martedì 9 febbraio 2010

"Acqua potabile per tutti". Ecco il documento del Comitato Olmi- Circolo Legambiente Quarrata-Agliana


QUARRATA_ Il comitato di Olmi e il Circolo Legambiente di Agliana-Quarrata interviene nuovamente sul problema della qualità dell’acqua e sull’acquedotto nel comune di Quarrata. L’occasione è l’annuncio del posizionamento di una “fontanella” con acqua di alta qualità in piazza Berlinguer nel pieno centro cittadino. “A Quarrata – si legge in un documento a firma di Daniele Manetti – l’acqua è già buona. Ci si scorda però delle problematiche dell’acqua potabile nelle frazioni della piana (Olmi, Vignole, Ferruccia, Casini, Caserana, ecc) e della collina”. “Continuando nel suo percorso (“Non”) partecipativo, neppure per un piccolo impianto, come un fontanello, la giunta municipale di Quarrata si è degnata di chiedere alla popolazione se la posizione giusta era quella oppure su indicazione dei cittadini un’altra. Noi rimaniamo comunque dell’idea che prima di fare qualsiasi intervento debba essere portata l’acqua potabile ed il metanodotto in tutte le strade del Comune (beni primari per tutti i cittadini)”. Il documento si addentra poi in alcune interessanti “considerazioni tecniche” dove si ribadisce la diseguale qualità dell’acqua potabile tra i cittadini residenti nello stesso Comune. Su questo argomento - la qualità dell’acqua – il Comitato di Olmi con Legambiente avvalendosi di quanto riportato sopratutto nella relazione della Regione Toscana del 3 settembre 2009 A00grt/233039 ed in altri documenti – chiede una discussione in Consiglio Comunale e in una serie di assemblee aperte ai cittadini. A supporto e rafforzamento della materia entro breve tempo inoltre fornirà i dati ufficiali Arpat-Usl sull’acqua potabile effettuati nel 2006-2007-2008, primo semestre 2009 nelle frazioni dei Comuni di Quarrata e Agliana.
“Sul nostro territorio c’è acqua potabile i cui parametri (durezza, sodio, calcio, cloruri, torbidità, tetracloroetilene – non riportato nelle analisi di Publiacqua su Internet) come valori rientrano perfettamente nei limiti di legge ma – si legge - anche altri tipi di acqua potabile erogata ai cittadini con valori di alcuni parametri al limite di legge per tutto l’anno o per molti mesi dell’anno”. “Questo secondo tipo di acqua potabile, pur rientrando per poco nei limiti di legge (addirittura alcune volte con deroghe) – spiega Manetti - provoca molti problemi ai cittadini , ma da un punto di vista legale l’azienda che gestisce l’acquedotto può distribuirla”. “Riteniamo tuttavia che sia compito degli amministratori comunali, provinciali e regionali cercare di rendere l’acqua più bevibile e più utilizzabile. Ciò si può raggiungere soltanto con soluzioni politiche, che poi diventano anche tecniche e molto utili e convenienti per i cittadini”. “I nostri sindaci, compreso quello di Quarrata, si devono imporre con l’Azienda di gestione per abbassare o addirittura togliere le sostanze inquinanti i cui valori si avvicinano moltissimo ai limiti di legge. Dall’altra parte i cittadini che usufruiscono di questo tipo di acqua potabile di scarsa qualità devono far sentire la propria voce e fare pressione presso i propri amministratori con i metodi democratici previsti dalla nostra Costituzione” . Nella documentazione inviataci si ribadisce tra le altre cose che il Decreto Legislativo 30/2009 del 19 Aprile 2009 stabilisce per le acque sotterranee che il limite del tetracloroetilene , inquinante “anomalo” altamente tossico , sia dal 22 Dicembre 2015 di 1,1 microgrammo/ litro. “Dalle acque sotterranee , tramite pozzi – spiega Daniele Manetti - si attinge l’acqua che poi entra in circolo , dopo filtratura, nei pubblici acquedotti e quindi da subito si richiede agli amministratori di sanare o di chiudere i pozzi che non rispettano tale normativa e di non tergiversare e trovare immediatamente altre alternative collegandosi al “Tubone” proveniente dal Bacino di Bilancino o in un prossimo futuro al Bacino di Gello” .
“Oltre al percloroetilene , l’acqua potabile della nostra Piana ( Vedi relazione della Regione Toscana) è “estremamente dura “e tale acqua porta diversi svantaggi economici ed ecologici. Daniele Manetti ne elenca alcuni:
1) Servono enormi quantità di detersivo per il bucato, poiché parte di esso in presenza di acqua estremamente dura forma sali insolubili con il calcio ed il magnesio ed inoltre i detersivi possono contenere sostanze inquinanti per l’ambiente. Ecologicamente parlando conviene avere un’acqua poco dura o moderatamente dura.
2)Il calcare dell’acqua dura è un ottimo isolante termico che incrosta le resistenze ed i tubi degli elettrodomestici ( Ferro da stiro, rubinetti, caldaie, scaldabagni, ecc….) causando un dispendio eccessivo di energia ( alla faccia del risparmio energetico) e di conseguenza aumenta i consumi di energia elettrica e toglie inutilmente denari dalle tasche dei cittadini.
3) L’acqua estremamente dura è poco adatta in cucina in quanto cuoce male i legumi ed altri prodotti alimentari, altera i gusti specie degli infusi ( Tè, caffè, ecc…).
“Tutto questo vale quando i parametri rispettano,anche di poco, i valori previsti dalle leggi. Quando però i valori di legge vengono superati – conclude Manetti - l’erogazione deve essere immediatamente sospesa e devono essere presi tutti i provvedimenti per ripristinare al più presto questo bene comune cosi’ importante per il cittadino”.
A.B.

Nessun commento: