mercoledì 15 febbraio 2012

L'Arpat di Pistoia conferma le criticità dei cattivi odori della discarica del Cassero e indica alla Provincia almeno cinque azioni possibili per ridurre i problemi segnalati dai cittadini.


SERRAVALLE_ Con un documento reso pubblico oggi  l’ARPAT di Pistoia ha comunicato di “aver ritenuto di segnalare alla Provincia di Pistoia l’opportunità di disporre nei confronti del gestore della discarica del Cassero-  posta nel comune di Serravalle Pistoiese – “ogni provvedimento e/o accorgimento ritenuto utile per limitare alla cittadinanza residente nei pressi della discarica, i disagi provocati dalle emissioni odorigene prodotte dall’impianto”.

A seguito dell’attività di controllo effettuata in questi mesi dall’Arpat sono state ritenute quindi verosimili le lamentele sollevate dai comitati e dai cittadini in merito ai cattivi odori diffusi nell’impianto di Cantagrillo e per questo sono state indicate alla provincia di Pistoia l’attuazione di almeno cinque azioni possibili “per affrontare la criticità dei cattivi odori tra cui uno studio sulle attuali concentrazioni degli inquinanti emessi in atmosfera attraverso le emissioni diffuse prodotte dal corpo discarica; una valutazione sull’idoneità del materiale utilizzato per la copertura giornaliera dei rifiuti; una verifica di efficacia sulla rete di captazione del biogas; una valutazione sull’opportunità di inserire idonei sistemi di abbattimento degli odori per tutti i pozzi di estrazione attualmente non collegati, o che in futuro saranno previsti; una valutazione infine di un diverso sistema di confinamento del concentrato prodotto dall’impianto di trattamento che deve essere posto a dimora presso la discarica.

A partire dall’agosto 2011 la discarica del fosso del Cassero come noto, è stata oggetto di numerosi esposti da parte di cittadini residenti nella zona, per problemi legati ad emissioni odorigene segnalate principalmente nelle ore del primo mattino e/o in prima serata.

“Le segnalazioni- spiegano dall’Arpat -  concordano nel riferire la percezione odorigena di uova, marce, certe volte anche irritante soprattutto per le prime vie aeree”. “Per questo è stato condotto uno specifico sopralluogo esterno alla discarica per la georeferenziazione degli indirizzi degli esponenti che hanno lamentato il problema emissivo”.

Dalla collocazione spaziale dei punti (si veda per questo la cartina, ndr) si evidenzia che si collocano in zona Est – Nord Est, rispetto alla posizione geografica della discarica stessa.

“Durante i sopralluoghi – continua il documento di Arpat - sono stati richiesti i dati meteo della centralina presente all’interno del perimetro di discarica, riferiti al periodo giugno – novembre 2011. Dall’elaborazione dei dati forniti, sono stati estratti i riferimenti riguardanti la direzione dei venti di prevalenza oraria, nelle date e negli orari delle segnalazioni ricevute, e nelle date dei nostri sopralluoghi. Dall’analisi dei dati, si evidenzia che, nei giorni degli esposti, vi è una netta preponderanza di vento proveniente da Ovest – Sud Ovest con una velocità ridotta. Tali dati confermano che l’area dove abitano  i cittadini che si sono lamentati è compatibile con l’esposizione della maggior parte degli stessi ad eventuali odori emessi dalla discarica, quando il regime di calma dei venti, non consente una efficace dispersione degli odori”.

“Successivamente - si legge - a seguito del rapporto di comunicazione instaurato con i cittadini anche attraverso un loro Comitato, sono pervenute numerose altre segnalazioni che hanno sostanzialmente confermato la maggiore rilevabilità delle maleodoranze in direzione Est - Nord Est rispetto alla discarica. Poche sporadiche segnalazioni sono pervenute da aree e direzioni diverse”.

“E’ quindi del tutto verosimile che l’odore percepito dalla popolazione, sia riconducibile all’odore del biogas prodotto dalla discarica e non catturato dal sistema di estrazione; inoltre vista anche la posizione della piazzola di scarico dei rifiuti, e il sistema non omogeneo di copertura giornaliera, è anche verosimile che parte delle maleodoranze rilevate, siano imputabili ad alcune tipologie di rifiuti posti a dimora in discarica".

"Senza azioni correttive - spiegano dall'Arpat -  la situazione non potrà migliorare, visto anche che lo stesso gestore prevede un trend di crescita sulla portata stimata di biogas prodotto dall’impianto”.

Di qui la decisione di interpellare direttamente la provincia di Pistoia perché disponga ogni provvedimento e accorgimento intervenendo direttamente sul gestore.
In particolare è stato richiesto uno studio  rispetto ad alcune sostanze correlate ai processi di demolizione dei rifiuti con contenuto organico, quali l’ acido solfidrico e i mercaptani, che sono irritanti per gli occhi il naso e la gola ed hanno una soglia olfattiva di percezione molto ridotta".

a.b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarà vero che quelli del comitato cittadino non erano dei visionari allora???... guarda caso adesso viene fuori che avevano ragione.... strano... non erano le eco balle? non era manigrasso a inventarsi tutti perchè voleva fare il sindaco???