi dal lavoro: il percorso è accessibile quando le barriere architettoniche vengono eliminate con delle buone soluzioni; quando i segnali e i cartelli sono comprensibili da tutti con messaggi chiari e ben visibili; quando è facile orientarsi grazie ad una segnaletica funzionale e adeguata per tutti; quando mette nelle condizioni di mantenerlo pulito; quando è raggiungibile con mezzi di trasporti pubblico o con la bicicletta; quando  garantisce la sicurezza.
Gli studenti nel centro cittadino hanno individuato anche alcune criticità quali scalini, dislivelli, presenza di situazioni “particolari”(campane di vetro difficilmente utilizzabili da persone in carrozzina), presenza di buche nel pavè di piazza Risorgimento, marciapiedi che si interrompono improvvisamente,  cassonetti dei rifiuti che interrompono tratti di marciapiede, fermate dell’autobus posizionate in luoghi inadatti, rampe per disabili troppo strette, scivoli agli attraversamenti pedonali senza corrispondenze nella parte opposta della strada, tratti di marciapiede che prevedono solo la rampa per la salita e non lo scivolo per la discesa, porte scorrevoli d’accesso ai servizi pubblici con porte che necessitano di apertura manuale subito prima o subito dopo,  porte che creano difficoltà all’ingresso .

Secondo gli studenti la maggior parte dei problemi individuati dalle fotografie non sono di grossa portata e potrebbero essere facilmente risolvibili.
“Questo secondo alcuni denota trascuratezza e mancanza di attenzione da parte  dell’Amministrazione”.  
Secondo altri, la mancanza di accessibilità è comunque imputabile anche alla mancanza di fondi e alla crisi 
I ragazzi però sottolineano come anche i cittadini, infrangendo le regole, possono rendere meno accessibile Quarrata: emerge infatti la questione della coscienza civica individuale, per cui c’è bisogno di maggiore rispetto ed educazione. Questo richiede anche più vigilanza sull’osservanza delle regole. Secondo la ricerca il percorso non è accessibile quando le barriere architettoniche limitano l’accesso ai disabili, agli anziani, alle mamme con i passeggini, a chi cammina con le stampelle, alle donne in gravidanza; quando i cittadini  tengono comportamenti scorretti che intralciano o impediscono il passaggio; quando ci sono anche situazioni che rendono difficile e rischiosa la circolazione creando un pericolo per i pedoni (pavimento scivoloso); quando  mancano i cartelli o i messaggi non sono comprensibili o leggibili da tutti (strisce pedonali usurate).
Uno degli aspetti di criticità maggiormente rilevati dai ragazzi è che a Quarrata esistono pochi luoghi di ritrovo per i ragazzi e per la maggior parte sono luoghi all’aperto (la piazza, il Gatto vicino alla Civetta); la gestione del tempo libero non è fonte di grandi soddisfazioni. Manca un luogo pubblico di ritrovo per giovani che “sia di tutti”, manca un posto dove incontrarsi e fare attività con amici che non sia un bar o un negozio ed è comunque problematico ritrovarsi in locali che facilmente sono già occupati da altre persone: manca quindi “un posto adatto alla nostra età”.
“Il cinema – spiegano gli alunni - è potenzialmente un luogo di interesse ma nell’unico cinema di Quarrata spesso la programmazione è per adulti e per questo “si preferisce andare a Prato al multisala dove c’è molta scelta di film e si può rimanere anche a mangiare la pizza”; la Pineta è considerata mal frequentata e quindi evitata nel tardo pomeriggio, quando magari è già buio;  le piazze sono comunque molto trafficate dalle macchine;  la biblioteca non offre spazi e non organizza altre attività, a parte lo studio, e viene frequentata solo quando i professori assegnano per casa ricerche di gruppo;  il campetto da basket della scuola è luogo di transito degli autoveicoli. 
I ragazzi lamentano poi una scarsa autonomia negli spostamenti e sostengono che preferirebbero spostarsi da soli per iniziare un percorso di crescita verso una maggiore indipendenza.  “io nel mio paese mi muovo a piedi o in bicicletta – spiega un alunno - ma a Quarrata mi ci portano i genitori, perché pensano che non sia sicuro”. Molti di loro, quando possono, si muovono prevalentemente a piedi. Pochi usano la bicicletta e ancora meno i mezzi pubblici ma la maggior parte sono accompagnati dai genitori con l’automobile sia nella quotidianità che il sabato pomeriggio e anche in questo caso lo spostamento non è considerato facile.
Tra le richieste agli amministratori locali vi sono: una libreria o uno spazio di incontro; un cinema; giornate senza auto; piste ciclabili.
I risultati verranno messi a disposizione del Laboratorio comunale per l’accessibilità per arricchire il quadro conoscitivo necessario ad implementare l’insieme di interventi concreti ed azioni coerenti individuate dal Piano per l’accessibilità, finalizzato a guidare a Quarrata un processo di  adeguamento e di riqualificazione degli habitat urbani sotto il profilo dell’accessibilità.
Il laboratorio ha avuto lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni al tema dell’accessibilità e di rendere concreto il diritto all’accesso alla città cogliendo la complessità dei “punti di vista” legati alla mobilità e la molteplicità delle esigenze nelle difficoltà di accesso concreto ai servizi.

Andrea Balli




1 commento:

andrea balli ha detto...

Tutto il materiale prodotto dai ragazzi, fotografie e segnalazioni, è stato inserito in una mappa condivisa, interattiva e accessibile su internet dal link: www.meipi.org/guardadovecammini.meipi.php. Da qui sarà possibile vedere il lavoro svolto dalla scuola B. da Montemagno, consultando le indicazioni emerse dal progetto “Guarda dove cammini”. Tutti coloro che lo desiderano poi, possono registrarsi al sito e inserire così direttamente in mappa le proprie segnalazioni e proposte per rendere la nostra città più accessibile e vivibile.

E' anche possibile inviare suggerimenti, segnalazioni e spunti di riflessione direttamente al Laboratorio comunale sull'accessibilità, che è aperto ogni martedì dalle 15.00 alle 18.00 presso il Servizio Lavori Pubblici, in via Trieste (tel. 0573/771201).
Il progetto proposto dall’amministrazione e curato da Sociolab, che ha visto coinvolte la classe III G di Vignole e la III D di Quarrata guidate dalla professoresse Daniela Gori, Alessandra Rossi e Silvia Gentilini , è stato possibile grazie al lavoro di squadra svolto dai vari uffici comunali e dall’istituzione scolastica.

(Fonte: Comune di Quarrata)