QUARRATA-PISTOIA_ L'aumento di insetti non autoctoni che provocano sempre più patologie alle piante (un cinipide cinese ha reso improduttivi oltre la metà dei castagneti italiani) e l'inefficacia dei controlli, potrebbe essere letale per l'economia vivaistica toscana. Solo un monitoraggio efficace, fatto da tecnici competenti ed aggiornati e non da burocrati che applicano leggi che generano carta inutile, può garantire lo sviluppo di una delle perle dell'economia toscana e pistoiese in particolare.
È il succo della tavola rotonda La sburocratizzazione come leva per un monitoraggio più efficace, organizzata da Coldiretti Pistoia, tenutasi venerdì pomeriggio a Quarrata. L'importanza del tema ha fatto affluire molti operatori all'incontro: la Sala della Limonaia di Ponente di Villa La Magia era piena.
“Un incontro utile, pieno di contenuti, ma ciò che maggiormente mi ha colpito -ha dichiarato Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia- è stata la presenza massiccia di giovani vivaisti, che mi fa ben sperare per lo sviluppo ulteriore del settore, nonostante le tante difficoltà, come quelle evidenziate durante l'incontro. Visto l'apprezzamento della platea, tra un anno organizzeremo un nuovo incontro sul servizio fitosanitario, sperando di poter parlare degli strumenti messi in campo per migliorare la situazione”.
Il quadro generale della situazione è stato tracciato da Lorenzo Bazzana, responsabile florovivaismo di Coldiretti nazionale. “Tutelare la salute delle piante conviene, perché anche una singola partita di merce potenzialmente infettata da insetti nocivi, fa scattare il blocco delle esportazioni in diversi paesi, che a volte effettuano blocchi strumentalmente, anche quando non c'è un reale pericolo. Con danni per tutti gli operatori”.
In Italia i controlli all'ingresso non sono efficaci, “perché il sistema fitosanitario italiano è più orientato alla carta, che non al reale controllo della pericolosità o meno delle piante in ingresso e alla reattività di fronte alle emergenze”.
Così si paga un doppio pegno. Da una parte si subiscono blocchi all'esportazione, dall'altro corriamo continui rischi di importare insetti nocivi, perché abbiamo un sistema di monitoraggio con molte lacune, appesantito da una serie di adempimenti burocratici eccessivi”
Riccardo Russu, responsabile del servizio fitosanitario della regione Toscana, ha illustrato le tante novità normative dell'ultimo anno, durante il quale il numero dei tecnici addetti al monitoraggio è passato da 10 a 40.
“Concordo con la necessità di sburocratizzazione -ha detto Russu- ma se c'è una legge, non si può non applicarla”. Il lavoro è immane, perché con l'aumento della circolazione mondiale delle merci, il numero degli insetti non autoctoni che arrivano sono aumentati “io dichiarerei il 2011 anno per la prolificazione di insetti stranieri nocivi”.
Per questo occorre la collaborazione degli operatori, perché un monitoraggio a tappeto è impossibile da fare: “se tutti gli imprenditori rispettano le prescrizioni fitosanitarie, gli eventuali contagi si circoscrivono con più facilità, limitando i danni”.
Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana e coordinatore del tavolo florovivaismo nazionale, ha evidenziato che se una legge è sbagliata, si può cambiare. “Le regole e la burocrazia buona servono, ma le aziende non potranno reggere ancora per molto l'iper-burocrazia. I costi connessi alle attività amministrative ridondanti in molti casi fanno la differenza tra la sopravvivenza o la scomparsa di un vivaio”.All'incontro hanno partecipato anche la presidente della provincia di Pistoia, Federica Fratoni, che ha assicurato l'impegno dell'ente nella semplificazione per le imprese, e Giovanni Dalì, assessore alle attività produttive del comune di Quarrata, il quale,oltre a ricordare la collaborazione in essere con Coldiretti (menù a Km zero nelle mense scolastiche e Mercato di Campagna Amica), da attento conoscitore del settore (egli stesso è un vivaista), ha auspicato l'ulteriore applicazione del principio di sussidiarietà tra amministrazioni pubbliche e i Centri di assistenza agricola (Caa).
Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti Pistoia
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