martedì 10 gennaio 2012

A Quarrata le "basi" di un fiorente giro di spaccio di droga. Arrestati sei marocchini. Sequestrati dalla Questura di Prato due chili di cocaina, 700 grammi di hashish e 30mila euro in contanti.



QUARRATA-PRATO_ Due abitazioni di Quarrata poste in via XXV Aprile e in via Mascagni erano le “basi” logistiche di un fiorente giro di spaccio di stupefacenti tra Prato e Pistoia, stroncato dalla squadra mobile della Questura di Prato che nei giorni scorsi ha arrestato nella “Città del Mobile” con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti un gruppo organizzato costituito da sei giovani marocchini di età compresa tra i 19 e i 34 anni, tutti con precedenti specifici.  
Inutili i tentativi di fuggire e di disfarsi della droga. Gli spacciatori sono  ora rinchiusi nel carcere di Santa Caterina in Brana a Pistoia.
A Quarrata i sei marocchini vivevano in via XXV Aprile dove sono stati trovati 30 mila euro in contanti, 15 telefoni cellulari e una ventina di schede telefoniche; l’appartamento di via Mascagni era invece utilizzato come deposito di droga: qui sono stati sequestrati quasi 2 chilogrammi di cocaina in due grossi panetti, 700 grammi di hashish, ma anche bilancine di precisione e sostanze da taglio per confezionare le dosi.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile della questura di Prato, diretta da Francesco Nannucci, sono partite dalle segnalazioni di residenti  che avevano notato lo smercio tra Maliseti, Iolo, Montemurlo e Agliana.
Il gruppo organizzato riusciva a rifornire con droga di buona qualità fino a 40 clienti al giorno intascando fino a 3mila euro.
L’appostamento degli agenti ha dato i suoi frutti lo scorso 3 gennaio, quando alle Caserane hanno notato un marocchino uscire da una Renault Clio e consegnare la droga a tre giovani italiani a bordo di una Mercedes.
Dall’intestatario della macchina, i poliziotti sono risaliti ad uno degli appartamenti di Quarrata. Successivi pedinamenti hanno confermato lo spaccio da parte dei sei marocchini, regolari, ma tutti “professionisti della droga”, tranne uno di loro, che lavorava anche in una pasticceria pratese, completamente estranea all’attività illecita.  
Uno degli spacciatori è stato arrestato al suo rientro a casa, dopo una serata di “lavoro”, che gli aveva fruttato tremila euro in contanti.

a.b.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fra qualche giorno saranno liberi e ricominceranno da capo. Trentamila euro al giorno sono una cifra per la quale vale la pena rischiare le miti condanne della giustizia italiana.

Fabio Pacini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Grazie Prato...a Quarrata nessuno si era accorto di niente, eh???
Daniela C. (da Facebook)