sabato 2 gennaio 2010

Certificazione degli argini: il Comitato di Olmi chiede una legge ad hoc


QUARRATA_ La proposta di cerfificare periodicamente e monitorare costantente gli argini fatta nei giorni scorsi dall’assessore regionale Enrico Rossi “si dovrà trasformare immediatamente in una legge altrimenti si continuerà a prendere in giro i cittadini”. Lo scrive il portavoce del Comitato di Olmi Daniele Manetti in una nota. “Iniziamo immediatamente – spiega Manetti - come prova dagli argini del nostro Ombrone Pistoiese”.
Secondo il comitato di Olmi occorrerà anche attivare i politici locali (provinciali e comunali) a partire già dall’assemblea pubblica promossa dal Comitato Per L’Ombrone lunedì 4 gennaio (ore 21,15) al Circolo Mcl La Tranquillona di Ferruccia.
“Tale certificazione dovrà essere fatta con la partecipazione dei cittadini e dei comitati, da coloro cioè con i piedi a mollo e le case vicine agli argini”. L’assessore regionale Enrico Rossi dopo la partecipazione, nei giorni scorsi, ad una riunione con i tecnici nazionali, regionali e le autorità locali a Nodica ha dichiarato che “è necessario studiare con gli esperti dei nostri dipartimenti , delle università e delle istituzioni competenti un sistema di certificazione periodica degli argini dei maggiori fiumi della Regione, e mettere a punto una attività di monitoraggio costante della loro consistenza e delle loro condizioni. Questo sicuramente migliorerà la sicurezza dei cittadini che abitano nelle vicinanze di questi corsi d'acqua. Dobbiamo cogliere da ogni esperienza, anche la più difficile come l'emergenza di questi giorni, uno spunto per migliorare e fare un salto di qualità». La proposta è stata avanzata sulla scorta dell'esperienza maturata in ambito sanitario: «La Toscana certifica da anni le strutture sanitarie – ha spiegato Rossi – con un sistema che ha la qualità e la sicurezza dei servizi tra i primi obiettivi. L'accreditamento consente una sorveglianza puntuale dei servizi, una verifica dei risultati e ci aiuta a individuare debolezze e criticità. Con la stessa logica vogliamo intervenire per gli argini: certificare e monitorare ci aiuterà a esercitare una manutenzione migliore e quindi a garantire maggior sicurezza».
a.b.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,giustissimo il monitoraggio, che verrà fatto nei prossimi dodici mesi perchè il problema è molto sentito. Ma fra cinque anni o più?? sarà la stessa cosa. Io abito in un posto meraviglioso dove ci sono dei sentieri segnati in mappa, ma scomparsi nel nulla, riassorbiti da madre natura. Se l'uomo abbandona la terra e non la cura continuamente, quello che è successo non è niente. Meno male che si aiuta i Padreterno!!!

Massimo Fialdini

Anonimo ha detto...

Prima di certificare le arginature si deve rendere stabili e sicuri gli argini stessi. La proposta dell'assessore regionale Enrico Rossi mi sa tanto di un modo per mettere su un carrozzone dove "parcheggiare" dietro elevati compensi i cosidetti "politici disoccupati". Il Comitato Civico per l'Ombrone non sponsorizza la certificazione degli Argini e sicuramente non ha convocato l'assemblea pubblica per lunedì 4 gennaio per parlare di questo argomento.

Barbara Gori

Anonimo ha detto...

Sì, signora Gori, hai ragione. I politici vanno mandati a casa perché sono il canchero di tutto e dei seucchiasangue ladri xon la licenza di sottrarre risorse a tutto e tutti.
Questo carrozzone, come lei lo chiama, è proprio un altro treno di soldi che se ne vain tasca a chi non farà mai nulla. A noi resta l'acqua in casa.