martedì 8 maggio 2012

"Non mi sta bene e sto a casa". Il non voto alle Amministrative 2012 di Quarrata. Una riflessione di Renata Fabbri (Agorà-Circolo di Cultura Politica)



QUARRATA_ Dall'associazione Agorà-Circolo di Cultura Politica di Quarrata riceviamo a proposito del risultato elettorale a Quarrata e volentieri pubblichiamo:



Dando uno sguardo al risultato elettorale, ciò che colpisce è il dato della disaffezione al voto, retta da una astensione salita del 10% rispetto alle amministrative di cinque anni fa, e dalle schede bianche - 1,60% e nulle - 4,19%.

A Quarrata vuol dire che il 37,61% non si è mosso da casa per andare a votare mentre il 5,79% è andato e non ha votato per nessuno dei candidati.
In totale il 43,4% degli aventi diritto al voto ha rinunciato a dire la sua. E’ una grossa fetta di cittadini quella che ha voltato le spalle ad una opportunità di scelta, democratica, che di volta in volta, sembra perdere smalto, interesse e attrattiva.

Periodo difficoltoso e difficile per la città, attanagliata da disagi e presagi di difficoltà incombenti e che ha visto scivolare via una campagna elettorale moscia, chiusa dentro le stanze, scarsa di possibilità di approfondimento, confronto e di dibattito talvolta rifuggito; come di partecipazione agli incontri organizzati dai candidati.

E, infine, come se l’evento elettorale non fosse di interesse ai più, ma neppure da sottoporre all’attenzione dei lettori, una sordina continua sulla stampa e le televisioni locali, quasi un “meno se ne parla meglio è”.

I candidati non sono mancati: 5 per la carica di sindaco e ben nove liste collegate con 110 aspiranti alla carica di consigliere comunale.
Un candidato ogni 178 aventi diritto al voto. Uno ogni 111 fra chi che ha votato. Mica male in termini di disponibilità personale a mettersi in gioco e a servizio della città!

Tante facce nuove, tanti giovani motivati alla prima esperienza, come sempre poche le donne; tanti per la prima volta alle prese con la politica attiva.

La campagna elettorale è ricerca di consenso anche, legittimamente, personale e i dati delle preferenze raccontano l'impegno sostenuto da tanti.

E dinanzi a tanta offerta, quale sentimento è prevalso fra chi non è andato: disinteresse, disaffezione, indifferenza, rabbia, oppure scoramento?

Perché si resta inermi dinanzi ad un sistema immobile, poco virtuoso e poco o per niente incline al cambiamento nell’alternanza degli schieramenti? Alternanza che poi sarebbe davvero il sale della democrazia...

E' crisi di fiducia nei partiti e nei loro programmi spesso molto simili, elenchi di cose da fare e senza anima, oppure carenza di credito nei candidati che si presentano o declino delle istituzioni, in questo caso il Comune, non più“necessario” ai cittadini?

Sembra, da una parte, che si sia insinuato un tarlo che induce a pensare che “non vi sia salvezza”al di fuori degli schemi di potere costituiti, finendo per non accreditare altre proposte alternative; e dall'altra l'indifferenza come se gli uni valessero gli altri.

Indubbiamente c'è anche mancanza di sintonia con l’elettorato al quale non si è riusciti a toccare il cuore e così, fra difficoltà a trovare sintesi politiche, labile aspettativa che qualcosa possa cambiare, elenchi di proposte di cose da fare e impegni da assicurare, senza blocchi ideologici da fronteggiare, si lascia che la conservazione o la “discontinuità nella continuità” possano fare il loro corso rendendo inutile il non voto di protesta.

Ma soprattutto dinanzi ad una proposta“forte” non si riesce a costruire nel corso del tempo una proposta e una presenza altrettanto forte e accreditabile che scaldi l'anima e che conquisti l'apprezzamento e la credibilità necessaria.

Renata Fabbri
Presidente Ass. Agorà - circolo di cultura politica

2 commenti:

Tommaso Pieragnoli ha detto...

No non ci sto! Sto leggendo vari commenti dei miei concittadini di Quarrata e purtroppo sono tutti rassegnati e delusi dall'esito del voto. No, non si può essere così rassegnati. Bisogna innanzitutto dare merito a chi è stato eletto a governare la città. Hanno interpretato bene il pensiero delle persone, hanno capito quello che voleva la maggiornanza di chi è andato a votare punto. Sono in totale disaccordo con chi dice, a quelli che non sono andati a votare, affari vostri. No, non si fa così la politica, no. E guardate io sono stato penalizzato molto dalla mancata affluenza. Dobbiamo costruire insieme ai cittadini un percorso, dobbiamo impegnarci ancora di più perchè si possa riallacciare quel rapporto che con i cittadini non c'è, dobbiamo stare di più con le persone! Non possiamo pensare che basta presentarsi sei mesi prima delle elezioni per farci votare... Pensateci un attimo. Per questo non ci sto a questo "arrendevolismo" patetico. Parafrasando Bersani non è che i cittadini non hanno capito, ma siamo noi che non ci siamo fatti capire! Abbiamo davanti cinque anni: chi vuole veramente e da subito iniziare un nuovo modo di fare politica??
Tommaso Pieragnoli

Anonimo ha detto...

Purtroppo lo scoramento o la sfiducia nella politica non è alla base di questo risultato elettorale: magari lo fosse!!!
Avrei, a questo punto , una considerazione più alta della coscienza politica dei miei concittadini e del resto degli italiani se l’astensionismo o il voto di protesta fosse stato determinante, ma non lo è stato. Eppure mai prima di adesso il comportamento degli amministratori a Quarrata ha avuto una valutazione così bassa; si sentiva dire “… il peggior sindaco mai avuto…” ecc. con la conseguenza, di contralto, di un risultato tra i più alti a favore dell’ uscente amministrazione. Come lo si spiega?
Personalmente mi sono fatto un piccolo sondaggio personale e tra le persone che ho trovato favorevoli, mi hanno motivato il consenso con il fatto che “quando gli ho chiesto un piacere ( un lampione in più, dei lavori alla scuola, tappato una buca, spostato un cassonetto ecc… ) me lo ha fatto! “, tutte cose semmai dovute ma senza nessuna valutazione su quelle che poi potrebbero essere i programmi, i lavori non fatti, la decadenza su cui volge la città. Questo secondo il mio modesto parere non è altro che la versione legale del voto di scambio, e in questo il Mazzanti è maestro, fare cioè dei “favori” coi soldi della comunità in cambio di un voto alle elezioni. Sia chiaro: tutto legale! Ma così si evidenzia che l’italiano medio, e in questo caso il quarratino medio, è e sarà sempre incline a quella sorta di malcostume tutto italiano del favoritismo senza meritocrazia. Per quanto riguarda invece lo scoramento politico… lasciamolo ai puristi della scienza di governo, non è roba da cittadino medio, altrimenti non si spiegherebbero tutti i governi che si sono succeduti da cinquant’anni a questa parte. Abbiamo la classe politica che ci meritiamo!
Con ciò voglio fare i complimenti al nuovo Sindaco per aver saputo interpretare al meglio questa tendenza popolare, augurando un buon lavoro tale da evidenziare tutte le proprie capacità governative e smentire chi non lo ha apprezzato politicamente.
Lorenzo b.