lunedì 6 giugno 2011
La Collezione del quarratino Ernesto Franchi alla terza edizione di Etnu-Festival Italiano dell'Etnografia.
QUARRATA-NUORO_ Alla terza edizione di Etnu- il festival biennale italiano dell’etnografia in programma a Nuoro dal 10 al 13 giugno prossimo tra gli allestimenti museali allestiti ci sarà anche la collezione del quarratino Ernesto Franchi.
Quarrata dunque sarà ben rappresentata insieme ad altri musei italiani del settore.
La mostra - nella consolidata location del centro polivalente di via Roma/via Ferracci- sarà inaugurata venerdì 10 giugno alle 11 e farà da cornice ai molteplici appuntamenti organizzati dall’Isre con la collaborazione di Simbdea, la società italiana per la Museografia e i beni demoetnoantropologici e del comune di Nuoro.
All’interno del più importante evento nazionale dedicato all’etnografia, si articolano una serie di approfondimenti e convegni destinati a dare un ulteriore contributo all’interesse e alle ricerche nell’ambito delle eterogenee manifestazioni immateriali della società umana.
L’edizione di quest’anno in particolare assume una valenza transnazionale anche in virtù delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e per il centenario della prima Mostra di Etnografia Italiana realizzata a Roma nel 1911 per i 50 anni dell’Unità d’Italia.
Gli allestimenti museali ospiti di ETNU rievocheranno quello storico evento, dal quale ebbe inizio la museografia demoetnoantropologica italiana.
Lo stesso Istituto sarà presente con una propria esposizione a tema. Per la sezione ETNU Cinema sarà dedicato uno spazio di rilievo al progetto di ricerca “Film di famiglia” promosso dall’Isre e dall’Università di Sassari.
All’interno del Festival verrà inoltre presentato il progetto per il riconoscimento della Poesia Estemporanea come patrimonio dell’umanità, un’iniziativa aperta ai contributi di altri territori, come il nord Africa e l’America Latina, in un’ottica di reciproco riconoscimento del valore della poesia estemporanea a prescindere dalle latitudini.
Contestualmente il Festival ospiterà incontri con ricercatori e performance poetiche di diversa connotazione culturale e geografica.Ernesto Franchi, abruzzese, trapiantato in Toscana dal 1957, come noto è l’artefice del museo delle tradizioni contadine allestito presso la Casa di Zela nell’Anpil della Querciola.
Il museo raccoglie circa 5000 pezzi, alcuni dei quali anche molto antichi, utilizzati dai contadini o provenienti da altri antichi mestieri.
Tra questi vi sono strumenti di lavoro che non esistono più o appartenenti a mestieri non più praticati oggi.
Si tratta di attrezzi ed oggettii di uso quotidiano di tutti i tipi: zappe, vanghe, rastrelli, aratri, attrezzi da cantina, residui bellici, giocattoli, coltelli, forbici, scarpe, scatole, abbigliamento, pentole e articoli da cucina, foto, libri, scritti, lettere, disegni, ecc. Tutto quello che riguarda il passato contadino e gli antichi mestieri.
A Quarrata (presso la tinaia di Villa La Magia) Franchi ha anche promosso in passato la mostra “Il Bosco delle cose” ed ha collaborato al libro “Quarrata, voci del passato”, storie, tradizioni e personaggi tra la fine dell’ottocento e la prima metà del novecento, curato da Laura Caiani Giannini e Carlo Rossetti. La collezione di Ernesto Franchi è stata anche al centro dell’iniziativa “Si è quel che non si butta via” svoltasi a Villa La Magia nel 2008.
Nel 2009 è stato pubblicato dalla Nuova Toscana Editrice (con il finanziamento della Bcc di Vignole) il volume “Si è quel che non si butta via: oggetti e valori del riuso tra tradizione e contemporaneità”. In questa pubblicazione Ernesto Franchi- coadiuvato da Luigi Nucci - ha proposto una selezione di oggetti della propria collezione: utensili, suppellettili e attrezzi rimasti in possesso dei contadini fino agli anni Sessanta Settanta e che derivano in gran parte dal riutilizzo di altri materiali, secondo una filosofia per cui la destinazione d’uso degli oggetti poteva variare nel tempo, trasformarsi in realazione le esigenze di vita e di lavoro e infine assumere funzioni anche completamente diverse da quelle per le quali erano stati pensati inizialmente.
Così Ernesto ha inserito nella sua collezione elmetti tedeschi diventati tozzini per rimuovere il letame, mozzi di bicicletta trasformati in orlatrici per le cartucce, pezzi di grondaia che hanno assunto l’aspetto e la funzione di grattugie per il pane e per il formaggio.
"Ernesto Franchi - si legge - è stato ispirato in questo lavoro di ricerca e catalogazione dall’opera di Ettore Guatelli, grande collezionista di oggetti del mondo contadino di Ozzano Taro in provincia di Parma, personaggio che Ernesto ha conosciuto personalmente e che lo ha stimolato a salvare dalle “discariche delle memoria” una parte importante degli oggetti in uso nelle case coloniche fino ad una trentina di anni fa".
Insieme alla Collezione di Ernesto Franchi a Nuoro saranno rappresentati anche i seguenti musei: Museo Etnografico Sardo- Nuoro; Museo della Montagna Sarda o del Gennargentu - Aritzo (Nuoro); Museo Civico per l'Arte del Rame e del tessuto / MARATE’ sili (Cagliari); Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina San Michele all’Adige (Trento); Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna Sant’Arcangelo di Romagna (Rimini) ; Museo della Mezzadria Senese Buonconvento (Siena); Museo del Tartufo San Giovanni d’Asso (Siena); Museo della Vite e del Vino Rufina (Firenze) ; Museo della ceramica Montelupo(Firenze); Ecomuseo e C.R.E.D. del Casentino (Arezzo) ; SIMBDEA Toscana ; Museo delle Marionette MIMAP Palermo; Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra Permanente del Carretto Siciliano Terrasini ( Palermo) ; Museo Etnografico del Senisese Senise (Potenza); Museo Etnoantropologico e del Brigantaggio Itri (Latina) ; Museo Etnoantropologico e del Brigantaggio Cellere (Viterbo) ; Museo delle Terre di Confine Sonnino (Latina) ; Museo Etnografico dell'Alta Brianza Loc. Camporeso Galbiate (Lecco); Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari del Gargano “G. Tancredi” Monte Sant’angelo (Foggia);Museo della Cultura Arbereshe San Paolo Albanese (Potenza).
a.b.
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