mercoledì 18 gennaio 2012

Mamma Ebe, condanna a 8 anni e mezzo. Don Palazzi "La giustizia ha fatto il suo corso". "Ci auguriamo che sia sufficiente a mettere in guardia gli ingenui".

QUARRATA-PISTOIA. “La giustizia ha fatto il suo corso e la Diocesi ha contribuito a far uscire la verità sulla vicenda”. Così il vicario generale della Diocesi di Pistoia, don Paolo Palazzi, ha commentato la sentenza di condanna (8 anni e mezzo) alla santona di San Baronto inflitta dal Tribunale di Pistoia nei confronti di “mamma Ebe”, al secolo Gigliola Giorgini.
Assente dall'Italia il vescovo Mansueto Bianchi (rientrerà venerdì dal viaggio di solidarietà in Senegal con la onlus pistoiese “Una scuola e un pozzo in Africa”), il commento viene dal vicario generale.
Gigliola Giorgini
“La Diocesi – aggiunge don Palazzi – ha messo a disposizione documenti, oltre a confermare il ripetuto invito a non frequentare la cosiddetta santona e i suoi riti. Quello di “mamma Ebe” non è un movimento religioso: la Chiesa lo ha sempre detto con chiarezza; adesso la sentenza della Magistratura, accogliendo le accuse, certifica che si è in presenza di una associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e della truffa. Ci auguriamo – conclude don Paolo Palazzi – che questo sia sufficiente a mettere in guardia quegli ingenui che, in buona fede, si facevano illudere da questo tipo di mistificazioni”.

Sono state pienamente accolte le richieste del pm  Francesco Sottosanti nei confronti di Mamma Ebe (8 anni e mezzo di carcere)  e degli altri dodici imputati. Il marito, Gabriele Casotto, 55 anni, di Cesena, e' stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Quattro anni e sei mesi di reclusione per Marco Gabbriellini, 32 anni, di Lamporecchio, collaboratore della Giorgini. E' stata aumentata invece la pena per la massaggiatrice Carmela Lo Conte, 76 anni:dai due anni chiesti dal pm si e' passati a 3 anni e 6 mesi.
La ''santona'' era accusata di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e alla truffa, in seguito all'inchiesta condotta dai carabinieri di Quarrata (Pistoia) che due anni fa porto' al suo arresto.
Nel corso del processo Mamma Ebe si e' sempre difesa dicendo di aver solo imposto le mani e di non aver mai dato indicazioni sull'assunzione di farmaci, anzi di aver sempre consigliato a tutti di rivolgersi ai medici. Secondo quanto accertato invece dai carabinieri, nel giugno del 2010 alla ''guaritrice'' si sarebbero rivolte centinaia di persone, di tutte le eta', anche genitori che facevano benedire per telefono i figli piccoli, solo per farli smettere di piangere. Mamma Ebe avrebbe anche fornito ''assistenza'' via e-mail. Ma ci sarebbe stato anche chi partecipava ai riti pseudo-religiosi che la donna organizzava nella sua villa di Quarrata.

Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia- Ansa


1 commento:

Anonimo ha detto...

Un ringraziamento al Maresciallo Alfiero Pasquale. D.