PISTOIA_ Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Mettere tutti i Sindaci nello stesso mazzo del disprezzo, a mio parere, è sempre un errore politico gravissimo, che (di fatto, in buona o mala fede) aiuta i peggiori e non contribuisce al cambiamento che è necessario.
Può essere utile a chi vuole strumentalizzare un problema importante per fare e farsi propaganda, ma non a costruire l'impegno dei Sindaci che (essendo i Comuni i proprietari degli acquedotti) è indispensabile per attuare l'esito referendario tramite un percorso che porti alla ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici.
Se tutti i Sindaci fossero contrari ad attuare l'esito referendario non esisterebbe nessuna possibilità di superare le notevoli difficoltà che ci sono per cacciare il capitale privato dalle attuali Spa e arrivare il prima possibile ad una gestione pubblica e democratica dei servizi idrici (cioè controllata dai Consigli Comunali e dai cittadini).
Invece la realtà è pluralistica e tra i Sindaci ci sono:
- quelli che in passato hanno voluto il sistema toscano delle Spa Publi/private (purtroppo, nei primi anni 2000, quasi tutti i Sindaci della Toscana e di mezza Italia);
- quelli che nei referendum del 2011 contribuirono alla vittoria del Sì (in sintonia con il 95% degli elettori);
- quelli che dichiararono pubblicamente che avrebbero votato No all'abolizione del 7% di profitto garantito sui capitali destinati agli investimenti nei servizi idrici;
- quelli che, dopo il referendum, si sono impegnati coerentemente per contribuire al difficilissimo percorso verso la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici (come ha fatto Samuele Bertinelli nuovo Sindaco di Pistoia, mentre il Sindaco di Firenze continua a difendere il sistema delle Spa Publi/private nella gestione dei servizi idrici).
Quale contributo critico/costruttivo può dare al cambiamento che è necessario, chi mette tutti i Sindaci nello stesso mazzo, non riuscendo a distinguere tra quelli che sono per le Spa Publi/Private e quelli che sono per una gestione pubblica e controllata democraticamente dei servizi idrici?
Giuliano Ciampolini, iscritto a Sinistra Ecologia Libertà
- quelli che nei referendum del 2011 contribuirono alla vittoria del Sì (in sintonia con il 95% degli elettori);
- quelli che dichiararono pubblicamente che avrebbero votato No all'abolizione del 7% di profitto garantito sui capitali destinati agli investimenti nei servizi idrici;
- quelli che, dopo il referendum, si sono impegnati coerentemente per contribuire al difficilissimo percorso verso la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici (come ha fatto Samuele Bertinelli nuovo Sindaco di Pistoia, mentre il Sindaco di Firenze continua a difendere il sistema delle Spa Publi/private nella gestione dei servizi idrici).
Quale contributo critico/costruttivo può dare al cambiamento che è necessario, chi mette tutti i Sindaci nello stesso mazzo, non riuscendo a distinguere tra quelli che sono per le Spa Publi/Private e quelli che sono per una gestione pubblica e controllata democraticamente dei servizi idrici?
Giuliano Ciampolini, iscritto a Sinistra Ecologia Libertà
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