martedì 13 dicembre 2011

Quarratino 33enne indagato con il padre per associazione camorristica. Indagine della Dda di Firenze sui D'Innocenzo.


QUARRATA-PRATO_ Un’intera famiglia originaria del Casertano ma residente tra la Toscana, Campania e il Molise- padre, figlio e nuora- sono stati raggiunti da una indagine della Dda di Firenze nell’ambito di una inchiesta avviata su una probabile frode fiscale e finita (sulla base di alcune intercettazioni) in associazione camorristica.
Tra le persone arrestate accusate di Associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni aggravate dall’articolo 7 ai danni di imprenditori di Prato e di Firenze, riciclaggio, evasione fiscale e milioni di euro trasferiti nelle banche di Montecarlo vi sono Diocrate D’Innocenzo, 33 anni, nativo di Caserta ma residente a Quarrata con la fidanzata nativa di Capua), suo padre Benedetto, 57 anni, residente tra Calvi Risorta, Isernia e Gambassi Terme e con attività imprenditoriale in provincia di Prato, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Ligato di Pignataro Maggiore e alla famiglia Russo di Casal di Principe, e nel lontano passato ad Antonio Bardellino.
Agli arresti sono finiti altri due cittadini residenti nella provincia di Caserta.
Nell’inchiesta, a vario titolo, sono indagate altre persone residenti tra la provincia di Pistoia; Formia Certaldo, Firenze; Montemurlo, Pistoia, Terni, Roma  e Calvi Risorta.
Nell’operazione sono stati sequestrati 300 mila euro a quattro indagati, somma che sarebbe stata impiegata, secondo l’accusa, per un’operazione finanziaria da 300 mila dollari di Bendetto D’Innocenzo il 30 settembre scorso.
L’operazione è stata eseguita dal Gico della Guardia di Finanza mentre gli interrogatori si terranno nei prossimi giorni tra Sollicciano e Isernia.
Tra i difensori, i penalisti Pierfrancesco Lugnano e Pasquale Errico del foro di Santa Maria Capua Vetere.  
Benedetto D’Innocenzo è ritenuto il capo di questa organizzazione malavitosa dedita alle estorsioni per acquisire società, aziende, altri beni immobili e denaro e a riciclare denaro sporco anche all’estero.


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