giovedì 8 aprile 2010

In arrivo a Pistoia le reliquie di Santa Margherita. Dal 18 al 22 aprile in via delle Logge, poi a Poggio a Caiano, San Marcello e in San Paolo


PISTOIA. C’è un pezzo di storia pistoiese nell’ormai imminente arrivo, in città, delle reliquie di santa Margherita Maria Alacoque. Una monaca francese di clausura, vissuta nel Seicento, famosa per aver avuto numerose apparizioni di Gesù e per aver portato molta acqua al mulino del culto del Sacro Cuore.
Suor Margherita, con le sue consorelle “Visitandine” e con il tradizionale culto al Sacro Cuore di Gesù, fu assai mal vista dal vescovo pistoiese Scipione de’ Ricci secondo cui quel culto era banale idolatria: fu infatti l’esponente giansenista (vescovo a Pistoia-Prato fra il 1780 e il 1791) a contrastare con forza proprio il culto del Sacro Cuore tentando anche di sopprimere il monastero pistoiese della Visitazione (quello, in via delle Logge, dove ancora oggi risiede un gruppetto di monache claustrali dell’ordine fondato da san Francesco di Sales e santa Giovanna di Chantal). Fu Scipione de Ricci, ad esempio, che impose una modifica a un dipinto molto caro alle monache visitandine pistoiesi: la raffigurazione di san Francesco di Sales, fondatore dell’Ordine della “Visitazione”, mentre impartisce la regole anche in base all’emblema da lui scelto (un cuore trafitto dalle spine).
L’autore settecentesco del quadro, realizzato in occasione della fondazione del monastero di via delle Logge (1737), nel dipinto aveva raffigurato proprio un cuore, ma il vescovo de’ Ricci ordinò che il cuore fosse cancellato e sostituito con un calice. Passata l’epoca ricciana (il vescovo giansenista fu costretto a fuggire, a rinunciare alla diocesi e più tardi a ritrattare) le claustrali pistoiesi fecero di tutto affinché, nel quadro, fosse ridipinta l’immagine originaria. E quel quadro, con il cuore tornato al posto del calice, è ancora oggi nel coro del monastero.
Il culto al Sacro Cuore di Gesù, già proveniente da alcuni mistici medievali, ebbe grande fioritura fra il Seicento e il Settecento proprio anche in seguito alle rivelazioni di questa religiosa “visitandina”, suor Margherita Maria Alacoque.
Nata in Borgogna nel 1647, all’età di 23 anni volle entrare in convento (nel piccolo paese di Paray-le-Monial) nonostante le forti contrarietà dei genitori.
E in convento suor Margherita, nei successivi 17 anni, ricevette molte apparizioni di Gesù. Morì nel 1690 (il suo corpo riposa a Paray-le-Monial, nel locale monastero della Visitazione) e da allora questo culto ebbe un notevole impulso: la festa del Sacro Cuore divenne universale, per tutta la Chiesa cattolica, nel 1856 e ancora oggi viene tradizionalmente fissata il venerdì successivo alla solennità del Corpus Domini.
La religiosa francese fu canonizzata solo nel 1920, più di due secoli dopo la morte, durante il pontificato di papa Benedetto XV.
Numerose le congregazioni religiose, maschili e femminili, sorte in relazione al culto del Sacro Cuore fra cui, in diocesi di Pistoia, le “Minime Suore del Sacro Cuore” fondate a Poggio a Caiano dalla beata Margherita Caiani all’inizio del Novecento.
Alcune reliquie di santa Margherita Maria Alacoque stanno per giungere in diocesi di Pistoia.
Dal 18 al 22 aprile si potranno venerare proprio nella chiesetta del Sacro Cuore, annessa al monastero della Visitazione, in via delle Logge a Pistoia.
Venerdì 23 aprile saranno trasferite presso l’Istituto delle “Minime” di Poggio a Caiano e il giorno successivo nella chiesa prepositurale di San Marcello Pistoiese per giungere infine, domenica 25 aprile, nella chiesa parrocchiale di San Paolo a Pistoia. E nella settimana successiva le reliquie saranno ospitate in diverse altre parrocchie toscane.


Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia

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