QUARRATA_ Giovanni Dalì, ex assessore alle attività
produttive, è il nuovo presidente del consiglio comunale di Quarrata.
Indicato dal neo capogruppo del Pd Gabriele
Giacomelli come “persona la cui esperienza maturata in questi anni dà tutte le
garanzie” Dalì, che come si ricorderà era il candidato sindaco alle Primarie
del Pd, sponsorizzato da Sabrina Sergio Gori e risultato sconfitto dall’attuale
sindaco Marco Mazzanti dopo una estenuante e costosa campagna elettorale è
passato al secondo scrutinio grazie agli undici voti ottenuti dai gruppi
consiliari del Pd, Per Quarrata e SeL/Idv.
Le opposizioni (Udc e Pdl) hanno votato invece per Alessandro Cialdi che
nell’annunciare la propria candidatura aveva dichiarato “di rinunciare, ora e
per tutto il mandato, a ogni indennità derivante dalla carica di Presidente del
Consiglio” che nel caso fosse risultato eletto avrebbe destinato al fondo di
solidarietà delle persone in difficoltà.
Giovanni Dalì è andato a ricoprire il
posto occupato in passato dal suo “maestro di vita” , il compianto Piergiorgio
Giacomelli, da Mauro Vignolini, Stefano Marini e Massimo Sauleo.
Nel dibattito
sono intervenuti i due capigruppo di opposizione Alessandro Cialdi e Ennio
Canigiani.
Da entrambi sono state poste osservazioni di metodo e di merito. “Il Presidente del Consiglio comunale
– ha dichiarato Alessandro Cialdi (Udc) - deve essere persona oggettivamente capace,
ma capace soprattutto di capire le ragioni degli altri, deve riuscire a mediare
sulle ragioni dei gruppi politici diversi con interessi politici diversi, con
convenienze che a volte sono molto diverse”.
Per quanto riguarda l’osservazione
di “metodo” l’esponente dell’Udc ha criticato la nuova maggioranza riguardo
alla scelta poco partecipata .
“Vi
voglio rammentare a questo proposito – ha aggiunto - che il precedente Sindaco,
considerato da tanti poco partecipativo, diciamo così, all’inizio dello
scorso mandato offrì, per così dire, alla determinazione delle opposizioni, due
presidente di commissione e il ruolo di vicepresidente del Consiglio. Lo fece
Lei, considerata piuttosto autoritaria, non lo fate voi, che vi proclamate
paladini della “partecipazione” e del “Comune più aperto”.
Alessandro Cialdi ha
quindi posto l’attenzione sulla osservazione-obiezione di merito:
“Dicevo
prima che un Presidente del Consiglio Comunale deve essere persona capace e in
grado di mediare i rispettivi interessi, e non ho il minimo dubbio che queste
capacità umane di intelligenza, di lavoro e di mediazione, Giovanni Dalì le
abbia, ma qui la questione però è un’altra; con questo sistema elettorale, che
ha aumentato a dismisura i poteri della Giunta, organo rappresentante il
governo della città, e di conseguenza sminuito enormemente le prerogative del
Consiglio Comunale, rappresentativo invece di tutti i cittadini, la figura del
Presidente del Consiglio non credo possa essere sufficientemente garantista
quando viene svolta da membri della maggioranza. Quello che voglio chiedervi, colleghi consiglieri,
è che se ritenete che tutto il Consiglio sia sufficientemente garantito essendo
rappresentato nelle cariche dalla sola maggioranza”.
“ Esempio
lampante che mi viene in mente – ha aggiunto - è quello di un signor Presidente
del Consiglio, il compianto Piergiorgio Giacomelli, che non svolse il suo ruolo
di Presidente del Consiglio partendo dai banchi della maggioranza, ma lo fece,
egregiamente, partendo dai banchi dell’opposizione. Mi pare di ricordare che allora il ruolo di
Presidente del Consiglio non fosse retribuito. Non vorrei pensare, ma mi tocca
farlo, che anche questi ruoli non siano assegnati ai più, come dire,
meritevoli, bensì diventino anch’essi merce di scambio; quindi al tavolo delle
trattative dei partiti, non si assegnano solo i posti da Assessore ma nel mazzo
ci si mette anche quello di Presidente del Consiglio, perché ha un valore, ha
un peso, ha un’indennità di carica”.
“Anche
la posizione del Pdl – ha dichiarato Ennio Canigiani – è critica. Ci
rammarichiamo che c’è una parte che governa e un’altra che rappresenta il 40
per cento che avrebbe il diritto di avere rappresentatività in ruoli di
garanzia. E’ vero che vincere consente di governare ma da qui a fare tutto suo
Quarrata credo che non lo capirebbe. Legalità per me significa anche avere
rispetto delle istituzioni. Non si può negare all’opposizione ruoli di garanzia”.
“Voglio assumere il ruolo di un direttore
di orchestra che suona la musica all’unisono” ha esordito il neo presidente del
consiglio comunale di Quarrata Giovanni Dalì.
“In questo periodo- ha dichiarato – non ho mai
rilasciato dichiarazioni e quindi vi ringrazio per la fiducia. Mi dovrò inventare
questo ruolo ed avrò come punto di riferimento Piergiorgio Giacomelli con cui
ho avuto la fortuna di condividere in questa sala molti momenti della mia
attività politica sin dal 1995. Il mio ruolo sarà super partes e quindi spero
di saper e capire le esigenze di tutti i consiglieri, in primis di quelli dell’opposizione
che hanno il compito di vigilare sul lavoro della maggioranza”.
“L’augurio più
grande - ha concluso il presidente del consiglio comunale neoeletto - va a Marco Mazzanti insieme al quale abbiamo fatto una battaglia
politica, il quale vincendo la competizione prima delle Primarie e poi le elezioni
ha aperto una nuova stagione politica a Quarrata. A tutti voglio ricordare
infine che in questa sala si discuteranno nei prossimi anni tutte le questioni
più importanti della città. Per quanto poi riguarda i meriti questi si
guadagnano sul campo..”.
Andrea Balli
Le foto sono state gentilmente fornite da Luca Castellani che ringraziamo.
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