PISTOIA - Il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, sarà in Senegal subito dopo l’Epifania e visiterà le famiglie delle vittime colpite dalla strage provocata dal pistoiese Gian Luca Casseri.
Il viaggio in Senegal era già previsto da tempo, ma quanto accaduto martedì scorso lo condiziona sotto una luce diversa. Mons. Bianchi guiderà una delegazione di “Una scuola, un pozzo in Africa”, onlus pistoiese che dal 2005 è attiva proprio nella cooperazione con il Senegal e con altre realtà africane.
Tutti gli anni, dopo Natale, la onlus pistoiese – fondata da Vinicio Nesti – organizza un viaggio nel continente africano dove sono state realizzate varie iniziative di solidarietà (due reparti di maternità, una scuola e due pozzi per l’acqua) e altre sono in progetto.
Presieduta da don Piergiorgio Baronti, parroco del Bottegone (frazione nella immediata periferia di Pistoia), l’associazione può contare anche sullo specifico contributo del vice-parroco, don Isak Sagna, sacerdote di origine senegalese (nato nel 1975 e ordinato sacerdote nel 2002). “Alle famiglie delle vittime – conferma mons. Bianchi – porteremo tutta la solidarietà dei pistoiesi: Diop Mor e Samb Modou erano venuti fra noi per trovare spiragli di vita ma hanno finito per trovare morte; questo non può che confermarci nella necessità di intensificare le ragioni dell’accoglienza”.
Da notare che il vicario-parrocchiale di Cireglio – frazione di Pistoia dove risiedeva l’autore della strage - è, da poco più di tre mesi, un sacerdote di colore: il congolese don Mapendano Juvenal, nato nel 1972 e ordinato a Pistoia quattro anni fa.
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