SERRAVALLE_ Con
un documento reso pubblico oggi l’ARPAT
di Pistoia ha comunicato di “aver ritenuto di segnalare alla Provincia di Pistoia
l’opportunità di disporre nei confronti del gestore della discarica del Cassero-
posta nel comune di Serravalle Pistoiese
– “ogni provvedimento e/o accorgimento ritenuto utile per limitare alla
cittadinanza residente nei pressi della discarica, i disagi provocati dalle
emissioni odorigene prodotte dall’impianto”.
A seguito dell’attività di controllo effettuata
in questi mesi dall’Arpat sono state ritenute quindi verosimili le lamentele sollevate
dai comitati e dai cittadini in merito ai cattivi odori diffusi nell’impianto
di Cantagrillo e per questo sono state indicate alla provincia di Pistoia l’attuazione
di almeno cinque azioni possibili “per affrontare la criticità dei cattivi
odori tra cui uno studio sulle attuali concentrazioni degli inquinanti emessi
in atmosfera attraverso le emissioni diffuse prodotte dal corpo discarica; una
valutazione sull’idoneità del materiale utilizzato per la copertura giornaliera
dei rifiuti; una verifica di efficacia sulla rete di captazione del biogas; una
valutazione sull’opportunità di inserire idonei sistemi di abbattimento degli
odori per tutti i pozzi di estrazione attualmente non collegati, o che in
futuro saranno previsti; una valutazione infine di un diverso sistema di
confinamento del concentrato prodotto dall’impianto di trattamento che deve
essere posto a dimora presso la discarica.
A partire
dall’agosto 2011 la discarica del fosso del Cassero come noto, è stata oggetto
di numerosi esposti da parte di cittadini residenti nella zona, per problemi
legati ad emissioni odorigene segnalate principalmente nelle ore del primo
mattino e/o in prima serata.
“Le segnalazioni- spiegano dall’Arpat - concordano nel riferire la percezione
odorigena di uova, marce, certe volte anche irritante soprattutto per le prime
vie aeree”. “Per questo è stato condotto uno specifico sopralluogo esterno
alla discarica per la georeferenziazione degli indirizzi degli esponenti che
hanno lamentato il problema emissivo”.
Dalla collocazione spaziale dei punti
(si veda per questo la cartina, ndr) si evidenzia che si collocano in zona Est – Nord Est, rispetto
alla posizione geografica della discarica stessa.
“Durante i sopralluoghi
– continua il documento di Arpat - sono stati richiesti i dati meteo della
centralina presente all’interno del perimetro di discarica, riferiti al periodo
giugno – novembre 2011. Dall’elaborazione dei dati forniti, sono stati estratti
i riferimenti riguardanti la direzione dei venti di prevalenza oraria, nelle
date e negli orari delle segnalazioni ricevute, e nelle date dei nostri
sopralluoghi. Dall’analisi dei dati, si evidenzia che, nei giorni degli
esposti, vi è una netta preponderanza di vento proveniente da Ovest – Sud Ovest
con una velocità ridotta. Tali dati confermano che l’area dove abitano i cittadini che si sono lamentati è
compatibile con l’esposizione della maggior parte degli stessi ad eventuali
odori emessi dalla discarica, quando il regime di calma dei venti, non consente
una efficace dispersione degli odori”.
“Successivamente - si legge - a seguito del rapporto
di comunicazione instaurato con i cittadini anche attraverso un loro Comitato,
sono pervenute numerose altre segnalazioni che hanno sostanzialmente confermato
la maggiore rilevabilità delle maleodoranze in direzione Est - Nord Est
rispetto alla discarica. Poche sporadiche segnalazioni sono pervenute da aree e
direzioni diverse”.
“E’ quindi del tutto verosimile che l’odore percepito dalla
popolazione, sia riconducibile all’odore del biogas prodotto dalla discarica
e non catturato dal sistema di estrazione; inoltre vista anche la posizione
della piazzola di scarico dei rifiuti, e il sistema non omogeneo di copertura
giornaliera, è anche verosimile che parte delle maleodoranze rilevate, siano
imputabili ad alcune tipologie di rifiuti posti a dimora in discarica".
"Senza
azioni correttive - spiegano dall'Arpat - la situazione non potrà migliorare, visto anche che lo stesso
gestore prevede un trend di crescita sulla portata stimata di biogas prodotto
dall’impianto”.
Di qui la
decisione di interpellare direttamente la provincia di Pistoia perché disponga
ogni provvedimento e accorgimento intervenendo direttamente sul gestore.
” In particolare è stato richiesto uno
studio rispetto ad alcune sostanze
correlate ai processi di demolizione dei rifiuti con contenuto organico, quali
l’ acido solfidrico e i mercaptani,
che sono irritanti per gli occhi il naso e la gola ed hanno una soglia
olfattiva di percezione molto ridotta".
a.b.
1 commento:
Sarà vero che quelli del comitato cittadino non erano dei visionari allora???... guarda caso adesso viene fuori che avevano ragione.... strano... non erano le eco balle? non era manigrasso a inventarsi tutti perchè voleva fare il sindaco???
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