lunedì 10 ottobre 2011

"Apprendere e insegnare la legalità: don Lorenzo Milani". A Valenzatico la mostra "Il silenzio diventa voce" curata dalla Fondazione presieduta da Michele Gesualdi



QUARRATA_  Prosegue il "Meeting della Legalità". Venerdì 14 ottobre, alle ore 21 nei locali della parrocchia SS. Maria e Clemente di Valenzatico si terrà il secondo appuntamento dell'iniziativa promossa dal Comune di Quarrata.
Il convegno “Apprendere e insegnare la legalità: Don Lorenzo Milani”, a cui parteciperà anche Michele Gesualdi, Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, aprirà infatti la mostra fotografica “Il silenzio diventa voce”, realizzata dalla fondazione Don Lorenzo Milani e che ha come temi centrali la vita del religioso e la sua esperienza nella scuola di Barbiana.
La mostra fotografica che verrà esposta nei locali della parrocchia è la versione itinerante di quella, più ampia presente a Barbiana a completamento del percorso didattico realizzato dalla Fondazione, quando ha recuperato gli strumenti didattici originali per consentire la conoscenza dei metodi di insegnamento seguiti da don Lorenzo nella scuola. La mostra è quindi un contributo per rendere sempre più completo il messaggio che l’esperienza di Barbiana trasmette alle decine e decine di scolaresche e visitatori che ogni anno salgono in quei luoghi.
" Il percorso espositivo - spiega Michele Gesualdi,  presidente della Fondazione don Lorenzo Milani - presenta la vita del priore: la sua giovinezza, il seminario, il primo incarico come cappellano, l’arrivo a Barbiana sino agli sviluppi della scuola. Le scene delle lezioni, delle discussioni intorno ad un unico libro, dei momenti di vita in comune, si susseguono con l’impatto realistico che la comunicazione per immagini offre. Le frasi, in calce ai pannelli fotografici, estratte dagli scritti editi di don Milani, danno voce e risalto alla parte più innovativa del suo pensiero. “Barbiana; il silenzio diventa voce” è il titolo emblematico per una realtà in cui dal silenzio del non sapere, i figli dei poveri e degli emarginati hanno acquisito la consapevolezza che il sapere e la parola rendono uguali. Un “silenzio” depositario di una cultura non scritta, che si tramanda di generazione in generazione e che non emerge mai, dato che gli ultimi non scrivono libri, non fanno convegni, non tengono conferenze. Una condizione che purtroppo perdura anche oggi: infatti gli insopportabili silenzi dell’ignoranza e dell’indifferenza hanno solo cambiato località e colore della pelle, ma esistono ancora. A Barbiana quel silenzio si è fatto voce. Ha fatto emergere un messaggio forte che è stato capace di parlare molto lontano, sia come tempo che come luogo e che ancora oggi continua a muovere, a commuovere, ad esaltare o a urtare".
"L'iniziativa - scrive il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori- è ’ l’occasione per approfondire la conoscenza di una delle personalità più significative del dibattito culturale del dopoguerra, per l’attenzione che costantemente dimostrò verso le classi sociali più umili. Era sua convinzione infatti che la scuola e l’istruzione fossero il mezzo per dare la parola ai poveri, perché diventassero più liberi, eguali e consapevoli. Per questo motivo svolse una continua opera di denuncia verso la società di quegli anni, e in particolar modo nei confronti del sistema scolastico, accusato di favorire l’istruzione delle classi più ricche lasciando nella piaga dell’analfabetismo la maggior parte del paese".
"E’ necessario ribadire - continua - l’importante ruolo rivestito dalla scuola nella formazione delle giovani generazioni. Don Milani questo lo aveva capito molto bene e il grido di accusa da lui lanciato sessanta anni fa è stato punto di riferimento per l’affermazione dei principi costituzionali di uguaglianza e di promozione della cittadinanza".
"Alle radici della nostra Repubblica - conclude il sindaco - ci sono testimoni come Don Milani che si sono impegnati per trasmettere a tanti giovani di allora i giusti valori, primo fra tutti l’ impegno, necessari per cambiare la società e attuare una politica che si propone di perseguire il bene comune e non gli interessi particolari di singoli potenti. Rafforzare la scuola significa dare pari opportunità a tutti, educare i giovani a sentirsi davvero cittadini e rafforzare così la nostra democrazia".
a.b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sì, anche lui fece un bel casino, sì