giovedì 4 marzo 2010

Il Comune di Quarrata all'assemblea nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico"


QUARRATA_ Anche il Comune di Quarrata parteciperà sabato 6 marzo all'assemblea Nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico" in programma a Roma presso la Sala Di Liegro- Palazzo della Provincia di Roma (Palazzo Valentini).
A rappresentare l'Amministrazione di Quarrata, sarà il consigliere comunale Riccardo Musumeci (Sinistra e Libertà).
Acqua pubblica, bene comune, diritto umano universale e la definizione del servizio idrico quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica sono i fondamenti di una buona azione di governo locale a difesa dei beni comuni. “Come governi di prossimità - si legge nella presentazione dell'iniziativa - abbiamo il dovere di coordinarci per evitare la sottrazione di un bene primario dei Cittadini e la conseguente mercificazione dell’acqua”. L’assemblea nazionale degli Enti Locali sarà anche l’occasione per strutturare in modo definitivo il Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico” e definire strategie ed azioni coordinate per il riconoscimento del diritto all’acqua e per la gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato.
Come noto il Comune di Quarrata di recente ha provveduto a variare lo Statuto Comunale per il riconoscimento dell’ “Acqua bene comune”.
L’assemblea nazionale sarà aperta dagli interventi di Nicola Zingaretti (presidente della Provincia di Roma) e di Danilo Bianchi (sindaco di Anghiari-Arezzo). Nel corso del dibattito – a cui sono stati invitati il Presidente della Camera Gianfranco Fini e quello del Senato Renato Schifani - sono previsti gli interventi di Nichi Vendola (Presidente della Regione Puglia), Silvestro Greco - (Assessore all'Ambiente e tutela delle acque Regione Calabria, Coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome) e Corrado Oddi - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Le conclusioni saranno affidate a Bengasi Battisti (sindaco di Corchiano-Viterbo).
“ La decisione parlamentare di procedere alla privatizzazione dei servizi locali della gestione e distribuzione dell’acqua – afferma Riccardo Musumeci - è una scelta sciagurata, sbagliata e a favore delle multinazionali, delle grandi imprese e del profitto a danno dei cittadini: sicuramente, come ripeto sempre, dei meno abbienti e più vulnerabili. Un bene comune, fondamentale per la vita e la sopravvivenza di ciascuno di noi, viene sottoposto a logiche di mercato che come dimostrato in questi anni non garantiscono un servizio migliore rispetto al pubblico ma solo soldi per chi ne gestisce il business “. “Ci vogliono far credere – continua - che con la privatizzazione è possibile rendere più efficiente il servizio, quando noi sappiamo che succede sempre il contrario. Dii questo sembrava convinto anche il nostro super-ministro dell’economia: ricordiamo tutti le sparate di Tremonti in questi ultimi mesi contro il mercatismo e le privatizzazioni. I casi sono due o Tremonti è veramente convinto, ma all’interno del governo non ha voce in capitolo o, come penso, è pura demagogia ed ipocrisia, classiche della destra e di questo governo”. “La privatizzazione dell’acqua – aggiunge l’esponente quarratino di Sinistra e Libertà - è il simbolo di una totale mercificazione della società, della vita, del soddisfacimento dei suoi bisogni primari e questo non è accettabile; difendere l’acqua come bene comune è fondamentale per garantire un diritto inanielabile e vitale che per nessun motivo deve essere sotto posto ad una logica di mercato e di profitto”. “ Auspico, e ritengo necessario, che come del resto sta già accadendo, che un grande numero di Comuni dichiari l’acqua bene comune e diritto umano inalienabile. Vorrei ringraziare Nichi Vendola e la regione Puglia che hanno dichiarato la ripubblicizzazione dell’acquedotto Pugliese. Non è affatto vero che la gestione pubblica dei sertvizi è più costosa ed inefficiente, anzi è vero il contrario, perché per il privato l’obbiettivo non è far funzionare bene il servizio ma trarne il maggior profitto possibile, anche a costo di diminuire gli investimenti, con minori spese per il personale, sfruttato con contratti precari e meno manutenzione”. “Penso - conclude - che sia necessario sostenere e sviluppare il movimento per l’acqua come bene comune, rilanciando mobilitazioni di tutte le forze politiche che condividono queste battaglie, mettendo al centro delle iniziative di questo periodo il tema dell’accesso universale e libero all’acqua, sottraendola alla logica del mercato. Ritengo questa una sfida importante sulla quale si basa la prospettva di un’economia ma anche di una politica e di una società più giusta”. Secondo Riccardo Musumeci è importante anche a livello locale ribadire l’importanza dell’acqua come diritto umano; promuovere sul territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica; informare la cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua, sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali; contrastare il crescente uso dell’acqua minerale promuovendo l’uso dell’acqua dell’acquedotto con un notevole risparmio anche dal punto di vista ambientale per la riduzione di produzione di rifiuti.

a.b.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' bello poi leggere sui giornali che il bene di tutti a Pistoia alle fontanelle di Sant'Agostino non è nemmeno potabile.
Un'altra invenzione da 100mila euro buttati via.
Succederà anche a Quarrata così?

O.C.

Anonimo ha detto...

