martedì 1 dicembre 2009

Contro la vendita dei beni confiscati alle mafie


QUARRATA_ La giunta comunale di Quarrata ha approvato un documento per chiedere al Parlamento di ritirare un emendamento proposto alla Finanziaria che rischia di produrre preoccupanti effetti nella lotta alla criminalità organizzata. Sull'argomento abbiamo ricevuto un comunicato stampa che volentieri pubblichiamo.

"Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. Si modifica così la legge n. 109/96, conosciuta anche come “Legge Rognoni – la Torre”, che fu votata all’unanimità dal nostro Parlamento e che esclude la possibilità di vendita dei beni confiscati alla mafia, destinandone l’utilizzo a fini sociali gestiti direttamente dallo Stato o da soggetti del terzo settore.
Si è trattato di una grande conquista che oggi si rischia di vedere tradita. Infatti i beni accumulati dalla criminalità e confiscati dovrebbero costituire un bene comune ed il loro riutilizzo diventare una ricchezza per il territorio e per la società intera. Tante sono le esperienze di “riappropiazione” di questi beni, di cui è stato parlato anche a Quarrata, in occasione di convegni e incontri pubblici, con rappresentanze di cooperative che in Sicilia hanno fatto diventare quelle che furono le proprietà dei mafiosi, una fonte di lavoro per tante famiglie.
Il Sindaco Sabrina Sergio Gori, impegnata in prima persona sul fronte della legalità, dichiara “La confisca e l’assegnazione a chi lavora onestamente, dei beni sottratti alla criminalità organizzata, ha determinato un passo fondamentale nella lotta alla criminalità. Se è vero che il meccanismo della confisca di questi beni deve essere perfezionato, velocizzandone l’assegnazione perché quanto confiscato venga utilizzato e sia redditizio per la comunità in tempi celeri; è vero anche che questa non può essere la soluzione, perché con la possibilità che questi beni possano essere messi in vendita si riconosce di fatto alle mafie l’opportunità di recuperare quanto è stato loro tolto, grazie all’impegno delle forze dell’ordine e della Magistratura.
E’ importante che la società civile si muova con decisione” – prosegue il sindaco – “affinché non sia reso vano l’impegno di tanti uomini e di tante donne che, anche a costo della vita, hanno detto il proprio no alla criminalità in tanti anni di storia della nostra Repubblica. Quarrata da tempo lavora sui temi della legalità, prima di tutto a livello scolastico, attraverso incontri, dibattiti e progetti; anche per questo è nostro dovere ricordare Pio La Torre, parlamentare che per primo comprese l’importanza del tema proponendo la legge, ma soprattutto difendere con forza il suo operato, le sue idee e un lavoro di tanti anni, che rischia di essere vanificato con un semplice emendamento. Per questo anche la nostra Amministrazione comunale, ha voluto approvare il documento, chiedendo formalmente al Governo di ripensare e rivalutare la modifica proposta, che di fatto stravolgerebbe il senso della legge “Rognoni – La Torre”, rendendo inefficaci la confische a danno delle mafie.”

fonte: Segreteria del sindaco del Comune di Quarrata

1 commento:

Anonimo ha detto...

«Il Sindaco Sabrina Sergio Gori, impegnata in prima persona sul fronte della legalità»...
Che faccia tosta! Renda pubblici i consuntivi dettagliati di tutte le spese del comune! Questa sarebbe vera legalità e rispetto dei cittadini, mica intitolare uno stadio o una via alle vittime della mafia!