venerdì 7 maggio 2010

Ecco gli interventi per la sicurezza dell'Ombrone. "Accordo di responsabilità idraulica": la disponibilità dei Comuni di Quarrata e Agliana.


QUARRATA_ Lavori per un milione 503 mila euro (già disponibili) per quattro interventi di “priorità 1” per l’Ombrone nel tratto quarratino ed aglianese in località Ferruccia.
Partiranno a giugno una volta espletate le procedure di appalto in deroga e consegnati i lavori alle ditte. Alcuni (all’interno degli alvei e degli argini) saranno ultimati entro settembre mentre si interverrà al di fuori (tempo permettendo) da settembre in poi.
Fanno parte di un lungo elenco di interventi urgenti (84 in tutto) che la Provincia di Pistoia insieme al Consorzio di Bonifica Bisenzio-Ombrone Pistoiese e ai Comuni interessati – a seguito della ricognizione fatta all’indomani dell’alluvione del dicembre scorso – ritiene fondamentale eseguire sul territorio di propria competenza. Ma i soldi al momento non bastano: compresi i lavori di Ferruccia sono stati già finanziati 4 milioni di interventi ma per completare la lista ne serviranno altri 18.
E’ quanto è emerso a Ferruccia nell’incontro organizzato dal comitato civico Per l’Ombrone con i rappresentanti dei comuni di Agliana Italo Fontana e Quarrata Giovanni Dalì, l’assessore provinciale Mauro Mari, il presidente del Consorzio Ombrone-Bisenzio Bargellini e il tecnico ingegnere Burchielli.
Ad introdurre l’assemblea il presidente del comitato Barbara Gori che in merito ai tratti di arginature “molto instabili” dell’Ombrone ha posto agli ospiti una serie di domande “tecniche”.
“Si è scelto di intervenire in modo prioritario là dove esistono effettivi rischi per la presenza di abitazioni vicine agli argini disastrati” ha risposto l’assessore Mauro Mari.
“Per questo ci siamo basati sulle criticità rilevate dai tecnici del Consorzio che ha prodotto un piano di intervento tenendo conto delle priorità”.
“I primi lavori che partiranno – ha spiegato l’ingegnere Burchielli – riguarderanno Case Bucci dove si lavorerà su due fronti riaprendo nel limite del possibile la viabilità. Saranno ricostruiti completamente gli argini per un tratto lineare di 100 metri con il montaggio di appositi pali verticali e di pannelli prefabbricati in modo da risparmiare tempo. Tale operazione tuttavia comporterà su via di Brana 3-4 settimane di disagio. Si renderà così transitabile l’argine anche grazie all’accesso alla rampa prevista a Castel dei Baldi e senza dover salire sulla sommità arginale. Sul lato strada sotto le case sarà anche smontato parte del muro esistente e verrà ricostruito esattamente dove era”.
“Sul alto di Agliana tra Villa dei Baldi e il Fabbro – ha aggiunto Burchielli – si allargerà il lato arginale a campagna e sarà spostata la strada verso l’interno. Prevista anche una riprofilatura della scarpata, la sostituzione in parte del terreno, la realizzazione di una scogliera a valle lunga 40-45 metri. Avremo anche una sommità arginale larga 3 metri e mezzo che permetterà il passaggio di un escavatore in condizioni di migliore sicurezza. Anche la strada sul lato Agliana sarà chiusa e verrà utilizzata come viabilità alternativa una strada bianca che gira attorno a Villa Baldi”.
Un altro intervento è previsto a valle del ponte alle Trave in destra dove si interverrà sul corpo arginale staccando la funzione di sostegno di una abitazione con la realizzazione di un muro. A Case Frati infine verrà fatto un ringrosso arginale con la demolizione del muro esistente e la ricostruzione in scogliera e lo stesso progetto verrà eseguito sul lato Agliana a Case Rossi.
Annunciati anche lavori sulla Brana (Agliana) e due interventi sul torrente Stella.
L’assessore provinciale Mauro Mari ha ipotizzato anche per l’area della Piana la stipula di un accordo di programma triennale o quinquiennale tra Provincia e Comuni (come quello fatto in Valdinievole) in modo da avere a disposizione risorse destinate agli interventi per la sicurezza idrogeologica del territorio non ancora finanziati per mancanza di fondi.
“Oltre ai fondi che lo Stato ha promesso di dare dopo l’alluvione scorsa - ha detto - siamo in attesa di riavere dallo Stato anche un milione e 200 mila euro (utilizzati come somme urgenti) e pagata con i soldi del Demanio. Una parte di essi dovrò accantonarli in previsione di ottobre; il resto potrà essere inserito nell’accordo per proseguire gli interventi non ancora finanziati necessari a continuare a finanziare le priorità in fascia 2 per riportare gli argini a livelli di sicurezza maggiori rispetto a quelli di oggi”.
Per il Comune di Quarrata è intervenuto l’assessore Giovanni Dalì che ha parlato di “accordo di responsabilità idraulica”: “Siamo disponibili – ha detto – a firmare un accordo di programma anche con la sola Provincia di Pistoia nella durata di 5 anni mettendo a disposizione le risorse richieste (pari al 10 %) per la messa in sicurezza del territorio. Tuttavia riteniamo necessario che anche gli altri Comuni contribuiscano per la parte che gli compete”.
La stessa disponibilità è stata data dall’assessore Italo Fontana di Agliana. “Se stasera siamo qui- ha detto – è perché la natura non ha confini e perché riteniamo che l’accordo di programma possa rappresentare l’unica possibilità per fare prevenzione e per mettere a disposizione risorse economiche da assegnare al Consorzio Ombrone –Bisenzio. Sarà una arma in più verso la Regione e l’Autorità di Bacino ai quali dimostreremo concretamente il nostro impegno”.
Anche per il presidente del Consorzio Bargellini l’accordo di programma “è il tentativo di non lavorare sempre in emergenza. Servirà a trovare le cifre necessarie per lavorare sulle priorità 2 e 3”.
Durante l’assemblea a cui erano presenti anche rappresentanti delle forze politiche di opposizione, il Comitato di Olmi e di Caserana e molti cittadini sono state affrontate anche la questione della manutenzione ordinaria dei fiumi e delle casse di espansione.
Andrea Bagattini (CittàPerTe) ha rimarcato le sue critiche al direttore del Consorzio Lorenzo Cecchi de’ Rossi mentre alcuni tecnici hanno richiesto l’adozione di strumenti urbanistici e di vincoli unici per i comuni della Piana “in modo da creare fasce di rispetto lungo i corsi dei fiumi con la possibilità di delocalizzare i fabbricati costruiti sugli argini dei fiumi”.
A.B.

1 commento:

Anonimo ha detto...

TROPPE CHIACCHIERE. POCHI FATTI, CARO MARI EX TUTTO E TUTTO PER TE!

O.C.