Premetto che mi fa piacere che il consigliere Riccardo Musumeci rappresenti il comune di Quarrata all'assemblea Nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico".
Infatti nello statuto del Coordinamento degli Enti Locali per l'Acqua Bene Comune infatti c'è un punto molto importante e precisamente il punto g) dell'art.3 Scopo dell'associazione
paragrafo A) Obiettivi Istituzionali
che recita:
"g) sostenere ed sperimentare a livello di gestione locale di processi di ripubblicizzazione nei territori;"... Mostra tutto
che è, secondo noi CittàperTe, il punto a cui si deve arrivare.
Punto che tra le altre cose era stato oggetto di mediazione tra la nostra prima proposta di modifica allo Statuto Comunale e il PD e La Sinistra. Noi chiedevamo di aderire come Comune al Comitato Nazionale degli Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e l'avevamo scritto anche nella mozione, purtroppo in data 23 novembre 2009 l'adesione al comitato risultava troppo impegnativa per la maggioranza soprattutto per il punto g di cui sopra, tanto che fu tolta dalla mozione (questa è stata la mediazione).
Da quanto riportato da Andrea Balli noto quindi con piacere che l'amministrazione e le forze politiche di maggioranza hanno, a distanza di tre mesi, intenzione di muoversi nella direzione da noi auspicata. Vedremo se seguiranno fatti concreti. Qualche dubbio ci rimane, anche in virtu' del fatto che, un passo importante come partecipare sabato 6 marzo all'Assemblea Nazionale con un rappresentante Comunale, l'abbiamo appreso leggendo il blog di Andrea Balli. Forse sarebbe stato piu' giusto, visto che noi eravamo firmatari della mozione, se qualcuno ci informava del fatto, magari facendoci una telefonata, oppure se veniva informato il Consiglio Comunale del 22 febbraio scorso (10 giorni fa). Questa si chiama correttezza e non solo istituzionale. Per questo nutriamo dei dubbi.
Gabriele Pratesi (CittàPerTe)

Anonimo ha detto...

Gestione pubblica del servizio idrico?A Quarrata in molti non hanno l'acquedotto e quelli che ce l'hanno pagano anche le spese per una depurazione che nel nostro comune non c'è!!! Pratesi sveglia!!!Se il servizio pubblico deve servire solo a dare un posto ai politici trombati alle elezioni (con lauti stipendi) noi non lo vogliamo!!! F.B.

Anonimo ha detto...

E' proprio per questo caro F.B.
che bisogna riportare il servizio nelle mani dela singoila amministrazione altrimenti succede quello che sta succedendo cioè ci sono famiglie che non hanno l'acquedetto, che le fogne della piana sono ormai inutilizzabili perchè manca il depuratore, che l'acqua della piana è "qualitativamente" molto inferiore all'acqua del centro e della collina. E come mai? Perchè se il servizio idrico (in questo caso ma vale anche per altri servizi) è gestito da una publi (dove tra l'altro il nostro comune ha l'0,06 % di azioni) succede lo scarica barile. Chiedi al Comune l'acquedotto? Ti rispondono che lo deve fare publiacqua. Chiedi il depuratore? La risposta è sempre la stessa. Lo chiedi a Publiacqua? ti rispondono che è una società dove il tuo comune è socio. (Anche se un'amministrazione potrebbe mettere in bilancio i soldi per fare il depuratore e poi farsi rendere i soldi indietro da Publiacqua).
Quando noi parliamo di ripubblicizzare totalmente l'acqua non intendiamo creare una publi dove i politici trombati di turno possono diventare presidenti, vicepresidenti e consiglieri di amministrazione, ma riportare il controllo nelle mani "dirette" dell'amministrazione comunale. Non hai l'acquadotto a OLMI? Vai dal sindaco e lui non si potrà nascondere dietro una publi o lo fa o non lo fa ma la responsabilità è sua. Questo è quello che vogliamo noi. Senza nessuna S.p.a. pubblica o semipubblica o privata. Questo tra l'altro è quello che vogliono gli enti locali per l'acqua bene comune, ma forse questo all'amministrazione quarratina in carica è sfuggito.
Gabriele Pratesi CittàperTe

Anonimo ha detto...

Pratesi, tu sei troppo limpido per aspettarti correttezza da 'sta gente.
Quando tu gli parli del PUNTO G, loro intendono tutt'altra cosa....

O.C.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace sig.Pratesi,ma continuo a pensare che se l'acqua fosse in mano ad amministrazioni come quella quarratina ci ritroveremmo con gli stessi problemi di adesso e con costi sempre più elevati per far fronte a quelle spese "inutili" considerate priorità dalla nostra giunta.Credo infatti che in molti comuni questa cosa sarebbe vista soprattutto come una nuova fonte di introiti da scialacquare così come viene fatto con le multe dei vigili,più indirizzate a rimpinguare le casse comunali che a contrastare la "maleducazione stradale".Lei crede veramente,sig.Pratesi,che il nostro sindaco risponderebbe alla domanda che lei usa come esempio nel suo commento?Io credo che farebbe come quando voi dell'opposizione gliele ponete...se ne frega!Per questo credo che la pubblicizzazione totale dell'acqua non sia la sola via percorribile. F.B.