PISTOIA. Giovedì
12 gennaio (ore 21) nell'aula magna del Seminario di Pistoia, in via Puccini,
si svolge il primo incontro pubblico sul progetto Policoro, l'iniziativa
di educazione al lavoro giovanile cui la diocesi di Pistoia – unica per il
momento in Toscana - ha aderito e che sta concretamente muovendo i primi passi.
All'incontro sono invitati esponenti sia
ecclesiali che istituzionali, sia professionali che sindacali interessati a
dare un contributo per la concreta operatività del progetto.
"Policoro" parte a Pistoia su
specifica iniziativa di tre uffici pastorali della diocesi (Caritas, Giovani,
Sociale e Lavoro) ma coinvolge l'intero tessuto ecclesiale.
Il primo passo è
stata la nomina dell'animatore (nella persona di un venticinquenne: Alessio
Genito) scelto dalla diocesi attraverso una procedura a visibilità
pubblica, dopo un bando di concorso.
Referente diocesano del progetto è Edoardo Baroncelli mentre la sede è quella dell’ufficio pastorale sociale e del
lavoro della diocesi di Pistoia in via Puccini, 36.
Info: 0573-976133 oppure diocesi.pistoia@progettopolicoro.it
Ecco di seguito la scheda del progetto (a cura dell'equipe diocesana):
Cos’è quindi il Progetto Policoro?
Alla base tre idee: giovani, Vangelo, lavoro.
Si tratta di un progetto
della Chiesa italiana che tenta di dare una risposta concreta al problema della
disoccupazione in Italia, resa ancora più seria dall’attuale profonda crisi
economica.
Policoro, città in provincia di Matera, è il
luogo dove si svolse il primo incontro il 14 dicembre del 1995, subito dopo il
terzo convegno ecclesiale nazionale tenuto a Palermo.
Il progetto procede su
tre direttrici: evangelizzare il lavoro e la vita dei giovani proponendo
loro la visione radicalmente alternativa che come cristiano abbiamo del
rapporto tra persona e lavoro; educare e formare le coscienze, cioè
aiutare i giovani a dare un senso e una dignità al lavoro; esprimere gesti
concreti: idee imprenditoriali e reciprocità, cooperative, ditte individuali.
È la chiesa locale in tutte
le sue componenti a farsi carico del progetto nella Diocesi.
Per sottolineare
la scelta del metodo di lavorare insieme l'equipe diocesana del
Policoro, in ogni diocesi in cui esso è attivato, è composta dai direttori di
pastorale sociale, giovanile e Caritas diocesana, dal tutor e da un animatore
di comunità.
L’animatore è un giovane laico, inquadrato economicamente nel
progetto, che, coadiuvato dal tutor e in sintonia con le tre pastorali e le
filiere delle associazioni ed aggregazioni laicali, promuove il progetto nella
diocesi.
La figura dell’animatore è di particolare importanza perché a lui è
affidato il ruolo fondamentale e decisivo di essere di stimolo per altri
giovani aiutandoli a guardare oltre l’incertezza, ad aprirsi al futuro, a
mettere le gambe ai propri sogni confrontandoli con la realtà del territorio.
Policoro è un modo di stare della
Chiesa dentro un territorio, con un progetto di evangelizzazione che non
sia pura teoria ma vada verso le esigenze dei giovani, anche quelle lavorative.
In un tempo in cui il lavoro scarseggia ha il senso di una coraggiosa novità
chiedere ai ragazzi
“Hai un sogno, un hobby, una passione che ti
entusiasma, qualcosa che sai fare bene? Perché non provi a renderlo un lavoro
entro certi criteri economici che non pensino solo al profitto ma guardino
anche al bene delle cose?”
L’intuizione fondamentale del Policoro
è il lavorare insieme di diversi soggetti (ecclesiali, associativi,
istituzionali) attorno allo stesso problema: la disoccupazione, la mancanza di
orizzonti di senso.
Il progetto non è l’iniziativa di un singolo ufficio
pastorale, ma l’azione di tutta la chiesa locale.
Il progetto punta a rendere i
giovani, spesso vittime della rassegnazione, della precarietà e a volte dello
sfruttamento, autentici protagonisti del rinnovamento nel «farsi costruttori
di una nuova società».
Policoro resta al fondo un progetto di
evangelizzazione che si pone come obiettivo quello di restituire ai giovani, in
concreto, speranza per progettare il loro futuro, con coraggio e protagonismo.
Si tratta, in sostanza, di promuovere una nuova cultura del lavoro,
inteso come realizzazione di sé, come orizzonte vocazionale di scoperta dei
propri doni e dei propri talenti.
Per questo la nostra diocesi ha deciso di
aderire a questo progetto per offrire un servizio ai giovani spesso
disorientati e alla ricerca di futuro.
Policoro, con le sue oltre 500
cooperative dà lavoro a oltre 8.000 persone e ha permesso a migliaia di
giovani di riscoprire il senso del loro impegno quotidiano e della loro
vocazione alla vita e al lavoro, di esprimere i loro talenti rendendoli persone
capaci di relazioni ecclesiali e sociali autentiche e di promuovere sviluppo.
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia
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