venerdì 25 maggio 2012

Giovanni Dalì è il nuovo Presidente del Consiglio Comunale di Quarrata. Le posizioni di Udc e Pdl. Dalì: "Voglio assumere il ruolo di un direttore d'orchestra che suona la musica all'unisono"


QUARRATA_ Giovanni Dalì, ex assessore alle attività produttive, è il nuovo presidente del consiglio comunale di Quarrata. 
Indicato dal neo capogruppo del Pd Gabriele Giacomelli come “persona la cui esperienza maturata in questi anni dà tutte le garanzieDalì, che come si ricorderà era il candidato sindaco alle Primarie del Pd, sponsorizzato da Sabrina Sergio Gori e risultato sconfitto dall’attuale sindaco Marco Mazzanti dopo una estenuante e costosa campagna elettorale è passato al secondo scrutinio grazie agli undici voti ottenuti dai gruppi consiliari del Pd, Per Quarrata e SeL/Idv.
Le opposizioni (Udc e Pdl)  hanno votato invece per Alessandro Cialdi che nell’annunciare la propria candidatura aveva dichiarato “di rinunciare, ora e per tutto il mandato, a ogni indennità derivante dalla carica di Presidente del Consiglio” che nel caso fosse risultato eletto avrebbe destinato al fondo di solidarietà delle persone in difficoltà.
Giovanni Dalì è andato a ricoprire il posto occupato in passato dal suo “maestro di vita” , il compianto Piergiorgio Giacomelli, da Mauro Vignolini, Stefano Marini e Massimo Sauleo.
Nel dibattito sono intervenuti i due capigruppo di opposizione Alessandro Cialdi e Ennio Canigiani.
Da entrambi sono state poste osservazioni di metodo e di merito.  Il Presidente del Consiglio comunale – ha dichiarato Alessandro Cialdi (Udc) - deve essere persona oggettivamente capace, ma capace soprattutto di capire le ragioni degli altri, deve riuscire a mediare sulle ragioni dei gruppi politici diversi con interessi politici diversi, con convenienze che a volte sono molto diverse”.
Per quanto riguarda l’osservazione di “metodo” l’esponente dell’Udc ha criticato la nuova maggioranza riguardo alla scelta poco partecipata .
“Vi voglio rammentare a questo proposito – ha aggiunto - che il precedente Sindaco, considerato da tanti poco partecipativo, diciamo così, all’inizio dello scorso mandato offrì, per così dire, alla determinazione delle opposizioni, due presidente di commissione e il ruolo di vicepresidente del Consiglio. Lo fece Lei, considerata piuttosto autoritaria, non lo fate voi, che vi proclamate paladini della “partecipazione” e del “Comune più aperto”.

Alessandro Cialdi ha quindi posto l’attenzione sulla osservazione-obiezione di merito:
“Dicevo prima che un Presidente del Consiglio Comunale deve essere persona capace e in grado di mediare i rispettivi interessi, e non ho il minimo dubbio che queste capacità umane di intelligenza, di lavoro e di mediazione, Giovanni Dalì le abbia, ma qui la questione però è un’altra; con questo sistema elettorale, che ha aumentato a dismisura i poteri della Giunta, organo rappresentante il governo della città, e di conseguenza sminuito enormemente le prerogative del Consiglio Comunale, rappresentativo invece di tutti i cittadini, la figura del Presidente del Consiglio non credo possa essere sufficientemente garantista quando viene svolta da membri della maggioranza.  Quello che voglio chiedervi, colleghi consiglieri, è che se ritenete che tutto il Consiglio sia sufficientemente garantito essendo rappresentato nelle cariche dalla sola maggioranza”.
“ Esempio lampante che mi viene in mente – ha aggiunto - è quello di un signor Presidente del Consiglio, il compianto Piergiorgio Giacomelli, che non svolse il suo ruolo di Presidente del Consiglio partendo dai banchi della maggioranza, ma lo fece, egregiamente, partendo dai banchi dell’opposizione.  Mi pare di ricordare che allora il ruolo di Presidente del Consiglio non fosse retribuito. Non vorrei pensare, ma mi tocca farlo, che anche questi ruoli non siano assegnati ai più, come dire, meritevoli, bensì diventino anch’essi merce di scambio; quindi al tavolo delle trattative dei partiti, non si assegnano solo i posti da Assessore ma nel mazzo ci si mette anche quello di Presidente del Consiglio, perché ha un valore, ha un peso, ha un’indennità di carica”.
“Anche la posizione del Pdl – ha dichiarato Ennio Canigiani – è critica. Ci rammarichiamo che c’è una parte che governa e un’altra che rappresenta il 40 per cento che avrebbe il diritto di avere rappresentatività in ruoli di garanzia. E’ vero che vincere consente di governare ma da qui a fare tutto suo Quarrata credo che non lo capirebbe. Legalità per me significa anche avere rispetto delle istituzioni. Non si può negare all’opposizione ruoli di garanzia”.  
“Voglio assumere il ruolo di un direttore di orchestra che suona la musica all’unisono” ha esordito il neo presidente del consiglio comunale di Quarrata Giovanni Dalì.
“In  questo periodo- ha dichiarato – non ho mai rilasciato dichiarazioni e quindi vi ringrazio per la fiducia. Mi dovrò inventare questo ruolo ed avrò come punto di riferimento Piergiorgio Giacomelli con cui ho avuto la fortuna di condividere in questa sala molti momenti della mia attività politica sin dal 1995. Il mio ruolo sarà super partes e quindi spero di saper e capire le esigenze di tutti i consiglieri, in primis di quelli dell’opposizione che hanno il compito di vigilare sul lavoro della maggioranza”.
“L’augurio più grande - ha concluso il presidente del consiglio comunale neoeletto - va a Marco Mazzanti insieme al quale abbiamo fatto una battaglia politica, il quale vincendo la competizione prima delle Primarie e poi le elezioni ha aperto una nuova stagione politica a Quarrata. A tutti voglio ricordare infine che in questa sala si discuteranno nei prossimi anni tutte le questioni più importanti della città. Per quanto poi riguarda i meriti questi si guadagnano sul campo..”.
Andrea Balli

Le foto sono state gentilmente fornite da Luca Castellani che ringraziamo.

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