domenica 10 febbraio 2013

I motivi del "deciso ed incondizionato No, senza se e senza ma, alla costruzione della Centrale termoelettrice a metano" della Repower a Canapale. Approvato ad unanimità il testo della petizione popolare.


PISTOIA_ L’assemblea pubblica svoltasi alla “Capannina” contro il progetto di Repower (a cui hanno preso parte oltre 600 persone e nella quale è stato annunciato tra l’altro la presentazione da parte della Coldiretti di Pistoia di un ricorso al Tar. ndr ) si è conclusa con l’approvazione ad unanimità di una petizione popolare promossa dal Comitato di Bottegone-Badia-Agliana.

Ecco di seguito il testo:

Petizione popolare contro la Centrale termoelettrica a metano a Canapale (PT)

I sottoscritti cittadini esprimono un deciso ed incondizionato NO, senza se e senza ma, alla costruzione della Centrale termoelettrica a metano a ciclo combinato, della ditta REPOWER, nell’area ex Radicifil a Canapale (PISTOIA) per i seguenti motivi:


 la centrale con l’elevatissima quantità di metano che verrebbe bruciato, circa sei volte quello della città di PISTOIA, emetterebbe, oltre a 30 mg/Nm3di ossido di carbonio, circa 180 tonnellate all’anno di ossidi di azoto precursori di particolato secondario, costituito soprattutto di PM 2,5, PM 1 e inferiori (si ricorda che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non si può fissare una soglia minima al di sotto della quale certamente queste sostanze non esercitino degli effetti negativi sulla salute) in un’area già sottoposta ad una forte pressione ambientale. Le sostanze inquinanti emesse dalla centrale andrebbero a sommarsi a quelle dovute ad altri fonti come quelle esalate dal traffico veicolare della vicina autostrada e dall’inceneritore di Montale, del quale è stato recentemente approvato l’ampliamento, non contemplato dalla VIA regionale. Né possiamo non ricordare che l’Agenzia Americana per la Protezione dell’Ambiente stima che il 77 per cento del particolato primario emesso da impianti a gas naturale sia costituito da “particelle pericolosamente piccole”.

Sulla base di quanto sopra riportato, si può ipotizzare che la costruzione della centrale costituirebbe un serio pericolo per la salute e per l’ambiente.

 Nell’area contigua a quella in cui è prevista la costruzione della centrale si trova, dal 1993, un centro per il trattamento di tonnellate giornaliere di rifiuti liquidi pericolosi che includono anche numerose sostanze irritanti, tossiche, nocive, mutagene e cancerogene. I paesi circostanti sono, per questo motivo che si somma ai precedenti, già fortemente penalizzati.

 La centrale appare del tutto ingiustificata nella ricaduta occupazionale in quanto verrebbe a riassorbire un numero di cassintegrati davvero esiguo; anzi appare inopportuna e pericolosa proprio per l’occupazione in quanto si pone in netta contrapposizione alle attività agricole della zona, che coinvolgono numerose aziende, ed al turismo. Considerando che il binomio agricoltura-turismo si dimostra per Pistoia l’unica risposta vincente all’attuale drammatica crisi, la centrale rappresenta un reale pericolo per l’immagine di “città del verde” che Pistoia ha nel mondo e per l’occupazione.

I sottoscritti

Bottegone, 8 febbraio 2013.
 
 
a.b.

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