di Gabriele Pratesi *
QUARRATA_ Anche quest’anno si è tenuta, (siamo alla nona edizione), la
mostra-convegno di TerraFutura alla Fortezza da Basso a Firenze.
Ci sono stato domenica 27 maggio, e con molto piacere.
E’ stata una TerraFutura un po’ diversa rispetto alle altre edizioni, si avvertiva meno spensieratezza. Una TerraFutura nei suoi partecipanti tra stand, eventi culturali e visitatori piu’ riflessiva direi.
O forse ero io che vedevo con occhi diversi. Ma l’impressione che mi è rimasta è quella di trovare persone sempre molto convinte delle loro idee ma con un senso di realismo maggiore.
Con grande attenzione all’economia.
Il padiglione Cavaniglia era pieno di stand connessi al mondo del lavoro. Aziende che cercavano di dimostrare che è possibile anche fare mercato, economia in modo differente dal semplice (e sconfitto?) modello capitalista consumo-guadagno-consumo o guadagno-consumo-guadagno, fate voi.
Tra mille difficoltà, espresse anche personalmente al sottoscritto, le persone cercavano di dimostrare che è possibile anche un economia di mercato fondata su basi diverse, ripensando un modello di società e sviluppo.
Ci sono stato domenica 27 maggio, e con molto piacere.
E’ stata una TerraFutura un po’ diversa rispetto alle altre edizioni, si avvertiva meno spensieratezza. Una TerraFutura nei suoi partecipanti tra stand, eventi culturali e visitatori piu’ riflessiva direi.
O forse ero io che vedevo con occhi diversi. Ma l’impressione che mi è rimasta è quella di trovare persone sempre molto convinte delle loro idee ma con un senso di realismo maggiore.
Con grande attenzione all’economia.
Il padiglione Cavaniglia era pieno di stand connessi al mondo del lavoro. Aziende che cercavano di dimostrare che è possibile anche fare mercato, economia in modo differente dal semplice (e sconfitto?) modello capitalista consumo-guadagno-consumo o guadagno-consumo-guadagno, fate voi.
Tra mille difficoltà, espresse anche personalmente al sottoscritto, le persone cercavano di dimostrare che è possibile anche un economia di mercato fondata su basi diverse, ripensando un modello di società e sviluppo.
Gabriele Pratesi |
Qualche anno fa
questo era molto velleitario, l’economia “standard” funzionava e l’economia
sostenibile era cosa per pochi idealisti.
Ora che l’economia “standard” non funziona piu’, almeno nel nostro paese e in maggior parte dell’Europa, quei pochi, (ora sono molti di piu’) trovano maggior attenzione da parte di tutti.
Chiaramente non tutte erano buone idee, (anche se la maggior parte sì), ma sicuramente era comune la voglia di dimostrare che è possibile, (io direi necessario per la nostra società), fare economia in modo diverso.
Uno degli stand che mi è piaciuto di piu’ è stato quello di Banca Etica, che a quanto mi diceva il suo presidente Ugo Biggeri (che è stato anche qui a Quarrata a parlare ad alcune assemblee), ha incrementato l’erogazione di crediti del 25 % rispetto al 2010 (540 milioni di euro di crediti erogati nel 2011 ho letto poi sul sito di Banca Etica).
Quale altra banca (con la b minuscola non a caso) ha fatto ciò ? Le aziende locali (e non) si lamentano perché le banche tradizionali chiudono le linee di credito, e se uno è in difficoltà economica le cose peggiorano.
Appunto modello guadagno-guadagno-guadagno e ricchi sempre piu’ ricchi e poveri sempre piu’ poveri, contro modello di economia sociale e solidale.
Il modello economico attuale ha già mostrato i suoi limiti, e purtroppo ancora non tutti.
Ora che l’economia “standard” non funziona piu’, almeno nel nostro paese e in maggior parte dell’Europa, quei pochi, (ora sono molti di piu’) trovano maggior attenzione da parte di tutti.
Chiaramente non tutte erano buone idee, (anche se la maggior parte sì), ma sicuramente era comune la voglia di dimostrare che è possibile, (io direi necessario per la nostra società), fare economia in modo diverso.
Uno degli stand che mi è piaciuto di piu’ è stato quello di Banca Etica, che a quanto mi diceva il suo presidente Ugo Biggeri (che è stato anche qui a Quarrata a parlare ad alcune assemblee), ha incrementato l’erogazione di crediti del 25 % rispetto al 2010 (540 milioni di euro di crediti erogati nel 2011 ho letto poi sul sito di Banca Etica).
Quale altra banca (con la b minuscola non a caso) ha fatto ciò ? Le aziende locali (e non) si lamentano perché le banche tradizionali chiudono le linee di credito, e se uno è in difficoltà economica le cose peggiorano.
Appunto modello guadagno-guadagno-guadagno e ricchi sempre piu’ ricchi e poveri sempre piu’ poveri, contro modello di economia sociale e solidale.
Il modello economico attuale ha già mostrato i suoi limiti, e purtroppo ancora non tutti.
La strada da prendere è, deve e sarà comunque diversa.
Ma è una strada obbligata. Potrà essere impervia ma percorribile con fatica se si ripensano da subito le scelte economico-sociali, altrimenti saremo costretti a percorrerla nel momento di collasso del modello attuale, ma in questo secondo caso con maggiori ricadute sulle persone e la società.
Non so se qualcuno dei nuovi amministratori del nostro Comune ha partecipato o visitato questa edizione di TerraFutura.
Ma è una strada obbligata. Potrà essere impervia ma percorribile con fatica se si ripensano da subito le scelte economico-sociali, altrimenti saremo costretti a percorrerla nel momento di collasso del modello attuale, ma in questo secondo caso con maggiori ricadute sulle persone e la società.
Non so se qualcuno dei nuovi amministratori del nostro Comune ha partecipato o visitato questa edizione di TerraFutura.
Spero di sì. Perché le scelte che
prenderanno, anche le piu’ semplici, dovranno essere scelte non soltanto per
l’immediato, ma soprattutto per il futuro. E per il luogo dove viviamo e
vivranno i nostri figli.
Lo ammetto, mi piacciono le due parole della mostra-convegno.
Terra. Futura.
Lo ammetto, mi piacciono le due parole della mostra-convegno.
Terra. Futura.
* Ex capogruppo consiliare della lista civica "CittàPerTe" ed ex candidato sindaco alle primarie della coalizione "Insieme per Quarrata"
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